San Marino. Resoconto della seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale del 18 luglio

San Marino. Resoconto della seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale del 18 luglio

Consiglio Grande e Generale, sessione 18-19-22-23 Luglio

Giovedì 18 luglio 2024, pomeriggio

I lavori del Consiglio Grande e Generale continuano dall’esame del Comma 2 – Presentazione, discussione e approvazione del Programma di Governo per la XXXI Legislatura e nomina del Congresso di Stato.

Dopo il primo giro di interventi della mattinata, spazio alle parole di altri due Segretari di Stato designati, Stefano Canti e Federico Pedini Amati.

Sul tema della giustizia, interviene Stefano Canti (PDCS), in virtù del suo futuro ruolo: “Molto è stato fatto nella passata legislatura: occorre andare in continuità proseguendo con l’attuazione delle riforme emanate. Procedere con il progetto di legge sulla ragionevole durata del processo. Altro aspetto è l’informatizzazione dell’attività giudiziaria. Occorre darne attuazione per il processo civile e per quello penale. Dobbiamo ratificare nelle prossime sedute il decreto sulla violenza di genere a tutela dei minori”. 

Federico Pedini Amati (PSD) colloca “l’edilizia sociale” in cima all’agenda delle priorità, ricordando “che ci sono sessanta famiglie in attesa di risposta”. Su alcuni temi – come la Ferrovia storica (ripristino del Treno Biancazzurro), la risoluzione della convenzione Sinpar – Amati lancia un aut aut. “Mi do non più di un anno per prendere una decisione. Lo dico agli amici DC. Non ci sto più a farmi prendere in giro come nel precedente Governo”. 

Critico Matteo Casali (RF): “Con stupore, constatiamo che il programma di governo è la copiatura del programma DC/AR anche per quanto riguarda le Segreterie di competenza degli alleati”. 

Gaetano Troina (Domani Motus Liberi) pone una serie di domande su raccolta rifiuti, mercato del lavoro, durata del processo, riforma delle milizie, rapporti internazionali. “Si parla di una riforma complessiva delle residenze e di evitare pratiche opache. Però non viene enunciata quale sarebbe la possibile soluzione”.

Per Francesco Mussoni (PDCS) l’accordo di associazione avrà anzitutto lo scopo di “normalizzare” il Paese. “Dovremo lavorare sul contenimento del debito, l’efficientamento della macchina pubblica”. Ma anche dare “apertura a nuovi investimenti mantenendo il controllo di questo territorio piccolo e fragile”. 

Giovanni Zonzini (Rete) parla di pianificazione territoriale. Dal programma si desume “l’intenzione di non fare il PRG. Ricordo i colleghi di Libera che si sbracciavano perché il Segretario Canti aveva deciso di accantonare il PRG di Boeri”. 

Gerardo Giovagnoli (PSD) respinge le frecciate sulla tenuta e la stabilità della maggioranza. “Mettere sul bilancino gli equilibri mi sembra prematuro. Il nostro sguardo è orientato a risolvere i problemi della Repubblica”.

Guerrino Zanotti (Libera/PS) bacchetta Domani – Motus Liberi: interpreta il ruolo di opposizione molto meglio di come ha interpretato quello di forza di Governo”.

Miriam Farinelli (RF) si sofferma sul tema della sanità. “Dobbiamo partire dall’emergenza primaria: la mancanza di medici. Primo intervento: accordi con le Università. Stipularne ancora e renderli operativi”. Poi una “riorganizzazione dell’attività libero professionale indispensabile per trovare nuove collaborazioni”.

“Le persone che hanno votato questa maggioranza vogliono solo vedere i risultati degli impegni presi. Il Governo non nasce su risentimenti, o volontà di esclusione, ma per costruire” dice Francesca Civerchia (PDCS).

Dalibor Riccardi (Libera) risponde a chi accusa Libera di essere al traino della coalizione Democrazia e Libertà. “Vogliono stuzzicare la nostra sensibilità. Se qualcuno avesse avuto la stessa grinta nella scorsa legislatura, avrebbe avuto un risultato maggiore dal punto di vista elettorale. Altri avrebbero preferito essere al posto di Libera”

Afferma Alice Mina (PDCS):La DC non vuole prevaricare nessuno, ma intendiamo lavorare con atteggiamento costruttivo favorendo la collaborazione tra tutti i componenti della maggioranza”. 

Abbiamo visto un aumento enorme di assunzioni nella PA nell’ultimo periodo – è l’osservazione di Antonella Mularoni (RF) -. Stiamo attenti su queste cose, sono dei costi. Accontentiamo le persone nel breve termine, ma non facciamo il bene dei nostri giovani”.

