San Marino. Riciclaggio, condannato imprenditore bresciano

San Marino. Riciclaggio, condannato imprenditore bresciano

L’informazione di San Marino

Riciclaggio da oltre 10 milioni. Condannato imprenditore bresciano 

5 anni e 6 mesi Disposta la confisca di oltre un milione già sotto sequestro. Probabile appello

Antonio Fabbri.

Si è chiuso ieri il processo per riciclaggio di una ingente somma calcolata in 10,3 milioni di euro e ritenuta frutto, secondo l’accusa, dei reati di frode fiscale, appropriazione indebita, bancarotta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Della vicenda contestata erano imputati Flavio Montini, imprenditore bresciano, e Marino Leo Poggiali, ex presidente della Dc deceduto nel maggio scorso. Il suo avvocato, Gian Nicola Berti, era comunque presente e nella sua arringa, a tratti commossa, ha dal canto suo ribadito la posizione del suo assistito contestando le accuse mosse e, anzi, sottolineando la correttezza deontologica di Poggiali che all’epoca lavorava presso la EuroCommercial- Bank. “Aveva svolto le verifiche necessarie. Fu lui a segnalare la posizione e le movimentazio- ni oltre ad avere sempre agito secondo quanto prescrivevano le norme all’epoca dei fatti contestati”, ha detto l’avvocato Berti.  “Crediamo, nel corso del processo, di avere dimostrato questa correttezza di comportamento che porta ad escludere, a prescindere dal non luogo a procedere, una dichiarazione di colpevolezza. Dal punto di vista umano penso che questo si possa riconoscere e possa ridare un briciolo di dignità a quella persona che avrebbe voluto essere presente oggi”, ha affermato l’avvocato Berti.

La Procura fiscale Il Procuratore del fisco Roberto Cesarini, ha incentrato la sua requisitoria sulla posizione di Flavio Montini, chiedendo di dichiarare il non luogo a procedere nei confronti di Poggiali per l’intervenuto decesso. La Procura fiscale ha ricostruito in particolare l’attività in Italia di Paolo Montini, fratello dell’imputato, citando una serie di passaggi di denaro, emissione di fatture per operazioni inesistenti sostenendo la provenienza illecita delle somme poi transitate a San Marino. Il Pf ha rilevato, come indice di illiceità della provenienza del denaro, anche l’“antieconomicità di una operatività di questo tipo”. Il Pf ha anche ricordato i paralleli procedimenti italiani legati a questo caso, conclusisi però “non con una pronuncia di insussistenza dei fatti o del reato, ma con la prescrizione”. L’accusa ha infatti ritenuto accertata la provenienza illecita del reato tanto che, anche dal punto di vista della confisca, “non possono essere restituire delle somme in ‘re ipsa’ illecite a chi viene assolto con formula dubitativa, per l’elemento psicologico”. Ha aggiunto citando recenti sentenze anche del Giudice per i rimedi straordinari. “In particolare quanto rimasto a San Marino è frutto della operatività illecita – ha detto il Pf – quindi la confisca va in ogni caso eseguita, perché il crimine non può pagare”. Quindi il Pf ha chiesto da un lato l’estinzione del reato per Poggiali, mentre per Fulvio Montini ha chiesto la condanna a 5 anni e 6 mesi, l’interdizione di 2 anni da pubblici uffici e diritti politici. Chiesta inoltre la confisca di 1.505.594,97, somma sotto sequestro, oltre alla confisca per equivalente fino alla concorrenza della somma contestata nel capo di imputazione pari a 10.313.484,23 euro.

Difesa Montini L’avvocato Gianna Burgagni, difensore di Fulvio Montini, ha sottolineato l’attività effettiva del suo assistito assieme al fratello, imprenditori bresciani. “Inoltre non sappiamo neanche bene quale sia il reato presupposto. Capisco la prova logica, ma in questo modo non sono messa nelle condizioni di difendermi. Devo essere in grado di capire da cosa mi devo difendere, e in questo caso non è possibile”. L’avvocato Burgagni ha inoltre sostenuto che non vi sia un elemento essenziale del reato di riciclaggio. “Qui è stato fatto tutto alla luce del sole – ha detto l’avvocato – I soldi transitati erano utilità di imprenditori che non hanno una sola condanna a loro carico e che anzi avevano attività importanti nell’organizzazione di partite di calcio, sfilate di moda, addirittura il Giro d’Italia. Insomma, contrattualistica importante”. Rigettata dalla difesa, quindi la contestazione di riciclaggio e chiesta l’assoluzione di Montini perché il fatto non sussiste o, in subordine, per difetto dell’elemento psicologico del reato. La difesa aveva anche chiesto di rigettare la richiesta di confisca.

La sentenza Il giudice Roberto Battaglino, dopo la camera di consiglio, ha pronunciato la sentenza dichiarando il non luogo a procedere nei confronti di Poggiali per l’intervenuto decesso. Accogliendo sostanzialmente la richiesta della Procura fiscale, il Giudice ha disposto la condanna a 5 anni e 6 mesi a carico dell’imprenditore bresciano Flavio Montini. Stabilita anche una condanna a due anni di interdizione dai pubblici uffici e diritti politici e alla multa di 1200 euro. Il giudice ha disposto anche la confisca del denaro in sequestro, oltre 1,5 milioni, e la confisca per equivalente fino alla concorrenza di 10,3 milioni.

Probabile la presentazione dell’appello.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy