Consiglio Grande e Generale, sessione 14,15,16,17,22 aprile 2025
Martedì 15 aprile 2025, pomeriggio
Nella seduta pomeridiana di martedì 15 aprile i lavori hanno visto l’approvazione del Progetto di legge riguardante le “Disposizioni in materia di durata ragionevole del processo ed equa riparazione”, con 34 voti favorevoli, 6 contrari e 1 astenuto. Il dibattito si è poi infiammato sul Progetto di Legge “Modifiche agli articoli 197 e 198 del Codice Penale – Appropriazione indebita e Amministrazione infedele” con voci fuori dal coro all’interno della maggioranza.
*****
In merito al Pdl su durata ragionevole del processo ed equa riparazione, Guerrino Zanotti (Libera) ha parlato di “un passo in avanti importante nell’efficientamento della giustizia”, sottolineando l’impatto negativo dell’eccessiva durata dei processi sulle persone. Ha evidenziato come l’introduzione dell’istanza di accelerazione sia “un primo livello di tutela rapido”. Enrico Carattoni (RF) ha definito la legge “un miglioramento” che colma “un deficit grave” nel sistema, ma ha sollevato perplessità su alcuni punti, in particolare sull’esclusione dal computo della durata del processo del periodo delle indagini. Ha anche criticato il fatto che “una parte debba in qualche modo sollecitare il giudice. Trovo irragionevole che ci sia una parte che deve in qualche modo sollecitare il giudice a fare questa attività, altrimenti gli si preclude il diritto al risarcimento” “Questo Pdl – ha osservato Barbara Bollini (PDCS) – si inserisce nel solco delle riforme di modernizzazione del nostro ordinamento, rafforzando la fiducia dei cittadini, promuovendo una cultura del processo efficiente e rispettoso dei diritti”. Silvia Cecchetti (PSD) ha apprezzato il metodo adottato: “si è lavorato tramite la concertazione e non tramite lo scontro”. Ha parlato di una “riforma doverosa” che responsabilizza anche i magistrati e manda “un messaggio di fiducia al Paese”. Maria Katia Savoretti (RF) ha chiesto “un pochino più di coraggio” e ha espresso perplessità sull’effetto retroattivo del Pdl, pur riconoscendo l’atteggiamento costruttivo del Segretario Canti.
“C’è stao un anno e mezzo di ostruzionismo in cui nessun Pdl è riuscito ad arrivare in aula parlamentare – ha ricordato Gian Nicola Berti (AR) -. La sorte di una persona è spesso legata a procedimenti a volte infamanti. La risposta importante, prima di dover subire gli strali del Consiglio d’Europa, è l’intervento che fa il nostro Paese per darsi tempi certi e la possibilità alle parti di creare dei ricorsi”. Matteo Rossi (PSD) ha sottolineato come il Pdl “rafforza il nostro prestigio internazionale” e introduce “rimedi preventivi” contro l’inerzia istituzionale. Giuseppe Maria Morganti (Libera) ha definito il testo “un segnale chiaro e preciso in relazione ai tempi della giustizia”. Massimo Andrea Ugolini (PDCS) ha parlato di un testo che “responsabilizza tutte le parti” e ha elogiato la collaborazione tra magistratura e avvocatura. “Sappiamo tutti molto bene quanto sia importante avere tempistiche certe per quanto riguarda la giustizia” ha concluso ricordando il lavoro partito nella precedente legislatura.
****
I lavori si sono poi soffermati sul Progetto di Legge “Modifiche agli articoli 197 e 198 del Codice Penale – Appropriazione indebita e Amministrazione infedele” (in seconda lettura). Il Pdl introduce anzitutto modifiche agli articoli 197 e 198 del codice penale. Inoltre, all’articolo 165 è stato depositato un emendamento da parte della Segreteria di Stato, recependo un’Istanza d’Arengo che richiedeva l’innalzamento dai 16 ai 18 anni dell’età minima per la somministrazione di bevande alcoliche. Previsto anche un pacchetto di articoli, presentati dalla maggioranza, con pene per i maltrattamenti sugli animali. “San Marino – ha rilevato la maggioranza – si dota di strumenti concreti per il contrasto alla crudeltà sugli animali, prevenendo abusi e forme di sfruttamento ancora prive di specifiche tutele”. Critiche sono arrivate dalle forze di opposizioni sul mancato accoglimento dell’emendamento che proponeva l’eliminazione dell’istituto della “riprensione” in materia di molestie sessuali. Quanto ai reati contro gli animali, “i gruppi di opposizione hanno contestato il fatto che non venisse specificato sin da subito, che il reato è tale solo per chi uccide e maltratta animali domestici o d’affezione”. Dai banchi della maggioranza, anche Gian Nicola Berti (AR) ha invitato ad una riflessione più approfondita. “Le finalità per cui sono state scritte le norme sono lodevoli. Il problema è che nella fretta di adottarle si sono commessi errori notevoli. Io spero ci sia l’intendimento di fermare o rivedere alcune parti di questa norma che andranno a generare effetti che nessuno vuole”.
Enrico Carattoni (RF) ha sottolineato come non fosse d’accordo con “l’inasprimento delle pene sui reati finanziari che ha come effetto l’aumento dei tempi delle prescrizioni. Già oggi è difficile trovare persone che vadano a ricoprire tali incarichi: si genera un danno e un cattivo servizio alla giustizia”. Michela Pelliccioni (D-ML) ha duramente criticato il metodo seguito: “È stata fatta una violenza al diritto di questo Paese”. Ha denunciato un “blitz, un gioco a bandierina” da parte della maggioranza. Giovanni Zonzini (Rete) ha invitato la maggioranza a fare chiarezza al proprio interno: “Questo Pdl è un po’ un butta su”. Sul tema delle molestie ha detto: “Attualmente è più sanzionato prendere a calci un cane che molestare una donna. Avevamo proposto di abrogare la riprensione, che è una tirata d’orecchi. La maggioranza ha respinto l’emendamento, lo ripresenteremo in questa sede, sperando in un rinsavimento”. Ilaria Baciocchi (PSD) ha difeso la legge come “una legge importante” che “segna un passaggio culturale ancor prima che giuridico. I reati contro gli animali entrano a pieno titolo nel codice penale”. Ha ricordato che il testo è “il risultato di un lavoro approfondito e condiviso. Sono misure che ci allineano alle legislazioni più avanzate dell’Europa”. E ha invitato a una riflessione più ampia: “Perché non aprire un tavolo di lavoro sul codice penale? Oggi cominciamo da qui, da una legge giusta e attesa da tempo”.
Matteo Rossi (PSD) ha difeso la scelta di pene severe anche per i reati contro gli animali: “Molto più facile nella nostra cultura compiere una violenza contro gli animali”. Per questo è importante “fare cultura” nel Paese. “Non compariamo le due cose sempre per disprezzare una innovazione – ha aggiunto -. Lavoriamo affinché il nostro codice sia armonico e adeguato alle necessità della società nel 2025”. Nicola Renzi (RF) ha lamentato un’impostazione ideologica del testo: “Spiace quando alcuni testi di legge nascono come battaglie di religione”. Ha poi detto: “Pensare che facciamo leggi dove viene colpito con pene pesanti chi maltratta un animale, e dall’altro chi maltratta una donna viene colpito da una sgridata, questo dimostra la follia nell’affrontare certe tematiche di una classe politica non all’altezza”. Marco Mularoni (PDCS) ha richiamato la necessità di una visione d’insieme: “Ogni volta che si tocca il codice penale bisogna farlo con visione e organicità”. Ha riconosciuto l’importanza della legge ma ha aggiunto: “Credo però che sia necessaria più attenzione e prendersi del tempo per un ragionamento a 360 gradi”. Giuseppe Maria Morganti (Libera) ha promosso le nuove misure contro chi commette reati ai danni di animali parlando di “una nuova civiltà giuridica” e ha affermato: “Non possiamo permetterci che il nostro Paese sia insensibile”. Sulla questione della molestia sessuale ha detto: “Adottare il criterio della riprensione quando ci si trova di fronte a violenze, credo che sia una assurdità”. Emanuele Santi (Rete) ha annunciato che la minoranza ripresenterà l’emendamento per eliminare la riprensione: “Una pena che riteniamo ingiusta per un reato troppo grave”. “Questo Pdl va a migliorare il codice penale su esigenze che in più di una circostanza si sono riscontrate. Come PDCS andremo ad appoggiare questo Pdl” ha ribadito Massimo Andrea Ugolini (PDCS).