Il problema non è destra o sinistra – sostiene Carlotta Andruccioli (Domani – Motus Liberi) Il problema è se le impostazioni che si hanno sullo sviluppo economico siano le medesime. Oggi Pedini parlava dell’importanza delle strutture ricettive, dai suoi alleati sono usciti articoli in senso opposto”.

Da parte di Michele Muratori (Libera/PS) focus sul tema del turismo. “I turisti a San Marino ci sono, soggiornano poco. Dobbiamo cambiare i paradigmi. Ho sentito parlare di impianti di risalita nuovi. Può essere interessante l’idea di nuove infrastrutture per avvicinarci al centro storico. Su questi aspetti siamo tutti quanti d’accordo e dobbiamo lavorare in sinergia”. 

Per Lorenzo Bugli (PDCS) la novità principale del programma di Governo è data dalla “visione europea” per un Paese che “si affaccia all’Ue e vuole rafforzare la propria identità e guarda alla snellezza burocratica e alla competitività fiscale, alla riduzione del debito in maniera seria e strutturata”.

Oscar Mina (PDCS) si sofferma sulle riforme istituzionali. Tre le direttrici principali. “Un più efficace funzionamento degli organi istituzionali. Maggiore centralità del Consiglio. Revisione del sistema elettorale”. Strategico sarà il ruolo della “Commissione Consigliare speciale” che non potrà “essere rimandata”.

Di seguito una sintesi degli interventi

Comma 2 – Presentazione, discussione e approvazione del Programma di Governo per la XXXI Legislatura e nomina del Congresso di Stato

Stefano Canti (PDCS): Va portato avanti un lavoro complesso di attuazione dell’accordo di associazione. Un lavoro che vedrà impegnata tutta l’Aula consigliare nell’aspetto amministrativo. Bilancio e debito pubblico. Molto è stato fatto per il consolidamento delle politiche di bilancio. Il debito pubblico va tenuto sotto controllo. Territorio e ambiente. Posso dire che sul tema del territorio non è stata una legislatura facile, ma i risultati credo siano sotto gli occhi di tutti. Un grande lavoro è stato fatto per il consolidamento e la riqualificazione di edifici del centro storico. Sulle politiche ambientali: a Roma abbiamo sottoscritto un accordo con il Ministero. Un grande accordo che rivede quello sottoscritto nel 1994. Prevede la possibilità di sviluppare i buoni rapporti che abbiamo con l’Italia sulla gestione dei rifiuti. Per il mio nuovo incarico come Segretario alla Giustizia. Molto è stato fatto nella passata legislatura: occorre andare in continuità proseguendo con l’attuazione delle riforme emanate. Procedere con il progetto di legge sulla ragionevole durata del processo. Altro aspetto è l’informatizzazione dell’attività giudiziaria. Occorre darne attuazione per il processo civile e per quello penale. Dobbiamo ratificare nelle prossime sedute il decreto sulla violenza di genere a tutela dei minori. Occorre dare protezione alle donne che sono vittime di violenza e ai minori. Metteremo in campo interventi a sostegno della genitorialità. Vorremmo attuare politiche di promozione della natalità. Mia volontà è quella di istituire un fondo e un tavolo con le parti sociali per ragionare sulle politiche migliori per migliorare gli aspetti legati alla previdenza. 

Federico Pedini Amati (PSD): Abbiamo un focus, un obiettivo principale che è la messa a terra dell’accordo di associazione con l’Ue. Ci saranno momenti e temi delicati che dovranno prevedere un’unione stabile da parte di tutte le forze politiche. Il quadro generale dell’ordinamento sammarinese cambierà da tanti punti di vista. Nel campo dell’edilizia sociale: ci sono 31 famiglie che hanno fatto richiesta e che sono state allocate. Ma c’è una lista impietosa. Sessanta famiglie in attesa di risposta. Qual è il problema? Oltre al problema degli affitti, il punto è che non ci sono immobili per dare una risposta a chi richiede un alloggio previsto per legge. Avevamo individuato l’immobile di Acquaviva: può essere una prima risposta senza diventare un ghetto. Abbiamo il tema delle strutture alberghiere. Lo abbiamo detto tutti. Non sono adeguate, nel senso che non sono sufficienti come numero di camere. Lo chiede un intero comparto, lo chiedono nuovi visitatori altospendenti. C’è un aumento dei visitatori americani. Il Polo Museale. L’aeroporto fa parte del programma: non ci siamo nascosti dietro un dito. C’è stata una parte di espropri di terreni a Torraccia per sviluppare la pista. Non ci siamo creati un problema nel dire agli elettori di Torraccia che avremmo voluto finire quell’opera come dovrebbe essere finita perché solo così un Paese può stare al passo con i tempi. C’è la famosa Ferroviaria Storica che abbiamo solo noi. Voi vedete passeggiando che c’è una zona depressa da riqualificare? Come si fa, se non utilizzando una zona d’arrivo dei turisti al parcheggio della Baldasserrona, e un mezzo di risalita come la funivia e la ferrovia storica? Lo dico perché io non rido più. Mi do non più di un anno per prendere una decisione. Si decide. Lo dico agli amici DC. Come la risoluzione con la SINPAR. Quel parcheggio è costato 60 milioni di euro. Oggi costerebbe non più di 25. Quel progetto lo abbiamo sottoscritto tutti, ma va rivisto, bisogna risolvere. Non ci sto più a farmi prendere in giro come nel precedente Governo. E’ un gioco a cui non gioco più. Non sono qui per fare passare il tempo. Due milioni di visitatori che non arrivavano più dal 2014. E’ un numero di riferimento che gli osservatori esterni guardano per venire ad investire nel nostro Paese.  Manca il direttore della San Marino RTV. E’ un problema che va risolto, ci metterò il massimo impegno. 

Matteo Casali (RF): Se può essere comprensibile la volontà di dare continuità all’azione di certe Segreterie, non è comprensibile lo scambio di ruoli tra congressisti. C’è da chiedersi quale sia il ruolo degli stessi partiti se non riescono nemmeno a selezionare le vere capacità. Abbiamo assistito a dissertazioni tra le ipotesi di un governo politico o di programma. La cittadinanza si aspettava un punto di sintesi. Con stupore, constatiamo che il programma di governo è la copiatura del programma DC/AR anche per quanto riguarda le Segreterie di competenza degli alleati. Dal timoniere democristiano apprendiamo la perentoria indicazione del rollover del debito estero. Le concessioni alla coalizione alleata sono sparutissime. Un’apertura di credito va concessa alla costituzione di una commissione consiliare speciale per le riforme istituzionali. In definitiva il programma si configura come una pessima partenza in termini di metodo e merito. 

Gaetano Troina (Domani – Motus Liberi): Sul tema delle deleghe, vedo una serie di sovrapposizioni che denotano la volontà di tenersi sotto controllo reciprocamente. Se non c’è la fiducia come si fa a far partire una legislatura? Vedo anche che dove si parla di rapporti internazionali, si tocca il tema delle residenze. Si parla di una riforma complessiva delle residenze e di evitare pratiche opache. Però non viene enunciata quale sarebbe la possibile soluzione. Si parla anche di riforma per i tre corpi di polizia. Mi pare però nessun riferimento al tema delle milizie, che necessitano di una revisione. Anche sulla ragionevole durata del processo, vorrei capire se si intende proseguire con il ri-deposito del precedente progetto di legge o ci sarà una nuova valutazione su quel progetto. Vorrei anche fare qualche domanda sul tema del mercato del lavoro. Vorrei capire quali sono le intenzioni riguardo alla riforma che aveva avviato il Segretario uscente Lonfernini. Se si intende proseguire su quella strada o se verrà messa in discussione la politica portata avanti fino ad oggi. Si parla di gestione di rifiuti. Non è stata presa una scelta chiara. Abbiamo alcuni castelli dove si procede con il porta a porta, altri dove si è tornati ai cassonetti. Non si capisce dal programma qual è la scelta del Governo. Trovo anche curioso il passaggio relativamente al tema territorio e ambiente dove si dice che si valuterà se adottare un nuovo strumento di pianificazione territoriale o intervenire settorialmente. 

Maria Luisa Berti (Alleanza Riformista): Ci dovrà essere un metodo improntato su due modalità operative. Partecipazione e condivisione. Il programma detta l’indirizzo politico della legislatura. Abbiamo un ruolo di stimolo e pungolo. Non facciamo l’errore di trasferire esigenze e modalità operative sul fronte delle riforme istituzionali i cui effetti necessitano di essere ponderati. La smania del fare su certi fronti dev’essere vista con oculatezza e ponderazione. Penso sia opportuno non rinunciare all’approccio. Altro stimolo che ho avuto è quello della questione morale. Lasciamo stare il passato e voltiamo pagina: questo il senso di molti interventi. Invece il nostro dovere è quello di non dimenticare. Sono stati creati danni di immagine al nostro Paese e c’è un rischio fortissimo di ritorno tra malaffare e politica. Dunque non va abbandonato lo sguardo alla questione morale. Il libro va tenuto sempre aperto, studiarlo e commentarlo. Per non compiere gli errori del passato.

Francesco Mussoni (PDCS): La maggioranza che si va a costituire chiaramente nasce dalla precedente maggioranza con l’innesto di Libera. Credo che il programma, che è un atto solenne, racchiude la complessità della fine della vecchia legislatura. C’è il tema dell’Unione europea che determinerà un passaggio importante per il Paese. L’obiettivo è la normalità nel rapporto tra cittadino, istituzioni, PA, aziende, etc. Questa legislatura determinerà uno sforzo importante nella determinazione della normalità. Un Paese meno burocratico, dove l’economia è più libera, ma molto più controllata da organi autonomi e terzi. Un Paese con meno assistenzialismo. Che va a cozzare con un concetto di socialità e di assistenza vera alla persona. Ma nemmeno sfociare in un’economia di libero mercato estremo. Dovremo lavorare sul contenimento del debito, l’efficientamento della macchina pubblica. Ma anche un’apertura a nuovi investimenti mantenendo il controllo di questo territorio piccolo e fragile. Abbiamo fatto un grande sforzo per portare un Paese decotto ad una situazione di normalità. Molte cose non scritte nel programma credono devono essere portate avanti. 

Giovanni Maria Zonzini (Rete): Il programma di Governo è lo stesso che ho visto in campagna elettorale: quello di DC e AR. Qualche considerazione sulle deleghe. Sul tema della pianificazione territoriale. Ci sarà un gruppo tecnico. Poi la maggioranza valuterà se intervenire in maniera settoriale o con un nuovo strumento di pianificazione. Tutto questo significa che c’è l’intenzione di non fare il PRG. Ricordo i colleghi di Libera che si sbracciavano perché il Segretario Canti aveva deciso di accantonare il PRG di Boeri. Dal punto di vista della coesione politica, il Governo parte in maniera traballante. Sul tema del debito. C’è una cosa che considero quasi suicida. E’ il fatto che non si capisce dove far transitare il debito estero, ma si dice che per ridurre il debito interno, un particolare riferimento riguarderà il titolo irredimibile che dovrà essere assorbito. In conclusione è un programma da cui ci si poteva aspettare di più e che ha visto imporsi il partito di maggioranza relativa sugli alleati. In tal senso, noi siamo pronti a fare un’opposizione pacata, severa, ma dialogante e costruttiva. 

Enrico Carattoni (Repubblica Futura): Questo non è un governo tecnico o programmatico ma politico. Mi pare di vedere una assoluta identità se non somiglianza del programma Democrazia Libertà con quello del programma di Governo. Interi passaggi ricopiati, sintomo della forza del partito di maggioranza relativa. Dev’essere la politica a dirci se serve o meno un piano regolatore. Ci sono differenze di vedute enormi e la parte progressista fatica a farsi spazio. Ci sono temi prioritari. Quello della casa che nel programma non compare. Parlo di politiche abitative. Abbiamo un enorme patrimonio in mano alle banche per cui è intervenuto lo Stato. Patrimonio immobilizzato. Una parte dei sacrifici che ha fatto la collettività per sostenere i dissesti bancari, crediamo possa tornare attraverso l’immissione di una parte di quel patrimonio ad esempio per calmierare i prezzi degli immobili. 

Gerardo Giovagnoli (PSD): La questione dell’integrazione europea è quella principale nel programma di Governo. L’accordo è l’elemento che fa da cornice a tante delle politiche che andremo a discutere. Si dibatte di continuità, discontinuità, chi avrà il predominio nel Governo. Ma la vicenda è da prendere da un altro punto di vista. La conferma dei partiti che erano al Governo significa che la scorsa legislatura non ha portato problemi devastanti e infatti non abbiamo emergenze da affrontare nell’immediato. Ci troviamo sì in una nuova configurazione politica. Mettere sul bilancino gli equilibri mi sembra prematuro. Il nostro sguardo è orientato a risolvere i problemi della Repubblica. C’è un equilibrio che non era così nella scorsa legislatura. Essere in grado di mettere a sistema l’integrazione europea darà effetti positivi anche al resto delle tematiche che sono in discussione. 

Guerrino Zanotti (Libera/PS): Domani Motus Liberi interpreta il ruolo di opposizione molto meglio di come ha interpretato quello di forza di Governo. La principale sfida è questa: riuscire nell’ambito del nostro tessuto economico sociale ad effettuare tutti quegli interventi assenti nell’agenda degli ultimi anni per renderlo equo ed inclusivo in grado di riaccendere i motori dello sviluppo impedendo condizioni inique e degradanti, salvaguardando ambiente, territorio e salute. Vanno adottate quelle misure sulle quali si è stati restii: chi intende fare impresa in Repubblica deve essere orientato al rispetto delle regole del paese che lo ospita. Sarà necessario il coinvolgimento di tutte le forze dell’Aula, ma ci sono anche organismi come la commissione mista dove sono rappresentati tutti gli attori del nostro tessuto sociale. C’è il problema del mercato degli affitti, la sanità che deve essere rifondata. Non dobbiamo guardare chissà dove. Basta guardarsi indietro. Rispetto a come l’attività di molti servizi ha dato ottimi risultati. Auspico un nuovo metodo di gestione della cosa pubblica. Da parte dell’opposizione c’è disponibilità al dialogo. Dialogo che reputo indispensabile.

