San Marino. RF: “Maggioranza è finita. Spaccata sui temi sanitari, figuriamoci se farà le riforme”

San Marino. RF: “Maggioranza è finita. Spaccata sui temi sanitari, figuriamoci se farà le riforme”

Ha trovato unità per falsificare l’esito della commissione di inchiesta mentre tiene segreti i debitori politici.

Repubblica futura fa il punto su quanto accaduto finora in Consiglio in questa bizzarra sessione.
E parte dai due ordini del giorno che ha presentato. “Siamo partiti da un tema fondamentale: le dimissioni che ha dato il segretario di stato Ciavatta prima di Natale.
Non possono essere assolutamente un fatto privato della maggioranza – dice Andrea Zafferani – Abbiamo chiesto di rendere note le motivazioni di quell’atto, che non è gossip come ha detto Ciavatta, non può essere gossip. Tutto il paese ha diritto di sapere perché il Segretario alla sanità ha ritenuto di rassegnare le sue dimissioni e poi le ha ritirate dopo incontri riservati.

Per questo con un Odg abbiamo chiesto di rendere nota la lettera che ha consegnato alla Reggenza. L’ordine del giorno è stato bocciato. La maggioranza non vuole trasparenza e soprattutto Rete non vuole trasparenza e continua a ritenere che le dimissioni di un Segretario di Stato siano un fatto privato”.

Anche il secondo ordine del giorno di Rf è stato bocciato e di fatto riteneva inadeguata l’attività svolta dal Segretario per la Sanità nel far fronte a tale criticità sia a livello di scelte autonome sia a livello di efficacia dell’attività svolta dalle persone da lui nominate, direttamente o indirettamente”. Ad oggi non c’è ancora il Direttore generale che l’odg chiedeva di nominare al più presto e censurava l’operato di Ciavatta “per avere in un momento così delicato per il Paese anteposto diatribe politiche e litigi di coalizione al dovere di fornire pronte e utili risposte alle esigenze della struttura sanitaria e dell’utenza”. Un Odg questo che deriva dalla sottolineatura di “una serie di criticità dal punto di vista della questione Covid relativo ai ritardi nell’approvvigionamento dei vaccini, alla mancata definizione delle priorità vaccinali e alla mancanza di una campagna informativa”, ha aggiunto Zafferani, sottolineando anche le criticità nel personale medico e paramedico. “Il Segretario alla sanità e tutto il governo non sono riusciti a dare risposte a questioni normative e previdenziali che rendono difficile reperire personale sanitario. E ancora sono evidenti disfunzioni organizzative. Dopo due anni non lo riteniamo assolutamente tollerabile”. “Ebbene, su due ordini del giorno di censura dell’operato del Segretario alla Sanità, nessuno dalla maggioranza ha preso il microfono per cercare di confutare quanto contestato e per dire che avevamo preso degli abbagli e difendere la segreteria. Silenzio assoluto. Poi ci siamo resi conto di quello che sta accadendo in maggioranza. C’è una spaccatura enorme su temi sanitari e pandemia che ci preoccupa”. Per Zafferani “la maggioranza non esiste più. Addirittura un consigliere di Rete è intervenuto con un attacco frontale ai colleghi di Motus dicendo che servono alternative (vedi pagina a fianco). Ogni gruppo va per conto suo. Uno spettacolo indegno quello cui abbiamo assistito. La maggioranza è finita, ma purtroppo continua a governare perché nessuno vuole fare un passo di chiarezza e il paese sta soffrendo perché assolutamente non è governato. Come può fare una maggioranza così fare riforme minimamente utili al paese?”