“Ancora una volta, ci troviamo davanti a consiglieri che anziché guardare nel merito di quello che stanno votando, pensano più ai ricatti e ai giochi politici. Cosa a cui siamo avvezzi. Non è questo l’atteggiamento che dovremmo tenere” ha detto Sara Conti (RF). “Siamo molto soddisfatti – è stato il parere di Milena Gasperoni (PSD) – dell’introduzione del reato di maltrattamenti e uccisioni inutili di animali, questo misura fortemente il grado di evoluzione della società civile, ci fa fare un passo in avanti nel rispetto degli animali che è anche rispetto delle persone. Il reato di molestie è stato oggetto del decreto 161/2024. Che in sede di ratifica è stato oggetto di un profondo e sostanziale miglioramento rispetto al testo iniziale”. “Non ci sono animali di serie B – ha osservato Iro Belluzzi (Libera) -. Ricordo i giorni successivi alla mattanza di cinghiali a Cailungo: uno spettacolo inverecondo. Spero che quell’attenzione vada verso il divieto di svolgere attività tipo quella della braccata, di cui abbiamo parlato”.
Spazio nel finale alla replica del Segretario di Stato Stefano Canti. “Il nostro ordinamento ha incluso il reato delle molestie sessuali nell’ottobre scorso quando abbiamo ratificato un decreto della passata legislatura. E’ stato trovato il parere conforme di tutta l’Aula. Su quello dobbiamo fare fede. Noi come Parlamento siamo riusciti a trovare una quadra, e dopo cinque mesi vogliamo tornare su un articolo approvato in quest’Aula? Questo significa che il confronto preventivo fatto all’inizio non è stato sufficiente. Se serve un ulteriore confronto do la disponibilità nel farlo, ma non stiamo facendo una bella figura. Io credo che una maggioranza ci sia. Se condivide quanto è stato presentato, possiamo fare delle lievi modifiche per specificare meglio. O si procede o diversamente si ritira. Rimango a disposizione. Non abbiamo dato un bello spettacolo. C’è una maggioranza ma non ha fatto la maggioranza”. Nel finale, si passa all’esame dell’articolato, anche se dalle opposizioni arriva la richiesta di un “esame della maggioranza e di chiarezza su come si intende procedere”.
Alle 20 i lavori vengono interrotti. Riprenderanno domani, 16 aprile, alle 9.00.
Di seguito un estratto dei lavori.
Comma16: Progetto di legge “Disposizioni in materia di durata ragionevole del processo ed equa riparazione” (presentato dalla Segreteria di Stato per la Giustizia) (II lettura)
Guerrino Zanotti (Libera): Non ho partecipato ai lavori della fase redigente, ma credo si possa dire che questo Pdl è un passo in avanti importante nell’efficientamento della giustizia. E’ un tema che tocca la credibilità della nostra giustizia. Non è un segreto per nessuno che ci sono stati procedimenti che hanno una durata troppo elevata. L’eccessiva durata dei procedimenti ha un impatto sulle persone, c’è chi subisce danni concreti, anche economici e psicologici. Questa legge interviene con buon senso e strumenti concreti. Introduce l’istanza di accelerazione, che è un modo per costringere il sistema a rispondere tempestivamente. E’ un primo livello di tutela rapido. Poi c’è la parte che riguarda l’equa riparazione. E’ quello che ci chiede la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ci sono misure che puntano a migliorare l’organizzazione interna del tribunale, regole più chiare sulle prove. In sintesi, più efficienza e meno scuse. Poi c’è la questione di immagine. Questa legge serve in qualche modo per dire che si sta lavorando per correggere il tiro. Abbiamo potuto evincere che ci sono stati numerosi emendamenti presentati dalle opposizioni che hanno garantito un lavoro competente e costruttivo. Alcuni sono stati accolti. La minoranza lamenta che non sono stati accolti quelli di sostanza, ma non si tratta solo del gioco delle parti, credo sia legittimo su certi argomenti avere posizioni diverse. Il lavoro fatto in Commissione ci ha rimandato un testo ancora più arricchito. Dunque credo sia doveroso sostenere questa legge che rappresenta un elemento di garanzia per un sistema giudiziario più giusto, veloce e rispettoso.
Enrico Carattoni (RF): Do atto al Governo che il testo ha subito diverse modifiche a seguito dell’approvazione degli emendamenti. Questo Pdl porta un miglioramento al nostro assetto e ci pone al riparo da un deficit grave. Quello di non prevedere un meccanismo risarcitorio per i soggetti costretti a subire processi per una durata irragionevole. Non è solo una sollecitazione interna, ma sono obblighi che ci derivano dal famoso articolo 6 della Convenzione sulla durata ragionevole del processo. Questa legge però arriva con quasi 25 anni di ritardo rispetto all’Italia. Al netto di tutto, penso sia opportuno rivedere in generale tutte le norme che governano i processi civili e penali, perché sono norme spesso datate. Certo, questa legge sana la patologia, ma spero ci possa essere un intervento normativo organico nel senso di un ammodernamento delle norme. Però trovo irragionevole che ci sia una parte che deve in qualche modo sollecitare il giudice a fare questa attività, altrimenti gli si preclude il diritto al risarcimento. Non aveva più senso dotare le cancellerie di strumenti maggiori ma evitare questo genere di attività che dev’essere in capo alla parte? Dal computo della ragionevole durata del processo viene escluso completamente il computo del termine per il quale vengono svolte le indagini. Questo è un fatto grave. Un soggetto, da che iniziano le indagini alla sentenza definitiva, è sotto processo e subisce delle ripercussioni. Non si tiene conto delle fattispecie che ha il nostro processo. Dunque ritengo che scomputare questo tempo, che può essere anche lunghissimo, sia irragionevole. La valutazione rispetto al nulla è positiva, mi riservo di entrare nel merito dell’articolato per esporre i nostri emendamenti.
Barbara Bollini (PDCS): Un ringraziamento al Segretario di Stato Stefano Canti per avere presentato questo Pdl che è un passo fondamentale verso l’adeguamento del sistema sammarinese agli standard europei. In Commissione I sono stati modificati degli articolati,migliorandone l’applicazione. E’ stato aumentato l’importo di indennizzo per l’equa riparazione. Non è più dovuta l’imposta giudiziaria. Sono state diminuite le sanzioni processuali nel caso in cui l’istanza sia dichiarata irricevibile. Questo Pdl, in conclusione, si inserisce nel solco delle riforme di modernizzazione del nostro ordinamento, rafforzando la fiducia dei cittadini, promuovendo una cultura del processo efficiente e rispettoso dei diritti. Inoltre, credo che questo possa limitare i ricorsi internazionali per eccessiva durata del processo.
Marino Albani (PDCS): Il mio intervento sarà breve e di carattere generale. Ringrazio il Segretario Canti e mi complimento per aver promosso questo Pdl. Estendo i complimenti al relatore di maggioranza Mularoni. Questo Pdl risponde alle richieste di cittadini, imprese, professionisti, che attendono da tempo interventi dal Governo. L’obiettivo è fissare un termine massimo per l’intero procedimento giudiziario ed è apprezzabile per fronteggiare quei ritardi, a volte imbarazzanti, della nostra giustizia. Se vogliamo, sappiamo prendere a modello esperienze positive di altri ordinamenti. Condivido il fatto che la nuova norma sarà un elemento indispensabile per assicurare la certezza del diritto che viene invocata da tante parti. Questo articolato è un primo passo che apre la strada ad una auspicabile riforma che richiederà molto più tempo. Auspico che l’aula sia conscia dell’importanza del Pdl e si giunga rapidamente alla sua approvazione.
Luca Della Balda (Libera): Riconosco la bontà di questo Pdl. Un processo per definirsi giusto deve avere una durata ragionevole. Devo dire che ci sono alcune criticità, che potrebbero essere poi ridotte in sede di applicazione. Ad esempio l’impulso dato dalle parti all’azione successiva di risarcimento. Sarebbe stato più opportuno che questa azione venisse esercitata d’ufficio. E’ complicato che una parte privata, con anticipo di sei mesi, si rivolga al giudice sollecitandolo. Peraltro la responsabilità civile dei giudici già esisteva prima del Pdl, ma in rarissimi casi è stata applicata. Un auspicio che faccio a tutti è che oltre a questa legge si vada ad incidere in maniera più complessiva sul procedimento civile. L’accelerazione dei termini si può ottenere modificando queste norme arcaiche. Mi riferisco ai termini di prova, che durano mesi. L’irrotulazione. Comunque, questa riduzione dei termini è un ottimo passo.
Silvia Cecchetti (PSD): Anche io mi unisco ai ringraziamenti al Segretario Canti, specialmente per il metodo scelto: si è lavorato tramite la concertazione e non tramite lo scontro. Quando si lavora insieme e prevale anche nelle opposizioni la volontà di apportare modifiche migliorando il settore, penso che questo sia da considerare il metodo giusto. E’ una riforma che si attendeva e anche doverosa. Uno strumento reale di tutela. Non si tratta solo di rimborsare ma di promuovere una nuova cultura del processo, centrata sulle persone. E’ stata scelta l’opportunità di fare un intervento realistico, dove il principio di impulso delle parti bilancia l’iniziativa privata con i poteri del giudice, creando un sistema collaborativo. Viene mandato un messaggio di fiducia al Paese. La giustizia è giusta anche quando è breve, quando rimane nei termini realistici del processo. Responsabilizza gli operatori del diritto, compresi i magistrati, e dà una risposta chiara ed univoca. Il gruppo del PSD sosterrà la normativa, ritenendola un grande passo in avanti di civiltà giuridica.
Maria Katia Savoretti (RF): Un passo in avanti il nostro Paese lo ha sicuramente fatto, anche se eravamo già in ritardo. Siamo contenti che abbia visto la luce il Pdl, però crediamo ci sarebbe voluto un pochino più di coraggio per affrontare altre questioni. Vengono attuati i principi della Dichiarazione dei diritti, ma su alcune situazioni siamo indietro. Dobbiamo ancora lavorare tanto come Paese. E’ un primo passo, ma non l’ultimo. Mi auguro che sia presto riunito il tavolo in tribunale e che l’impegno preso dal Segretario abbia poi un esito favorevole. Ci tengo a rimarcare l’atteggiamento del Segretario, molto collaborativo anche verso noi opposizioni. Diversi dei nostri emendamenti sono stati accolti, ci spiace che nei confronti di alcuni ci sia stato un pochino di muro. Mi riferisco specialmente al fatto di non adottare questo Pdl nei confronti di tutti i procedimenti iscritti a ruolo dal 1° gennaio 2025, mentre invece ha effetto retroattivo: questo ci preoccupa. Però questo atteggiamento da parte del Segretario ci è piaciuto, si è potuto ragionare in un clima sereno. Ci auguriamo ci sia un interesse dell’aula nell’affrontare il Pdl nel suo complesso, ma anche singolarmente quando si discuteranno i vari articoli.
Oscar Mina (PDCS): Sono stati inseriti aspetti sulla celerità dei processi e sull’equa riparazione. E’ un diritto che deve essere ribadito da parte nostra. Ogni persona, dice la CEDU, ha diritto ad essere giudicata in tempo ragionevole. Principio ampiamente accolto da questo Pdl. Auspichiamo che durante il dibattito che non vi siano parti da dover sopprimere. Lo spirito collaborativo è stato evidenziato dai due relatori. Auspico che nella fase conclusiva, andando ad esaminare gli articoli, che ci sia una approvazione unanime.
Gian Nicola Berti (AR): C’è stato un anno e mezzo di ostruzionismo in cui nessun Pdl è riuscito ad arrivare in aula parlamentare. Incluso questo Pdl, di cui ogni cittadino ha disperato bisogno. Nel tempo si sono succedute situazioni dovute ad improvvide modifiche delle regole processuali sammarinesi. Si è cominciato, con la foga di questi ultimi anni, con la stratificazione di norme, che ha mandato in confusione i giudici e creato una dilatazione preoccupante dei tempi, sia nel civile che nel penale. La sorte di una persona è spesso legata a procedimenti a volte infamanti. Abbiamo avuto negli ultimi 10 o 15 anni, casi di persone additate al pubblico ludibrio, che non avevano commesso nulla. Persone che hanno perso il lavoro, additati come colpevoli, in realtà erano innocenti. La risposta importante, prima di dover subire gli strali del Consiglio d’Europa, è l’intervento che fa il nostro Paese per darsi tempi certi e la possibilità alle parti di creare dei ricorsi. Giusto permettere che lo Stato faccia ammenda. AR vuole portare un contributo nel sostegno di questo percorso di giustizia che il nostro Paese ha intrapreso nella scorsa legislatura. Spero che anche le forze di opposizione lo vogliano portare avanti.
Matteo Rossi (PSD): Questo Pdl ha radici profonde, ringrazio il Segretario Canti e il collega Ugolini per il lavoro fatto nella scorsa legislatura. Credo sia stato fatto un ottimo lavoro, trasformando un decreto delegato in Pdl che ha fatto tutto l’iter. C’è stato un confronto importante in Commissione, dove sono stati recepiti degli emendamenti. Si è lavorato in un clima costruttivo, l’auspicio è che si continui così. Il Pdl è stato fatto per ovviare un problema atavico e dare ai nostri cittadini una giustizia più giusta. Si rafforza il nostro prestigio e credibilità agli occhi internazionali. Si va ad ovviare alla sfiducia dei cittadini verso la giustizia. Il Pdl non prevede solo compensazioni successive, ma introduce anche rimedi preventivi. Non si vuole puntare il dito contro i magistrati, bene l’articolo 11 comma 2 che introduce linee guida per la collaborazione tra avvocati e magistratura. La volontà del legislatore è quella di non dare più spazio all’inerzia istituzionale, che causa ritardi strutturali. Quindi ritengo che questo Pdl sia una proposta concreta ad un problema reale, perché una giustizia che spesso arriva tardi è una giustizia che non arriva per niente.
Giuseppe Maria Morganti (Libera): Questa innovazione, per cui i decreti diventano Pdl, dimostra come questo Consiglio possa essere molto più operativo e puntuale. In poco tempo, si è arrivati a fare prima lettura, passaggio in Commissione e seconda lettura. Finalmente questo Pdl dà un segnale chiaro e preciso in relazione ai tempi della giustizia. Sapere che in un Paese ci possono essere decisioni rapide su questioni che riguardano i beni, le persone, le loro proprietà, etc, è assolutamente importante. Il nostro tribunale aveva purtroppo accumulato ritardi spaventosi, che a poco a poco si stanno risolvendo. Grazie al Segretario Canti per aver portato questa riforma. Si può lavorare bene in questo Consiglio Grande e Generale e si possono fare le cose fatte meglio. In Commissione avete fatto un grande lavoro di esame e approfondimento, acquisendo i consigli che sono arrivati dall’opposizione, arrivando ad un progetto molto soddisfacente.
Massimo Andrea Ugolini (PDCS): Un ringraziamento al Segretario Canti per aver riportato all’attenzione dell’Aula questo Pdl avviato nella scorsa legislatura. Ringrazio coloro che hanno fatto parte delle Commissioni per l’approccio costruttivo. Questo Pdl mira a responsabilizzare tutte le parti che fanno parte di un procedimento. Sappiamo tutti molto bene quanto sia importante avere tempistiche certe per quanto riguarda la giustizia. La legge responsabilizza anche per quanto riguarda i provvedimenti ufficiosi in capo all’autorità giudiziaria. All’articolo 11 sono contenute le linee guida di riferimento per il tavolo tecnico. Ringrazio per l’approccio l’ordine degli avvocati e dei notai, che si sono posti con un atteggiamento costruttivo e di miglioramento. Una condivisione tra magistratura e avvocatura per un approccio condiviso. Ringrazio tutti coloro che hanno dato un contributo, confidiamo in una approvazione del testo.
Segretario di Stato Stefano Canti: Il Pdl era già stato sottoposto nella scorsa legislatura dal precedente Segretario Ugolini, ma poi era decaduto. Lo abbiamo ripreso in mano e riportato all’attenzione dell’Aula, perché era già un Pdl ad uno stadio avanzato. Garantire tempi ragionevoli è importante, perché lo Stato deve assicurare ai cittadini risoluzioni delle controversie in tempi brevi. Non solo ai cittadini, ma anche alle imprese. Importante dare loro una risposta pronta affinché possano sentirsi al sicuro con un tribunale che funziona in piena efficienza. E’ un primo PDL che farà fare un passo importante al nostro tribunale e che potrà essere rivisto ed implementato in caso di necessità. Il Pdl è stato strutturato cercando di mettere la parte nella modalità di poter proporre un impulso avanzando l’istanza di equa riparazione. Abbiamo aperto un confronto con tribunale e Ordine di avvocati e notai, è in corso un approfondimento, nei prossimi dibattiti potremo riferire in merito.