Miriam Farinelli (RF): Siamo usciti da una legislatura dove avete dimostrato tutto il contrario di quello che scrivete. Riconfermate i bandi di concorso e questo va bene. Ma i concorsi non devono essere manipolati. Ogni volta che usciva un bando si sapeva in anticipo il nome del vincitore. Vanno applicate corrette modalità per l’accesso a posizioni apicali. Una serie di affermazioni di principio sulle politiche familiari. Registro con favore la creazione di un fondo economico a sostegno della natalità. Realistica visione della sicurezza sociale. Dobbiamo partire dall’emergenza della nostra sanità: la mancanza di medici. Primo intervento: accordi con le Università. Stipularne ancora e renderli operativi. Questione pensionistica va affrontata con grande celerità. Riorganizzazione dell’attività libero professionale indispensabile per trovare nuove collaborazioni. Ricordiamo il referendum di Rete e Civico 10 che ha prodotto effetti terribili. Il nuovo ospedale, considerato necessario. Ne parliamo dalla gestione Bruschi. Cinque anni di chiacchiere. E’ ora di farlo.

Francesca Civerchia (PDCS): Urgente è la regolarizzazione della libera professione in ambito sanitario. Riprendo un attimo l’intervento del consigliere Ciacci quando dice che non è possibile cassare i documenti politici. Per l’atto organizzativo sarà necessaria una continuità con degli ammodernamenti. C’è una linea di condivisione con la precedente legislatura. Va potenziata l’edilizia sociale. Nuove politiche per l’autonomia energetica. Recuperare le somme dopo l’aggressione del nostro sistema finanziario. Sull’istruzione. Agevolare l’insediamento di nuovi istituti. La precedente maggioranza ha fatto numerosi interventi, riforme. Non c’è bisogno di rimarcare gli equilibri di forza. Le persone che hanno votato questa maggioranza vogliono solo vedere i risultati degli impegni presi. Il Governo non nasce su risentimenti, o volontà di esclusione, ma per costruire. 

Michela Pelliccioni (Domani Motus Liberi): Se il buongiorno si vede dal mattino, ci sono auspici che destano perplessità. Devo dire che c’è un punto sulla PA che mi ha colpito. E’ quello legato all’intenzione di creare dirigenti a tempo indeterminato. In un Paese democratico è elemento che desta una preoccupazione importante. In campo finanziario. Mi chiedo come si potranno anticipare i tempi di allineamento del settore bancario rispetto all’accordo di associazione. Bisogna fare attenzione. Vogliamo capire quali possono essere le risposte. Contropartita degli immobili in pancia alle banche: cercare una compensazione per l’utilizzo sociale degli immobili. Questo ci trova d’accordo, ma occorre fare attenzione nel non creare disparità. Importante che si creino incentivi anche per quei privati che vorranno investire in maniera seria. Si è parlato della revisione totale dell’assegno di mantenimento. Problema molto sentito dalla popolazione. Tutto ciò per dire che la continuità pare piuttosto disomogenea. Faremo una opposizione attenta, costruttiva. Intendiamo porre l’attenzione sulle necessità primarie da portare avanti. 

Dalibor Riccardi (Libera/PS): Libera è oggetto di interventi che vanno nell’ottica di stuzzicare la nostra sensibilità. Lo capisco. Se qualcuno avesse avuto la stessa grinta nella scorsa legislatura, avrebbe avuto un risultato maggiore dal punto di vista elettorale. Altri avrebbero preferito essere al posto di Libera. Tutte le forze che compongono la maggioranza sono pienamente ingaggiate nel realizzare gli obiettivi che sono tanti e importanti per dare risposte a questo Paese. Bisogna essere onesti e coerenti. In quest’Aula preferisco sentire interventi che alzassero il livello sui contenuti e non sulle strumentalizzazioni. Ci sono tantissimi temi fondamentali. Sulla gestione del lavoro: siamo assolutamente felici che temi come la terza età e la disabilità potranno e dovranno essere concretizzati con progetti di legge. Libera è pienamente ingaggiata. Ha lavorato in maniera seria per portare a casa dei risultati. Siamo qui per quello. Sulla base dei risultati verremo giudicati. Come sono state giudicate forze che oggi sono in altri ruoli e fanno lezioni di moralità.

Alice Mina (PDCS): La legislatura che si è conclusa è stata caratterizzata da criticità. L’obiettivo è sempre stato quello di dare prospettive di crescita. Tante sono le cose portate a termine. Altre necessitano di una nuova pianificazione per una piena attuazione. Abbiamo di fronte un rinnovato percorso altrettanto complesso con sfide programmatiche a cui dare risposte. C’è un rapporto di fiducia da accrescere e consolidare. La DC non vuole prevaricare nessuno, ma intendiamo lavorare con atteggiamento costruttivo favorendo la collaborazione tra tutti i componenti della maggioranza. Decreti e progetti di legge devono essere oggetto di preventivo approfondimento. Sarà nostro dovere tenere un raccordo costante con il Paese, con la cittadinanza, le organizzazioni sindacali e di categoria. Non commettiamo l’errore di chiuderci. L’obiettivo da perseguire è una società senza discriminazioni dove davvero siano garantite le pari opportunità. Dove i giovani possano vedere in San Marino il luogo dove crescere, lavorare, fare impresa, creare famiglia. Il turismo è una risorsa strategica. Se davvero si crede nel turismo è necessario fare investimenti che possano incidere davvero sullo sviluppo del settore.

Silvia Cecchetti (PSD): Alcuni chiarimenti devono essere dati. Si è parlato di diversità di vedute enormi. Io queste diversità di vedute enormi onestamente non riesco a trovarle. L’utilizzo di certi vecchi schemi non dà la visione effettiva di quello che è oggi il Paese. Una dialettica nelle forze di maggioranza è necessaria. Quando si chiede la riduzione di tempistiche non significa vederla in maniera diversa ma cercare di dare un contributo positivo al lavoro della maggioranza. Continuità è stato un termine abusato. Un tranello che non tiene conto del fatto che il Paese ha premiato anzitutto il Governo uscente. Poi, siccome il Governo si è occupato di una serie di emergenze, sono rimaste indietro delle riforme che il Governo ha messo e rimesso nel programma. Questo programma è l’unione di due programmi che partivano già con una certa similitudine. 

Antonella Mularoni (Repubblica Futura): Due Segretari di Stato non ci sono. Alcuni hanno parlato di tutto tranne di quello che intendono fare. Altri hanno parlato molto di riforme istituzionali che però voglio sperare non siano materia di Congresso di Stato. Altri hanno evidenziato delle realizzazioni ma non ci è parso di vederle nel programma di Governo. Se non ci preoccupiamo in maniera concreta di politiche sociali e abitative, temo che la situazione andrà verso il peggioramento. Con tutta questa ripartizione di deleghe, mi aspettavo che i Segretari ci dicessero quali sono gli obiettivi sull’energia e sull’approvigionamento delle risorse idriche e come intendono realizzarli. Un’altra cosa su cui mi vorrei concentrare è l’economia. Senza sviluppo e aumento del Pil, c’è un problema di sostenibilità del debito. Se non ci sarà sviluppo ci saranno problemi e mi preoccupo per le generazioni più giovani. E’ stato esplicitato che ci sarà il rollover. Abbiamo visto un aumento enorme di assunzioni nella PA nell’ultimo periodo. Una volta si ragionava sul fatto che prima dovevano avvenire gli investimenti. Non è che dove va via una persona, ne assumi 5. Stiamo attenti su queste cose, sono dei costi. Accontentiamo le persone nel breve termine, ma non facciamo il bene dei nostri giovani, che avranno pensioni ridottissime e meno opportunità. Mi rivolgo al Segretario Pedini Amati: mi auguro che il suo ultimatum non sia un pen-ultimatum. 

Iro Belluzzi (Libera/PS): Nello scontro si gestiscono meglio determinate partite. Dal 2019 siamo ripartiti con Governi straordinari, programmatici o di larghe intese. Oggi andremo a votare il programma con 44 consiglieri di maggioranza. Saremo sufficienti? Mi sembra che sia passata la volontà di interfacciarsi, dare voce dignità e forza al contributo che viene anche dai partiti dell’opposizione. Positivi anche gli interventi di tanti consiglieri di minoranza che si pongono in maniera fattiva per costruire il futuro della Repubblica, uscendo dal conservatorismo della città-stato. Occorre il coraggio di poter approcciare quanto viene dall’esterno con forza e dignità e la capacità di riscrivere un ordinamento di Paese normale con determinate peculiarità. 

Alessandro Scarano (PDCS): Di fronte a noi abbiamo sfide importanti. Questa maggioranza si compone delle forze politiche più rappresentative. Forze che hanno sensibilità diverse ma che sono state in grado di trovare una sintesi. Un auspicio è che prevalga sempre la concretezza. L’interesse del Paese dovrà essere posto in primo piano tralasciando i personalismi che hanno creato ritardi. Dovremo dare seguito alle politiche virtuose con una visione e un lavoro di squadra da parte dell’esecutivo e di tutta la maggioranza. L’accordo di associazione è la sfida che riguarda tutti noi. Ora i passaggi fondamentali sono firma e ratifica. La vera sfida inizia ora. Ma dovremo sempre confrontarci con i nostri cittadini. Sarà una importante sfida anche per la nostra PA. La politica estera ha ed avrà un ruolo sempre più preminente. Un piccolo Stato come il nostro deve aprirsi e saper dialogare con tutti. Il nostro corpo diplomatico deve essere in grado di promuovere al meglio il nostro territorio. Tema delle residenze: si parla di una revisione della normativa e sono convinto si debba andare in quella direzione. Tutti noi sappiamo cosa rappresenta la sanità: una risorsa. Ma dobbiamo essere in grado di valorizzarla con scelte chiare ed incisive: nuovo Ospedale è obiettivo da realizzare. Va valorizzare l’esistente ma favorire allo stesso tempo investimenti seri senza preconcetti o ideologie. 

Carlotta Andruccioli (Domani – Motus Liberi): Il problema non è destra o sinistra. Il problema è se le impostazioni che si hanno sullo sviluppo economico siano le medesime. Oggi Pedini parlava dell’importanza delle strutture ricettive, dai suoi alleati sono usciti articoli in senso opposto. Sulle residenze le posizioni non erano le medesime. Ricordo grandi scontri sui rifiuti, aziende autonome, bollette. Emblematico è lo scontro sulla sanità. Fatico a definire programmatico questo Governo. E’ unito dalla posizione sull’accordo di associazione. Al di là di destra o sinistra, come dicevo prima, e di tutte le logiche che stanno dietro ad un Governo come questo al quale non potremo dare fiducia, mi auguro che la Repubblica si farà trovare pronta di fronte alle sfide che l’aspettano. L’accordo non sarà la manna dal cielo perchè dipenderà da noi e da come saremo in grado di accogliere le opportunità che arriveranno. C’è una sfida riguardante il rilancio del comparto sanitario. Il sostegno alla famiglia e alla genitorialità. Riforma del sistema scolastico che dev’essere al passo con i tempi. Spero che prevarrà la posizione di far crescere il sistema paese. 

Michele Muratori (Libera/PS): La coerenza è essenziale in politica. L’approccio di Libera è un approccio di coerenza. Noi non è che ci trasformiamo perché siamo dall’altra parte della barricata. Due saranno i temi di questa legislatura. Uno è l’accordo di associazione. L’altro è quello dello sviluppo. I turisti a San Marino ci sono, soggiornano poco. Dobbiamo cambiare i paradigmi. Ho sentito parlare di impianti di risalita nuovi. Può essere interessante l’idea di nuove infrastrutture per avvicinarci al centro storico. Su questi aspetti siamo tutti quanti d’accordo e dobbiamo lavorare in sinergia. Libera si approccia alla nuova maggioranza con un contributo trasparente. Esprimo la mia soddisfazione per il programma depositato, la squadra che si andrà ad insediare ed una maggioranza che non ha più scuse per non portare a casa risultati.

Lorenzo Bugli (PDCS): Il programma di Governo ha un aspetto politico importante. Si riuniscono due forze politiche: PDCS/AR e Libera-PS/PSD. Nulla di strano per un Governo politico come molti di quelli che si insediano nel panorama europeo. Un Governo sviluppato grazie ad un dialogo sano tra una forza popolare e una socialista/riformista. Sono state premiate le forze politiche che hanno saputo sviluppare una prospettiva europea. Una discontinuità reale che mette al centro l’Europa. Un elemento ben inserito nel programma di Governo, che ha degli aspetti locali ma con una prospettiva europea. Nel programma vediamo richiamata spesso la necessità di sviluppare una determinata normativa in ottica europea o la necessità di confrontarsi con commissioni ed organismi europei. Un programma che mette al centro l’aspetto di un Paese che va verso l’Unione europea, e ha bisogno di essere attrattivo. Si affaccia all’Ue e vuole rafforzare la propria identità valorizzando il proprio stato. Un paese che guarda alla snellezza burocratica e alla competitività fiscale, alla riduzione del debito in maniera seria e strutturata, con investimenti mirati nel campo dello sviluppo. Un programma che mette al centro novità come l’introduzione dell’Iva e una commissione sul T2. La vera discontinuità è nel come affrontiamo queste cose. Guardandole in maniera seria e non più locale. Dobbiamo essere seri nel metodo. Non possiamo più avere una decretazione eccessiva. Non possiamo essere governo-centrici: dare valore al ruolo dei consiglieri, del Consiglio. Dobbiamo capire come realizzare gli obiettivi. Altra questione: quella del metodo. Condivisione con i corpi intermedi. Fondamentale fare una continua attività di condivisione con tutte le parti sociali del Paese. Visione europea, metodo, capacità di una politica che sa dialogare e creare maggioranze forti, un dialogo continuo con l’opposizione e una opposizione che deve saper cogliere questo dialogo. 

William Casali (PDCS): Non pensiamo che se il debito rimane interno non costi. Vorrei riprendere l’intervento del consigliere Mularoni sulla natalità. C’è un passaggio in cui si è cercato di dare una soluzione. Siamo all’inizio di questa legislatura. Si sta cercando di dare stabilità ad un processo di cambiamento. Questo è il paradosso. L’Europa ci dà la possibilità di accedere ad un mercato che ci lega sulla base di principi liberali. Siamo i detentori dei più antichi valori della libertà. L’accesso al mercato è sempre stata una nostra difficoltà. Però abbiamo bisogno di strutturarci. E’ dunque che la PA faccia le sue riforme rispettando lo sviluppo dell’economia e i ruoli del sistema economico. Importante il ripristino della libera professione nel sistema sanitario. Ci sono passaggi pragmatici sull’informatizzazione e la digitalizzazione. Noto una grande voglia di fare. Questa oggi è importante. Siamo in un passaggio delicato, dobbiamo prendere con responsabilità questa sfida e portarla a termine credendo in quello che facciamo. 

Oscar Mina (PDCS): Siamo stati additati come un partito che ha prevalenza decisionale sugli alleati. Io dico un’altra cosa. Il partito di maggioranza relativa ha ottenuto il mandato per trovare un’intesa politica. Questo è il punto. Qualcuno ha ancora difficoltà a digerire il risultato. Va consolidato il rafforzamento del nostro Paese in un contesto globale. Il programma parte essenzialmente dall’esigenza del Paese e coinvolge una significativa e larga rappresentatività delle forze politiche che si sono aggregate nella maggioranza. Mi soffermo su alcuni punti salienti. Le riforme istituzionali. Ci sono tre direttrici. Un più efficace funzionamento degli organi istituzionali. Maggiore centralità del Consiglio. Revisione del sistema elettorale. La Commissione Consigliare speciale, per attuare queste modifiche: non può essere rinviata per altro periodo. C’è necessità di un confronto più allargato per quanto riguarda l’accordo di associazione. Riconoscere settore edilizio come motore economico da riattivare velocemente. E’ stato criticato il gruppo tecnico. Non vedo nessuno scandalo. 

Maddalena Muccioli (PDCS): Ritengo che l’accordo di associazione rappresenta di fatto un percorso che deve orientare l’azione politica di questo consiglio impegnandolo a 360 gradi. Lo deve impegnare su tutte le materie. Gestione dei crediti deteriorati. Condivido l’intervento fatto da Michela Mularoni sulla gestione degli Npl che non deve creare meccanismi distorsivi su altri settori. Questa è la linea guida che deve guidare quel settore. Condivido l’importanza dello strutturare i provvedimenti legislativi. Sarà un’occasione di confronto. Necessità di conciliare l’esigenza di essere riformisti tutelando le tempistiche che i settori economici e sociali ci richiedono. Voglio richiamare un nuovo metodo di approccio alla politica, tra Segreterie di Stato e Consiglio e tra maggioranza e opposizione. Io sono pronta ad ascoltare tutti gli orientamenti e le perplessità che possono emergere. Mi riallaccio alla tematica della necessità di respingere l’abuso della decretazione delegata. 

Andrea Menicucci (Repubblica Futura): Siamo proiettati verso il futuro con la consapevolezza che la situazione davanti a noi non è delle più rosee. Ci sono emergenze strutturali e patologiche nella nostra società. Abbiamo un indebitamento pari a più del 70% del PIL. Dobbiamo gestire l’emergenza della casa. Che si è radicata nel tempo con dinamiche poco attente agli aspetti sociali. Una natalità in caduta libera. Gli effetti del cambiamento climatico. Nel programma ci sono inconsistenti proclami. Argomenti che dovrebbero trasversalmente colpire i giovani, lo fanno in un modo insoddisfacente. Le autocelebrazioni emerse – il nuovo ospedale, la nuova aviosuperficie, etc – appaiono orfane di qualsiasi modello programmatico e di sviluppo. Questi sono i fenomeni che faranno baccano, non le emergenze riconosciute. Si è scelta la continuità del cambiamento, ma di cambiamento ce n’è stato ben poco. Possiamo stare tranquilli: ci si focalizza sui bilanciamenti all’interno del Congresso di Stato. Questo programma su cui si è tanto ragionato resta sempre azzurro al diverso incidere della luce. E’ un Governo come tanti, in un momento che non è come tanti. Serve la prospettiva di doversi rimboccare le maniche per una San Marino nuova e differente. 

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