La legislatura sembra ormai agli sgoccioli. Per il movimento Rete è inziata la corsa a predicare di vecchia e nuova politica per stabilire i confini di un ‘ipotetico rinnovamento’.
Alcuni pensano che basti creare nuovi contenitori per facce navigate; altri ritengono utile imbarcarsi in ammucchiate stantie con l’arcinoto motto del “cambiare le cose da dentro”. Altri ancora gridano alla luna per la caduta del governo, quando mancano da tempo i numeri per un’ opposizione determinante a bloccare le scelte sciagurate di questa classe politica. Sono percorsi legittimi che, tuttavia, non condividiamo.
Predicare di vecchia o nuova politica, non implica necessariamente saper mettere in pratica azioni di BUONA politica. Spesso chi predica bene, razzola da un’altra parte. A nostro avviso fa cattiva politica chi sceglie come interlocutore i promotori di un abnorme progetto energetico che, predicando di autonomia, pratica ancora l’assoggettamento del paese nelle mani di pochi privati.
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