Inizia quindi l’esame dell’articolato.
Articolo 1 – Irragionevole durata del processo
Enrico Carattoni (RF): E’ uno degli articoli nel quale è stato presentato un emendamento condiviso. Da un lato rimarca le basi, richiamando la Dichiarazione dei diritti e la Convezione europea. Dà conto del fatto che questo intervento viene fatto nell’interesse delle parti in causa. C’è un tema che rimane sospeso: l’utilizzo del termine ‘officioso’ che non era oggetto di emendamenti, è un termine che rischia di generare non poca confusione. Non è ben chiaro quale sia il potere ufficioso. Da un lato c’è soddisfazione per la condivisione dell’emendamento, dall’altro c’è già un primo elemento che potrebbe essere foriero di fraintendimenti.
Antonella Mularoni (RF): La Segreteria Giustizia è stata disponibile ad accogliere gli emendamenti migliorativi. Ci dispiace, perché questo Pdl costringe le parti a presentare un’istanza acceleratoria. Si costringe il ricorrente a fare un passo che il giudice che ha in mano il fascicolo non apprezzerà. Non si è accolto il nostro emendamento che tendeva a far sì che il Pdl si applicasse ai procedimenti cominciati quest’anno, non a quelli cominciati in passato. La procedura civile potrebbe essere in alcune parti migliorata, nel senso di prevedere tempi più rapidi. Disponibilità assoluta a lavorarci, ci tengo a sottolineare che gli avvocati cercando di fare l’interesse dei sammarinesi.
Segretario di Stato Stefano Canti: Sull’osservazione di Carattoni: l’ho fatta mettere a verbale. Il relatore di maggioranza ha ripreso questo aspetto. Per potere officioso, si deve intendere il potere d’ufficio che il giudice ha nello svolgimento dei propri ruoli. Per quanto riguarda l’impulso di parte, l’emendamento di parte non era accoglibile perché si andava in contrasto con la norma che attribuisce alle parti il potere di impulso, abbiamo cercato di mantenere la ratio come avviene per altri aspetti processuali. Stiamo ragionando con l’Ordine degli avvocati e dei notai sul tavolo nel quale avviare nei prossimi mesi una revisione della procedura civile. Nei prossimi mesi potremo riferire.
L’articolo è approvato all’unanimità con 32 voti a favore.
Articolo 2 – Diritto all’equa riparazione
Enrico Carattoni (RF): Come dicevo nel dibattito generale, c’è un tema non tenuto in considerazione. Quello delle indagini penali. Dal fatto che non si tiene conto del tempo, che può essere assolutamente lungo, usato per fare le indagini. Abbiamo assistito di recente ad indagini durate 10 anni in un procedimento molto complesso. Voi pensate che questo tempo enorme non verrà considerato ai fini delle pretese risarcitorie. Questo non può essere giusto. Avevamo fatto la proposta di considerare come termine iniziale il momento in cui l’indagato riceve comunicazione del procedimento a suo carico. Su questo non c’è stato confronto e me ne dispiaccio. Questa mancanza è capace di dimezzare la portata dell’intero Pdl.
Marco Mularoni (PDCS): E’ intervenuta la legge 24/2022, si prevedono delle tempistiche per andare ad inquadrare la figura dell’indagato. La volontà della Commissione è stata quella di prevedere come momento certo quando un soggetto acquisisce la qualità di imputato, parte civile o responsabile civile. Anche perché l’istruttoria si potrebbe chiudere con una prescrizione o un non luogo a procedere. Bisognerà vedere l’applicazione, eventualmente andare a ridefinire la norma qualora ci siano abusi, soprattutto monitorare le tempistiche.
L’articolo è approvato all’unanimità con 31 voti a favore.
Articolo 3 – Indennizzo
Antonella Mularoni (RF): Evidenziamo un aspetto migliorativo, la maggioranza ha accolto il nostro emendamento. L’ammontare previsto inizialmente era irrisorio. Ci sono una serie di penalizzazioni e rischi per un ricorrente, almeno l’ammontare dell’indennizzo liquidabile è un ammontare ragionevole. Siamo contenti che il nostro emendamento sia stato accolto. Quanto agli indennizzi, rispetto al comma 8 ci auguriamo che l’effettuazione dello stanziamento sul capitolo non tardi esageratamente.
Marco Mularoni (PDCS): Questo articolo è stato modificato accogliendo un emendamento dell’opposizione. Abbiamo alzato l’indennizzo e modificato l’articolo in senso migliorativo dal punto di vista formale. E modificato il comma 4. Questo per confermare che quando c’è dialogo e condivisione, gli emendamenti dell’opposizione vengono accolti.
Segretario di Stato Stefano Canti: Anche io per riconoscere che per quanto riguarda gli emendamenti di RF, su quelli sensati e che hanno portato ad un miglioramento, maggioranza e Governo hanno ritenuto di accoglierli. Quanto alla sollecitazione avanzata dal consigliere Mularoni del fatto di mettere a bilancio, su questo siamo pronti a fare una lettera al Segretario per le Finanze affinché nella prima variazione si possano includere le somme necessarie.
L’articolo è approvato all’unanimità con 28 voti favorevoli.
Articolo 4 – Procedimento
Antonella Mularoni (RF): Non è che i nostri emendamenti alcuni erano insensati, ma forse non vi sono piaciuti. Al comma 1 siamo felici sia stato accolto il nostro emendamento che ha sposato da 3 a 4 i mesi. Un problema che si è generato nella fase di rielaborazione del Pdl, è che inizialmente era stato individuato come giudice competente il commissario della legge. Voi avete proposto alla fine il giudice per la responsabilità civile dei magistrati, uno di quei giudici che il ricorrente deve pagare. Bene che almeno l’imposta giudiziaria non sia dovuta, ma se il ricorrente sarà dichiarato soccombente dovrà pagarne più di mille. Questo è un problema rispetto ad altri Paesi. E’ una scelta che non abbiamo condivisa.
Marco Mularoni (PDCS): Abbiamo condiviso tutti insieme in Commissione di andare a circoscrivere meglio la questione delle spese. In prima battuta con un pagamento che spetta all’Ecc. Camera. Solo in caso di soccombenza, il pagamento delle spese. Siamo partiti da una maggioranza, abbiamo cercato di condividere questa formula.
Segretario di Stato Stefano Canti: Chiedo scusa al movimento di RF, non volevo dire che i vostri emendamenti non erano sensati, abbiamo ritenuto accoglibili quelli che potevano andare a migliorare il Pdl senza stravolgerlo.
L’articolo è approvato all’unanimità con 31 voti a favore.
Articolo 5 – Reclamo
L’articolo è approvato all’unanimità con 30 voti a favore.
Articolo 6 – Adempimenti del cancelliere
L’articolo è approvato all’unanimità con 25 voti a favore.
Articolo 7 – Sanzioni processuali
Enrico Carattoni (RF): Quando lo Stato sbaglia, le sanzioni sono minime. Quando lo sbaglio è del privato, arrivano sanzioni tranchant ed eccessive. Vorrei fare presente la contraddizione. Le sanzioni si vanno a sommare all’eventuale pagamento del contributo del giudice, non si capisce la condanna alle spese sostenute dall’avvocatura dello Stato. Sono elementi che portano la persona a chiedersi se ne vale la pena di fare questa trafila. Visto che è stata scelta la strada del giudice straordinario, prevedere anche una sanzione ci è parso eccessivo.
Marco Mularoni (PDCS): Semplicemente per precisare che in questo caso le sanzioni processuali si hanno quando la domanda sia dichiarata inammissibile o irricevibile. Cioè quando a monte c’è un vizio della domanda. Quindi quando viene presentato reclamo ma non ci sono le motivazioni per farlo. Solamente in questo caso vi sono delle sanzioni processuali.
L’articolo è approvato all’unanimità con 28 voti a favore.
Articolo 8- Decadenza dalla prova peritale
L’articolo è approvato all’unanimità con 27 voti a favore.
Articolo 9 – Decadenza dalla prova testimoniale
L’articolo è approvato all’unanimità con 30 voti a favore.
Articolo 10 – Assunzione di prove tramite commissione rogatoria
L’articolo è approvato all’unanimità con 28 voti a favore.
Articolo 11 – Verifica dei carichi di lavoro
L’articolo è approvato all’unanimità con 26 voti a favore.
Articolo 12 – Disposizioni transitorie
L’articolo è approvato all’unanimità con 34 voti a favore.
Articolo 13 – Entrata in vigore
L’articolo è approvato all’unanimità con 32 voti a favore.
Dichiarazioni di voto
Marco Mularoni (PDCS): Semplicemente per dire che a nome della maggioranza sosteniamo il Pdl. Ringraziamo il Segretario Canti, tutta la Commissione che ha lavorato per condividere questo testo, crediamo che questo Pdl sia un passo in avanti per la nostra giustizia e i cittadini, non possiamo che accogliere con favore il progetto, anche perché arriviamo in ritardo rispetto alla vicina Italia, e quindi anche su istanza di organismi internazionali questo passo era doveroso.
La legge è messa in votazione è approvata con 34 voti favorevoli, 6 contrari e 1 astenuto.
Comma 17 – Progetto di Legge “Modifiche agli articoli 197 e 198 del Codice Penale – Appropriazione indebita e Amministrazione infedele
Ilaria Baciocchi (PSD), relatrice di maggioranza: Il presente Progetto di Legge introduce importanti modifiche al Codice Penale, intervenendo su tre principali ambiti normativi: l’appropriazione indebita e l’amministrazione infedele, con l’obiettivo di rafforzare le tutele del patrimonio pubblico e privato; la somministrazione a minori di sostanze pericolose (articolo 165), che aggiorna la normativa alla luce delle evoluzioni sociali e giuridiche; l’introduzione del Capitolo VII “Reati contro gli animali”, che colma un vuoto normativo con misure stringenti contro il maltrattamento, l’abbandono e lo sfruttamento degli animali. Queste modifiche rispondono a un’esigenza di maggiore certezza del diritto e di adeguamento alle migliori prassi internazionali, garantiscono una protezione più incisiva nei confronti di beni giuridici di primario rilievo quali la proprietà, la pubblica amministrazione, la salute dei minori e la tutela degli animali. Con queste norme, San Marino si dota di strumenti concreti per il contrasto alla crudeltà sugli animali, prevenendo abusi e forme di sfruttamento ancora prive di specifiche tutele. Il Progetto di Legge rappresenta un passo avanti nell’ordinamento sammarinese che rafforza la tutela del patrimonio pubblico e privato, garantisce maggiore protezione ai minori e introduce una normativa avanzata per la difesa degli animali. L’intervento normativo é coerente con i principi di legalità, equità e giustizia sociale e costituisce un adeguamento necessario per garantire una protezione più efficace dei beni giuridici coinvolti. L’adozione del presente Progetto di Legge consentirà alla Repubblica di San Marino di allinearsi ai migliori standard normativi in tema di tutela del patrimonio, dei minori e degli animali, e fornirà al sistema giudiziario strumenti più efficaci per la repressione e la prevenzione dei reati.
Carlotta Andruccioli (D-ML), relatrice di minoranza: Durante i lavori della Commissione Consiliare sono stati depositati dalle forze politiche e dal Congresso di Stato diversi emendamenti per apportare modifiche all’impianto normativo presentato in prima lettura. In particolare, sono stati presentati 3 emendamenti da parte delle forze di maggioranza, 5 emendamenti da parte della Segreteria di Stato alla Giustizia, 6 emendamenti da parte di RETE e 4 emendamenti da parte del Gruppo di Repubblica Futura. In premessa, si ritiene doveroso riconoscere la disponibilità dimostrata dalla Segreteria di Stato alla Giustizia, che nei giorni antecedenti alla seduta della Commissione ha organizzato dei momenti di confronto tra le forze politiche. Tuttavia, è altresì necessario sottolineare che questo atteggiamento non si è poi tradotto nei fatti nell’approvazione degli emendamenti depositati dalle forze politiche di opposizione, spesso respinti senza un‘adeguata motivazione. Particolare sensibilità è stata mostrata dalle forze di opposizione con il deposito degli emendamenti all‘articolo 171 bis del Codice Penale in tema di molestie sessuali, presentati nella medesima formulazione da Repubblica Futura e da RETE. Gli emendamenti, che prevedevano l’eliminazione della “riprensione”, sono stati entrambi respinti da governo e maggioranza e sono stati sostenuti solamente dalle forze di opposizione. Le forze di maggioranza hanno poi presentato le proprie proposte sulla introduzione nel Codice Penale di un Capitolo VII “Reati contro gli animali”. Spiace dover constatare che tali proposte sono state depositate con una formulazione diversa rispetto a quella su cui ci si era confrontati nelle riunioni preparatorie. Le modalità con cui la maggioranza ha inteso presentare le proprie proposte in un unico emendamento hanno impedito alle forze di opposizione di poter presentare osservazioni e modifiche più puntuali. In particolare, i gruppi di opposizione hanno contestato il fatto che non venisse specificato esplicitamente sin da subito, che il reato è tale solo per chi uccide e maltratta animali domestici o d’affezione.
Segretario di Stato Stefano Canti: Oltre ai due articoli che abbiamo presentato di modifica degli articoli 197 e 198 del codice penale, ci è stata data la possibilità di inserire la modifica dell’articolo sulla somministrazione ai minori di sostanze dannose o pericolose, in attuazione di una Istanza d’Arengo. Con questo emendamento abbiamo accolta la volontà degli istanti, innalzando il periodo da 16 a 18 anni per la somministrazione delle bevande alcoliche. Su questo attueremo un confronto con le associazioni di categoria per sensibilizzare maggiormente anche le stesse attività. Con l’esercizio che abbiamo fatto nei lavori della Commissione, maggioranza e opposizione si sono confrontate, l’operazione è riuscita, e credo che questo metodo di lavoro cercherò di portarlo avanti anche nei provvedimenti futuri.
Enrico Carattoni (RF): Non condividevo l’inasprimento delle pene sui reati finanziari che ha come effetto l’aumento dei tempi delle prescrizioni. Dovremmo avere un approccio differente, perseguire i reati nei tempi previsti, senza aumentare i tempi delle prescrizioni. Ho fatto presente che già oggi è difficile trovare persone che vadano a ricoprire tali incarichi: con l’aggravamento delle sanzioni su appropriazione indebita ed amministrazione infedele, si genera un danno e un cattivo servizio alla giustizia. Devo dare atto al Segretario Canti che ha avuto il coraggio di ritirare un decreto delegato presentando un Pdl seguendo un iter condiviso nella forma. Per i primi due articoli c’è stata la possibilità di arrivare ad un confronto. Ma ci sono temi su cui non possiamo esimerci. Il primo appunto riguarda la diversa gradazione delle sanzioni del reato di molestie sessuali, con l’eliminazione della pena della riprensione. Altro tema è quello degli emendamenti della maggioranza, promossi dal PSD, con sanzioni e pene contro i maltrattamenti su animali. Su questo avevamo suggerito una maggiore riflessione. C’è una sproporzione enorme tra le pene del nostro ordinamento. Una persona che ne investe una per strada è soggetta alla multa, in caso di maltrattamenti viene sottoposta ad una pena più alta. Bisogna mitigare le sanzioni e renderle coerenti con quello che è il nostro ordinamento. Facendo presente che sono state tolte le pene per il maltrattamento di animali non doloso.
Michela Pelliccioni (D-ML): E’ stata fatta una violenza al diritto di questo Paese. Quando si tratta la materia penale, si tratta dei principi di diritto con i quali dobbiamo essere più attenti, perché si tocca la libertà delle persone. Il tema della protezione degli animali trova spesso e volentieri tutta l’Aula concorde. Ma il modo con cui si procede dà il metro della serietà dei lavori. Nonostante tutto, si è voluto tirare dritto, inserendo in un blocco unico – senza possibilità di dibattere, senza il necessario confronto – con un blitz, un gioco a bandierina, delle modifiche al codice penale. Io questo lo trovo scandaloso. E’ il tema a carattere penale che doveva trovare un altro metodo di lavoro. Qualcosa mi lascia perplesso, non tanto nei principi. Viene meno in alcuni passaggi la volontà di fare effettivamente del male. Non viene considerato il caso fortuito. Quanto alla somministrazione di sostanze, l’aumento dell’età legata al divieto, mi trova in linea di principio d’accordo. Ma credo che non sia questa la strada legata alla possibilità di limitare il danno per l’abuso di sostanze. Questa non può essere la soluzione, se non accompagnata da politiche di prevenzione su cui noi dobbiamo lavorare. Forse in ambito sanzionatorio, abbiamo creato uno squilibrio che forse va rivisto. Oggi per una molestia verso una donna si ha una pena minore rispetto ad altre situazioni.
Gian Nicola Berti (AR): Non so se ci siamo resi conto di come le cose sono sfuggite di mano e di come stiamo adottando un aborto giuridico. Le finalità per cui sono state scritte le norme sono lodevoli. Il problema è che nella fretta di adottarle si sono commessi errori notevoli. Faccio alcuni esempi. Ben vengano le norme a tutela degli animali, ma siano adottate certe linee. Non condivido l’articolo 197, quarto comma. Dove praticamente quando si individua l’aggravante, anziché trovare la pena come aggravante, e quindi essere consequenziali, rimettiamo la stessa pena per una semplice appropriazione indebita. Abbiamo individuato un bene giuridico tutelato con un capitolo a sé stante del codice penale. Abbiamo introdotto il reato di omicidio di animale, applichiamo pene rilevanti, il secondo grado di prigionia non è poco. Se volessimo adottare un reato così specifico, dovremmo individuare gli animali che riteniamo meritevoli di questa tutela. Dovremmo prevedere questa norma nel caso di morte di un animale di affezione. E’ stato individuato il reato di maltrattamento, dove abbiamo buttato su il fattore già sanzionato delle esche avvelenate. Abbiamo fatto un grosso pateracchio. Io spero ci sia l’intendimento di fermare o rivedere alcune parti di questa norma che andranno a generare effetti che nessuno vuole.
Giovanni Zonzini (Rete): Suggerisco alla maggioranza di fare una riunione per chiarire le vostre posizioni. Questo Pdl è un po’ un butta su. In Commissione abbiamo presentato emendamenti per mantenere la pena massima fino al quarto grado, siamo rammaricati non siano stati recepiti. Quanto alla somministrazione ai minori di bevande alcoliche, ci siamo astenuti. Questo modo di legiferare è un altro aspetto della furia abolizionista di questo Paese. Voi siete convinti che così i ragazzini smetteranno di bere. Si faranno portare il bicchiere dall’amico più grande. Non cambierà nulla. Sono grida manzoniane che infilate nel codice penale per motivi ideologici. Questo non significa che io voglia incentivare l’uso di alcol. Sulla tutela degli animali. Degli interventi spot, forse per riparare a qualche finestra sparata. Non siamo contrari, ma la cosa è stata portata avanti in modo particolare. Gli emendamenti erano diversi da quelli concordati, non è stata data la possibilità all’opposizione di intervenire su alcuni passaggi. Abbiamo perplessità nell’applicabilità di alcuni aspetti di quelle norme. Chiederei dunque alla maggioranza un chiarimento politico su cosa intendete fare. Quanto alle molestie, attualmente è più sanzionato prendere a calci un cane che molestare sessualmente una donna. Avevamo proposto di abrogare la riprensione, che è una tirata d’orecchi. La maggioranza ha respinto l’emendamento, lo ripresenteremo in questa sede, sperando in un rinsavimento.
Ilaria Baciocchi (PSD): Quella che oggi portiamo in seconda lettura è una legge importante. Segna un passaggio culturale ancor prima che giuridico. I reati contro gli animali entrano a pieno titolo nel codice penale. Gli animali vengono riconosciuti come esseri senzienti. Questo testo è il risultato di un lavoro approfondito e condiviso che ha visto la collaborazione tra politica e società civile. Ci tengo a ringraziare l’APAS che da anni svolge un’attività importante sul territorio, portando anche in questa occasione un contributo concreto. Introduciamo oggi strumenti nuovi, come la confisca degli animali. Sono misure che ci allineano alle legislazioni più avanzate dell’Europa. Penso ai casi di avvelenamento, ai maltrattamenti. Con questa legge, chi individuato avrebbe potuto essere punito con maggiore severità. E ci sarebbero stati più strumenti per individuare chi è rimasto impunito. Dunque non solo punire ma anche prevenire. In Commissione I ci siamo impegnati ad avviare un Pdl che disciplini i comportamenti non dolosi ma comunque dannosi, con un sistema di controlli e vigilanza che potrebbe coinvolgere anche le associazioni. Poi è stato sollevato un tema serio: la proporzione delle pene. Non per questo questa legge è sbagliata, anzi è il segnale che serve una riflessione più ampia. Allora perché non aprire un tavolo di lavoro sul codice penale? Oggi cominciamo da qui, da una legge giusta e attesa da tempo. Non è la legge degli animalisti né una bandierina, è una legge di civiltà, che non si limita a punire ma apre un percorso, stabilisce un principio, con equilibrio e concretezza.
Matteo Rossi (PSD): Questo Pdl è nato in un determinato momento storico, a fronte di alcune commissioni di inchiesta. Si è valutato imprescindibile effettuare modifiche al codice penale contro chi commetteva reati nei confronti del patrimonio dello Stato. E’ cambiata la legislatura, si è intrapreso un percorso politico lineare. Il Pdl è stato elaborato dai parlamentari per rispondere ad esigenze per troppo tempo inattese. Non mi meraviglio che ci siano pene più aspre per chi maltratta gli animali rispetto alle persone. Molto più facile nella nostra cultura compiere una violenza contro gli animali. Quindi ritengo che per fare cultura, occorre a volte essere paradossali. Questo è il principio che ci ha guidati. Alla luce anche di eventi avvenuti negli ultimi mesi, che ci hanno fatto aprire gli occhi. Non ritengo si debba virare verso posizioni più morbide. Per molti l’animale è vissuto come un membro della famiglia. Questo è un tema etico, ognuno ha la propria sensibilità. Si può ragionare sul codice penale. Forse è il caso di interrogarci se il grado di pena sulle persone sia adeguato. Non compariamo le due cose sempre per disprezzare una innovazione. Lavoriamo affinché il nostro codice sia armonico e adeguato alle necessità della società nel 2025.
Nicola Renzi (RF): Ci tengo a dire una cosa procedurale. Il testo che analizziamo è miscellaneo. C’è dentro un po’ di tutto: tranne l’eliminazione della riprensione che continuiamo a proporre. Perché questa sì che ci sta a cuore davvero. Il passaggio in Commissione dovrebbe servire a chiarire le cose. A creare un clima di confronto politico ma anche tecnico. Spiace quando alcuni testi di legge nascono come battaglie di religione. E poi quelle battaglie non diventano battaglie razionali ma manichee. Ragionare così è molto difficile. La mia forza politica ha fatto un incontro con l’APAS e i volontari, abbiamo tratto spunti interessanti che ci hanno fatto capire alcune lacune. Nella Commissione su alcuni punti è stato posto una sorta di veto, una questione politica, per cui si è detto che queste cose non si discutono, vanno approvate in blocco. Questo è il modo peggiore per portare avanti le cose. Non è possibile che nella maggioranza varie persone dicano fermiamoci oppure facciamo subito la legge. Sono i due modi opposti di fare politica: dire che va tutto bene oppure la politica degli slogan. Riusciamo a fare un passo avanti di maturità? Facendo una cosa davvero fatta bene e ragionevole, che possa tenere conto del maggior numero di persone? Io spero che ancora ci sia un briciolo di sanità mentale che ci induca a capire che se il rispetto per ogni forma di vita deve essere sacrosanto, quello per le forme di vita umana dovrebbe essere inviolabile. Pensare che facciamo leggi dove viene colpito con pene pesanti chi maltratta un animale, e dall’altro chi maltratta una donna viene colpito da una sgridata, questo dimostra la follia nell’affrontare certe tematiche di una classe politica non all’altezza. Riproporremo il nostro emendamento sulla riprensione. Speriamo che oltre al rispetto per gli animali, quest’Aula voglia portare avanti altri principi di civiltà.
Marco Mularoni (PDCS): Ci tengo a ricordare dei passaggi. Il Pdl in prima lettura riguardava amministrazione infedele e appropriazione indebita. Successivamente si è deciso di inserire nuovi elementi. C’è stato un ampio dibattito sulla questione degli animali. E’ stata prevista una severità delle norme abbastanza importante. Ogni volta che si tocca il codice penale bisogna farlo con visione e organicità. Si è voluto portare, anche per una modifica del nostro pensiero culturale, delle modifiche che andassero a punire severamente condotte che di recente hanno allarmato tutta la cittadinanza. Molto spesso interveniamo per passione, o per sentito dire. O magari perché in quel momento c’è una determinata necessità. Ma quando si modifica il codice penale, bisogna farlo in un discorso di insieme, partendo dal chiederci che cosa vogliamo proteggere. Dovremmo a volte fare un ragionamento di insieme. Non critico la modalità del Pdl. La tematica è importante, credo però che sia necessaria più attenzione e prendersi del tempo per un ragionamento a 360 gradi, intervenendo in maniera strutturale senza lasciare nulla al caso. Se c’è qualcosa da modificare, quest’Aula ha ancora il tempo di precisare piccole questioni lasciate fuori. Il mio intervento non è per sminuire il Pdl o il bene giuridico. Un cambio culturale è prioritario. Ma questo va fatto in una lettura di insieme e con lungimiranza e con organicità.
Giuseppe Maria Morganti (Libera): Forse in Commissione non si è arrivati fino in fondo a definire i punti di vista dei gruppi consiliari. Il provvedimento interviene su questioni rilevanti. Una in particolare: quella legata alla somministrazione di alcol ai minori di 18 anni. Una norma che credo si debba acquisire. Poi un’altra serie di norme riguardanti i reati contro gli animali. Su questo terreno, siamo all’interno di una nuova civiltà giuridica. Non possiamo permetterci che il nostro Paese sia insensibile. Gli articoli sicuramente vanno molto bene, perché intervengono impedendo che l’uomo utilizzi i propri sentimenti più retrivi sfogandoli sugli animali. Io sosterrò questi interventi. E sono altrettanto convinto che questa potrebbe essere l’occasione per una riflessione sulla violenza di genere. Da quando è stato approvato il vecchio provvedimento, si è sviluppato un dibattito molto forte che ha messo in evidenza come la nostra norma non può essere definitiva. Adottare il criterio della riprensione quando ci si trova di fronte a violenze, credo che sia una assurdità. Non possiamo consentire che con una tirata d’orecchie qualcuno possa salvarsi da un reato che ogni giorno diventa più grave.
Emanuele Santi (Rete): Ripresenteremo l’emendamento sulla riprensione, una pena che riteniamo ingiusta per un reato troppo grave. Mi fa piacere che Libera sosterrà questo emendamento. E’ arrivato il momento che l’Aula si esprima in maniera definitiva. Il collega Berti ha distrutto e demolito il Pdl. Qualche considerazione credo vada fatta. Questo Pdl nasce nella scorsa legislatura grazie a degli emendamenti che aveva portato il mio gruppo in una finanziaria. Il problema è che questo Pdl nasceva per andare ad inasprire le pene per chi faceva amministrazione infedele e appropriazione indebita. Noi volevamo l’inasprimento dal terzo al quarto, in Commissione credo sia stato fatto un pastrocchio, riportandolo dal secondo al terzo grado: un grossissimo errore. Significa lasciare questo reato così com’è oggi. Non si potrà rincorrere chi ha fatto danni precedentemente, però come principio dovevamo dare che chi fa danni ad aziende dello Stato sarebbe incappato in pene più gravi. A livello di principio, siamo molto d’accordo con l’inasprimento delle pene per reati contro gli animali. Noi portammo un Decreto d’urgenza per chi avvelena i cani tramite esche. Il problema è che è stato fatto un articolo 1 comprendente 6 o 7 articoli. Prima della Commissione si era discusso di un testo, in Commissione ne è arrivato un altro. Si poteva fare qualcosa di meglio con un po’ più di riflessione. A livello di principio siamo d’accordo, ma non con il gestire le questioni in maniera così approssimativa. Ci sono grosse difficoltà in maggioranza mi pare, il Pdl è stato depotenziato su appropriazione indebita e amministrazione infedele. Sarà dura trovare una quadra.
Luca Della Balda (Libera): Sugli articoli 197 e 198, anche queste norme non sono granitiche e immodificabili. Il codice penale si adegua al mutato sentire della società. Ed è normale che a fronte di procedimenti intervenuti di recente, il legislatore reagisce inasprendo le pene. Sono d’accordo sull’aggravamento della pena prevista per i funzionari pubblici. Sono d’accordo su quanto sostenuto dal collega Berti sul fatto che trattandosi di ipotesi aggravante, l’aggravante dovrebbe essere del terzo grado. Con il terzo e quarto grado si andava incontro ad una sproporzione eccessiva. Quanto all’articolo 165, io trovo che questa sia una soluzione di civiltà e sensibilità giuridica.
Maria Katia Savoretti (RF): Io intervengo su questo Pdl, sono membro della Commissione. Mi sembra che ci siano difficoltà in maggioranza. In Commissione abbiamo più volte interrotto i lavori. Sicuramente una maggioranza compatta non c’era. Oggi abbiamo appreso qual è la posizione di AR su questo Pdl. Anche l’intervento di Morganti mi rincuora abbastanza. Durante i lavori, abbiamo visto presentare il pacchetto dedicato ai reati sugli animali. E’ stato portato all’attenzione dell’Aula un tema che mi trova molto sensibile. Noi abbiamo contestato il metodo. Non abbiamo potuto fare una discussione approfondita. La domanda che faccio è: vi siete confrontati con l’APAS? L’APAS ha mandato a tutta l’Aula una lettera, in cui sottopone all’attenzione il fatto che alcune cose vengono penalizzate e non migliorate. Lo dice l’APAS e lo diciamo anche noi. Un intervento che andava fatto ma non in questo modo, in maniera più completa. Forse il confronto non è stato chiaro, avete abrogato un articolo del codice penale che era previsto, avete creato un vulnus legislativo, relativamente all’omissione di custodia. Sulla riprensione: riteniamo importante che questo istituto venga tolto. Insistiamo su questo tema. E’ una parola che va tolta. Penso che debba essere punito chi viola la persona umana. Mi rimetto all’aula, vedremo come la maggioranza riuscirà a sbrogliare questa matassa.
Massimo Andrea Ugolini (PDCS): Una considerazione di metodo. Come da impegno, si è provveduto nel deposito di un Pdl per avere un iter consiliare più confacente. Anche il Segretario alla Giustizia negli incontri fatti, ha presentato le modifiche su articoli 197 e 198; e ha fatto presente a maggioranza e opposizione gli interventi riferiti ai reati contro animali. E’ una sensibilità che non sempre si è avuta. Il Segretario ha voluto informare le opposizioni su questa volontà di portare all’attenzione dell’aula una tematica importante. Insieme alle modifiche al codice penale su appropriazione indebita e amministrazione, si è voluto intervenire anche sui reati contro gli animali, intervento richiesto da tempo. Se c’è necessità di modificare disposizioni di collegamento, crediamo sia una cosa di buon senso. Questo Pdl va a migliorare il codice penale su esigenze che in più di una circostanza si sono riscontrate. Come PDCS andremo ad appoggiare questo Pdl.
Giovanna Cecchetti (indipendente): Quanto ai reati contro gli animali, riprendo l’intervento del consigliere Mularoni. E’ ovvio che tutti noi, quando si parla di animali, siamo molto sensibili e attenti. Sappiamo che importanza hanno gli animali di affezione. Ma quando si va a toccare il codice penale, bisogna stare attenti a non creare squilibri rispetto a quelle che sono le pene. Mi auguro che si possa intervenire in maniera più ampia per quanto riguarda violenza e maltrattamenti sulle persone. Questo per dare organicità e non creare squilibri nel nostro codice penale. Voterò a favore del Pdl, mi auguro però che l’Aula possa riflettere da qui in avanti sui reati riguardanti i maltrattamenti sulle persone.