Fernando Bindi focalizza invece l’attenzione sull’altro tema caldo dei primi giorni di consiglio, la conclusione del dibattito sulla Commissione di inchiesta sulle banche. “Qui la maggioranza ha trovato unità nella falsificazione di tutto un lavoro che mette in evidenza che i fatti non sono come li racconta l’Odg della maggioranza stessa. Hanno continuato nel copione della precedente relazione e si sono arrampicati sugli specchi per andare a cercare il responsabile. Ma i responsabili li hanno in casa. C’è ancora il segretario della Dc che era presente quando è stata data via quella licenza per la quale siamo riusciti a capire che sono state pagate delle cospicue tangenti”. E Bindi indica, come risulti dalla relazione della commissione di inchiesta, come a causa dei dissesti bancari ci sia la concessione delle cosiddette “banchette” “date via da democristiani e socialisti. E poi Grais e Savorelli nominati con i democristiani al governo. La mancata firma del 2006, sempre attribuibile al governo a guida Dc. “Sembra nell’odg di maggioranza che la colpa sia invece dell’opposizione diventata maggioranza nel 2016. Un modo di falsificare dei fenomeni complessi di cui la Dc è responsabile. Ciò che stupisce è che è ormai democristianizzata, tanto che si limita a salvaguardare il partito più grosso che ha causato i maggiori guai nel periodo in cui protagonisti erano Dc. Addirittura raccontano che nel 2008 le cose cambiano… quando riportano alla Segreteria alla Finanze Gabriele Gatti”. Bindi parla di come sia emerso un sistema “corruttivo pacificamente accettato e promosso per gestire tutto il nero che attraverso le banchette veniva portato in Repubblica. “L’attuale governo pieno di contraddizioni non è in grado di imboccare una strada rigorosa e credibile. Non fanno altro che produrre delibere che danno via consulenze per obiettivi di cui non si capisce niente. Producono atti di conservazione del potere ed occupazione della amministrazione e della società per coltivare un modello di clientelismo. Si tratta di piazzare nell’amministrazione e nella vita sociale persone che abbiano fedeltà e obbedienza a chi governa”. Insomma, il governo non si è mostrato in grado di “individuare una linea unitaria per fare uscire dal pantano nel quale 20-25 anni di strapotere democristiano e socialista lo hanno cacciato”, conclude Bindi.

Altro tema legato alla commissione di inchiesta quello sulla trasparenza dei debitori. “Noi avevamo spinto per un odg condiviso da tutti. Il tema è semplice – dice Nicola Renzi – Ci sono oggi in Consiglio persone che ancora fanno politica che sono state dei debitori delle banche e che hanno potuto abusare di erogazione del credito? E magari di fatto ancora oggi le banche sono restie nel chiedere la restituzione del debito a queste persone per il ruolo che ricoprono. Ebbene, occorre rendere noti i nomi dei politici che hanno questo pendenze. Avevamo proposto un ordine del giorno per poterlo fare, ma nulla, continua il filo rosso del segreto. E’ mai possibile che la lettera di dimissioni Roberto Ciavatta di Rete sia ancora segreta? E’ mai possibile che i nomi dei politici debitori siano segreti? E’ mai possibile che quanto è stato detto in audizione in commissione sanità sia ancora segreto? E’ mai possibile che i contenuti dei consigli giudiziari plenari sia ancora segreto? Oppure quello che fa la commissione affari di giustizia sia segreto anche quello? E’ mai possibile che non si possa sapere neanche quali cittadini sono stati denunciati dal Congresso di Stato. Magari per avere espresso una propria opinione su facebook? Credo che questo stato di cose non sia più tollerabile. Fa un po’ il paio con quello che il governo aveva tentato di reinserire e forse è stato sventato da un emendamento nostro e di Libera, cioè il fatto che nei bar non si potessero più mettere i quotidiani”. In aula “è un vero e proprio Vietnam parlamentare. Con anche la Reggenza messa in imbarazzo, che stamattina ha dovuto attendere fuori dalla porta che la maggioranza trovasse una quadra tra no-vax sì-vax, obbligazionisti, contrari lascia presagire che la maggioranza ha finito il suo compito o, meglio, forse qualcosina sulla giustizia lo deve mettere ancora posto, ma la sua spinta propulsiva, ammesso che l’abbia mai avuta, è finita. E’ tempo che l’azionista di maggioranza di questa compagine si faccia un bell’esame di coscienza e decida che cosa vuole fare nel futuro”.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente il giorno dopo

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy