San Marino. Rf su sanità, bollette, bilancio di Aass e dello Stato. Conferenza stampa

San Marino. Rf su sanità, bollette, bilancio di Aass e dello Stato. Conferenza stampa

“Chi governa ha l’obbligo di dare soluzioni, o è meglio che vada a casa”

Rf punta il dito su problemi della sanità e in particolare oncologia; poi questione bollette e bilancio di Aass e dello Stato

ANTONIO FABBRI – “Non ci sono altre parole che ‘vergogna’”. Il riferimento è all’andazzo della sanità, ai disservizi in reparti strategici, all’assenza di medici. A tracciare il quadro della disastrosa situazione è Sara Conti di Repubblica futura. “Quasi sei mesi fa – ricorda – abbiamo presentato in Consiglio un odg nel quale si prendeva atto di forti criticità in particolare nei reparti di ortopedia e oncologia: carenza fortissima di medici e assenza di politiche per fare fronte alle scadenze delle collaborazioni di chi aveva la responsabilità dei reparti e di alcuni dei medici. Volevamo poi porre l’attenzione sulla medicina di base: ancora oggi abbiamo i cittadini che non riescono a comunicare con il proprio medico di base. Ebbene, all’odg presentato nel giugno 2022 da Repubblica futura per chiedere che il Segretario Roberto Ciavatta presentasse delle relazioni su oncologia e ortopedia e di discutere eventuali soluzioni sia in Consiglio che in Commissione, lo stesso Segretario chiese e ottenne che la maggioranza votasse contrariamente. Sulla salute pubblica non ci dovrebbero essere bandiere politiche e non dovrebbe esserci nemmeno da discutere, ma solo la volontà comune di confrontarsi sui problemi e portare soluzioni. Invece dalla maggioranza solo Grazia Zafferani votò a favore, tutti gli altri votarono contrari. Sono passati mesi e la situazione non è migliorata. Anzi, è tornata agli onori delle cronache in maniera fortemente e tristemente negativa con la lettera di denuncia di un cittadino e paziente che ha espresso tutto il disagio e grave mancanza in cui versa il reparto di oncologia. Qui ci sono pazienti che necessitano di un punto fermo e invece, sapere che ci sono pazienti che si sentono abbandonati è una cosa terribile e dovrebbe suscitare un sentimento di vergogna in chi ha il potere decisionale di non fare versare un reparto dell’ospedale in una situazione del genere e non trovino un reparto compiutamente organizzato e strutturato. Una situazione che viene riscontrata da più di un paziente tanto che le Associazioni di volontariato che affiancano i pazienti (Aos, Asdos e Aslem), hanno a loro volta confermato che si tratta di una situazione reale che non può in alcun modo essere giustificata. E’ un tema che mi scuote personalmente – ha aggiunto Sara Conti – Noi ci siamo battuti da mesi per sollevare queste criticità”. Eppure su questo tema è stata posta una pregiudiziale politica, perché sollevato da un partito di opposizione. “Così, quando un problema come questo viene trattato in questi termini, l’unico termine è vergogna. Vergogna a chi in primis ha il dovere istituzionale di affrontare questi problemi, quindi il Segretario di Stato, e a chi non ha saputo vedere la situazione e porvi rimedio. Prima di pensare a investimenti tecnologici come il robot chirurgico… occorre sistemare le situazioni gravi che adesso non funzionano, che affliggono e ricadono negativamente sui pazienti”.

Altro tema è quello delle bollette. “Siamo sconcertati dal balletto di dichiarazioni e dal fatto che sia calato il silenzio istituzionale dopo la commissione finanze. Si leggono dichiarazioni sui giornali, ma il fatto che un tema del genere sia trattato con questo grado di approssimazione è inaccettabile”. Lo dice Andrea Zafferani che aggiunge. “Non è possibile che l’azienda dei Servizi applichi agli utenti un prezzo di mercato se, alla fine dei conti, non è il prezzo reale che Aass sostiene. Per il gas noi sappiamo bene che per il contratto swap il costo reale che Aass sostiene è molto inferiore rispetto a quello che è oggi il costo di mercato. Per l’energia elettrica il contratto è meno efficace, ma anche in quel caso esiste. Non è pensabile che persone e aziende prima debbano essere salasste e poi un domani, forse, l’Aass potrà ridare qualcosa alle famiglie e alle imprese. Tra l’altro nel frattempo si rischiano anche chiusure per i maggiori costi richiesti, perché qualcuno potrebbe non riuscire a reggere in attesa, forse di un rimborso futuro. Secondo tema: sulle tariffe la decisione è politica, non può essere solamente tecnica, perché riguarda la vita quotidiana delle persone. Ci ha fatto specie che l’Autorità per l’energia abbia partecipato a incontri di maggioranza recentemente, e poi ha dovuto ovviamente rivendicare autonomia. Se una Autorità è tecnica, tecnica deve essere, non può partecipare ad incontri di maggioranza. Ma questo è segno del corto circuito che si sta attraversando in questo momento e che va superato anche dal punto di vista del processo decisionale. Terzo tema è il balletto informativo. Prima aumenti urgentissimi, poi in commissione vengono ribaditi, ma ci accorgiamo che il costo medio è addirittura inferiore e allora ci pensiamo un attimo. Poi escono notizie che forse gli aumenti sono rinviati a gennaio; poi di nuovo una dichiarazione del segretario di Stato che entro metà novembre bisogna deliberare e gli aumenti devono partire da subito. C’è una confusione pazzesca che non fa bene a nessuno. Anche perché in questo periodo le aziende fanno i budget per l’anno prossimo, quindi una certezza sulle tariffe deve esserci. Questa situazione mostra comunque ancora una volta quanto sia inadeguata questa compagine governativa a gestire queste situazioni così complesse”.

“Chi abbia voluto seguire le dichiarazioni di quest’ultimo anno – aggiunge Nicola Renzi – si chiede se siamo al lunapark. Non può essere questo il modo in cui si affronta una cosa così delicata. Quello che sappiamo è che ancora ad oggi non è dato sapere se aumenteranno le bollette oppure no”. Ma c’è anche il tema della sostenibilità dell’Azienda dei servizi. “E’ una colpa gravissima del Cda di Aass e del governo che lo ha assecondato – dice Renzi – non avere portato in assestamento il bilancio di Aass. Sta finendo un anno drammatico e noi ancora non riusciamo a sapere come sarà il bilancio di Aass perché non è mai stato assestato. Quindi: il bilancio dell’azienda non lo sappiamo; sentiamo dire in maggioranza il Segretario Gatti che nel bilancio dello Stato c’è un avanzo di 5 milioni; il consigliere di Rete Santi dice invece che c’è un disavanzo di 76 milioni. Come si fa in un pastrocchio generale come questo a calibrare delle riforme sul sistema paese? Riforme che il governo, non sapendo da che parte prendere, non ha fatto, perché ha fatto delle finte riforme, che non avranno incidenza reale. E mentre tutti sono preoccupati del caro vita, dai rinnovi contrattuali, dalla tenuta del bilancio pubblico, abbiamo letto la chicca di una forza politica che si arrabbia con la sua maggioranza perché non gioisce abbastanza per le riforme che ha fatto sulla giustizia… e poi magari non si presentano neanche in commissione finanze quando si tratta di temi che alla gente interessano davvero come le bollette”. Quindi Renzi annuncia una serata pubblica di confronto organizzata da Rf cui parteciperanno Pasquale Valentini del Pdcs, Emanuele Santi di Rete, Monica Bollini di Osla, Enzo Merlini della Csdl e Francesca Busignani per l’Usl. La serata sarà domani, mercoledì 9 novembre alle ore 21 a Borgo Maggiore, nella sala della Giunta di Castello. “Un momento di confronto serio e sereno, perché siamo sempre più preoccupati per le sorti del paese e, se non si arriverà a uno scatto di dignità e di orgoglio da parte di chi oggi ha la responsabilità di gestire la cosa pubblica, il paese questa volta è destinato a non farcela e noi non possiamo permettercelo”. Poi aggiunte Renzi: “Noi siamo qui a pungolare chi ha il dovere di governare e addirittura gli forniamo le nostre idee. Chi è stato votato e ha deciso di formare un governo sostenuto da 44 consiglieri deve governare, ha l’obbligo di dare delle risposte. Altrimenti devono farsi l’esame di coscienza: se non riescono ad arrivare a delle soluzioni è meglio che vadano a casa”.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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