Carlotta Andruccioli (D-ML): Gli emendamenti presentati dalle opposizioni erano emendamenti presentati anche in precedenza e sempre respinti. Anche questa volta, in Commissione, ci è stato detto che non era la sede opportuna. Questa cosa va sottolineata, è un po’ incoerente. Diteci allora dove dobbiamo depositare gli emendamenti. Rispetto agli emendamenti della maggioranza sul capitolo 7, anche qui: nella riunione fatta con la maggioranza, si era deciso di inserire delle specifiche, quando si è arrivati in Commissione la maggioranza ha voluto tirare dritto a tutti i costi, mettendo la famosa bandierina. Qui il problema non è tanto che vengono inasprite le pene per chi maltratta e uccide gli animali. E’ qualcosa di condivisibile. Il PSD in questo ha fatto un buon lavoro. Il problema è che d’altro canto per le molestie sulle persone non c’è un inasprimento. Al contrario, la maggioranza ritiene congrua la riprensione. Non crediamo che quella non sia una proposta completa, ragionata e proporzionata. Abbiamo ragionato in Commissione sul concetto degli animali d’affezione. Poteva esserci un approfondimento maggiore per trattare la materia in maniera più adeguata. Si sono perse delle occasioni importanti.
Sara Conti (RF): Ancora una volta, ci troviamo davanti a consiglieri che anziché guardare nel merito di quello che stanno votando, pensano più ai ricatti e ai giochi politici. Cosa a cui siamo avvezzi. Non è questo l’atteggiamento che dovremmo tenere. L’adeguamento su alcune tematiche è assolutamente condivisibile. Ma se quello è l’intento bisogna farlo in una maniera condivisa e approfondita. Non si possono fare delle cose in maniera miope solamente perché si è spesa una parola con gli elettori. Così non si fa una buona legge ma uno spot pubblicitario. Chi, come noi, cerca di sollevare delle lacune nel testo, non lo fa perché è insensibile o contrario all’inasprimento delle pene. Ma se abbiamo un ruolo istituzionale, lo dobbiamo rispettare. Voglio spendere due parole sul tema della riprensione. Abbiamo proposto, a partire dalla III Commissione, quando abbiamo esaminato il Pdl Sviluppo, ci era stato detto: siamo tutti d’accordo nell’eliminare la riprensione, questo non è il veicolo giusto. Lo abbiamo ripresentato come emendamento in Commissione I, pensando ingenuamente che tutti fossero d’accordo. Una piccola sgridatina per il reato di molestie. Allora davvero si bada più al ricatto politico, anziché guardare al merito delle cose.
Milena Gasperoni (PSD): Questo Pdl riguarda tre fattispecie, in tre ambiti normativi. Questo Pdl non tratta delle molestie sessuali. Il reato di molestie è stato oggetto del decreto 161/2024. Che in sede di ratifica è stato oggetto di un profondo e sostanziale miglioramento rispetto al testo iniziale. Precisando meglio che cosa si intendesse per molestie sessuali ed eliminando quella famosa frase delle molestie che nuocciono gravemente. Detto questo, questo Pdl non tratta di questo argomento. Per cui quello che voglio dichiarare da parte del PSD è il pieno sostegno al progetto di legge. Siamo molto soddisfatti dell’introduzione del reato di maltrattamenti e uccisioni inutili di animali, questo misura fortemente il grado di evoluzione della società civile, ci fa fare un passo in avanti nel rispetto degli animali che è anche rispetto delle persone.
Iro Belluzzi (Libera): Siamo in un Parlamento, dobbiamo parlare delle norme del nostro ordinamento. Ogni qualvolta andiamo ad inasprire le pene è il fallimento di una società. Non è tramite l’inasprimento delle pene che si ottiene la deterrenza, ma la si raggiunge attraverso l’educazione, un percorso che ci porta ad essere consapevoli, altrimenti sono palliativi. Non ci sono animali di serie B. Ricordo i giorni successivi alla mattanza di cinghiali a Cailungo: una collega mi raccontò di uno spettacolo inverecondo. Gli animali hanno tutti quanti diritto di vivere. Non è con questo intervento che vado contro chi è un cacciatore. Ci sono cacciatori che rispettano gli animali e la natura, consentendo un equilibrio della fauna. Spero che quell’attenzione e quell’inasprimento delle pene non vada verso percorsi di reati da perseguire, ma verso il divieto di svolgere attività tipo quella della braccata, di cui abbiamo parlato, nella quale è stato coinvolto il membro di un partito di maggioranza.
Repliche
Segretario di Stato Stefano Canti: Su questi articoli – 197, 198 e 165 – mi sembra di capire non ci siano particolari problemi. Il problema sta sulla introduzione dei reati contro gli animali. Forse non si è raggiunta in Commissione una condivisione unanime, anche per quanto riguarda l’emendamento sulla riprensione. Il nostro ordinamento ha incluso il reato delle molestie sessuali nell’ottobre scorso quando abbiamo ratificato un decreto della passata legislatura. E’ stato trovato il parere conforme di tutta l’Aula. Su quello dobbiamo fare fede. Cinque mesi fa abbiamo introdotto un reato, quello delle molestie, per la prima volta. La vicina Italia ancora non lo ha approvato. Noi come Parlamento siamo riusciti a trovare una quadra, e dopo cinque mesi vogliamo tornare su un articolo approvato in quest’Aula? Vogliamo rimetterlo in discussione? Solo perché non siamo ancora contenti? E’ normale che l’opposizione faccia il suo mestiere, però siamo una maggioranza che ha trovato la quadra su una proposta, dobbiamo continuare a crederci: invito l’Aula a riflettere. E’ inusuale uscire dai lavori della Commissione I e venire in Consiglio e ancora mettere in discussione quanto si è trattato nei lavori della Commissione. Questo significa che il confronto preventivo fatto all’inizio non è stato sufficiente. Se serve un ulteriore confronto do la disponibilità nel farlo, ma non stiamo facendo una bella figura.
Gian Nicola Berti (AR): In maggioranza abbiamo fatto una riunione, noi di AR siamo usciti volentieri con la tutela degli animali di affezione. L’articolo era stato scritto in altro modo. Se torniamo all’articolo così come era stato licenziato, ancora non siamo in grado di renderci conto della portata di questa norma. Qui c’è qualcosa in questa norma che non torna.
Nicola Renzi (RF): Questo testo parla della tematica delle molestie. Ce lo avete chiesto voi. Avevamo presentato questo emendamento sull’abolizione della riprensione nella Legge Omnibus. La presidente Cecchetti ci disse che quella non era la sede, ma di ripresentare la proposta nel Pdl Canti. Ci avevate detto che lo avreste votato. Invece è stato bocciato. Vi rendete conto di quello che state dicendo? La forza politica che si fa paladina della difesa degli animali è quella della mattanza dei cinghiali. Non accettiamo di essere presi in giro.
Emanuele Santi (Rete): In Commissione Finanze ci dissero di portare l’emendamento sulla riprensione nel Pdl sui reati penali. Oggi lo portiamo, di nuovo non è il luogo giusto. Questo non è corretto. Il problema serio è che capire se questo Pdl va avanti oppure come ha paventato il Segretario Canti verrà ritirato. E’ stato fatto un pastrocchio.
Michela Pelliccioni (D-ML): Si è voluta fare una operazione di marketing, anche se è giusto dire che il tema animali è un tema sentito. Si è voluto fare altro, questi sono i risultati. Capisco l’imbarazzo di un Segretario che dice sospendiamo, ritiriamo. E’ vero, Segretario, siamo stati molto coraggiosi ad inserire nel nostro codice penale una disciplina contro le molestie sessuali. Ma siamo caduti sul finale, non siamo riusciti a creare un modello da imitare. Possono essere gestiti così i lavori parlamentari?
Maria Katia Savoretti (RF): Non c’era l’accordo in maggioranza? Avete fatto come volevate. Non venite a dire che è colpa nostra. Di cose che non c’entrano ce ne sono tante. Mi auguro che una decisione la prendiate voi, non è questo il modo di portare avanti i lavori, in Commissione abbiamo dato ampia disponibilità. E’ ora che siate seri ed onesti.
Giovanni Zonzini (Rete): La situazione è grave. Non riuscite nemmeno a portare avanti un Pdl sulla tutela degli animali. Questa Aula non è più un Parlamento, ma un circo. C’è molto abuso dell’intelligenza di tutti i cittadini.
Segretario di Stato Stefano Canti: Io credo che una maggioranza ci sia. Se condivide quanto è stato presentato, possiamo fare delle lievi modifiche per specificare meglio. O si procede o diversamente si ritira. Rimango a disposizione. Non abbiamo dato un bello spettacolo. C’è una maggioranza ma non ha fatto la maggioranza.
Ha quindi inizio l’esame dell’articolato, partendo dall’articolo 1 che riguarda le modifiche all’articolo 197 del codice penale.