San Marino. Riciclaggio cricca bancarotte, Rigettate dal giudice le eccezioni di nullità

San Marino. Riciclaggio cricca bancarotte, Rigettate dal giudice le eccezioni di nullità

L’Informazione di San Marino

Riciclaggio cricca bancarotte, i legali chiedono nullita’ del processo 

In ballo la contestazione di avere movimentato 1,3 milioni di euro ritenuti frutto di reato 

Rigettate dal giudice le eccezioni di nullità e prescrizione Si procede col dibattimento

Antonio Fabbri

Iniziato ieri il processo a carico di Modestino Tartaglione, 66enne di Fiano Romano, Walter Dezi, 57enne di Roma, e il sammarinese, noto commercialista, Aldo Geri di 52 anni. I tre sono accusati di avere occultato il denaro in concorso tra loro e con Alessandro Dezi, figlio di Walter, non imputato in quanto ritenuto autore del reato presupposto e quindi non perseguibile perché i fatti contestati riguardano un periodo precedente al 2013. 

Le prime movimentazioni utilizzate, secondo l’accusa, per nascondere il denaro sono inquadrabili nel periodo tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009, quando Modestino Tartaglione, che aveva un mandato fiduciario presso la Business & Financial Consulting ed era prestanome di Walter Dezi, in concorso con quest’ultimo trasferì 30 assegni emessi a favore di due società, la Intraweb Srl e la Euro Bit srl, sul conto collegato al mandato fiduciario di Tartaglione. Complessivamente si si tratta di una contestazione per riciclaggio paria 1,3 milioni. Imputazione che le difese contestano.

Per nascondere l’origine criminosa dei fondi, secondo l’accusa, facevano passare il versamento come pagamento per un contratto di sponsorizzazione tra le società Daf e Mercury. Operazioni scondo l’accusa simulate a San Marino e all’estero in stati, oltre all’Italia, come Cina, Thailandia, Hong Kong, Stati Uniti e Isole Vergini Britanniche. Accuse che i difensori contestano. Ieri, tuttavia, più che del merito è stata la volta delle eccezioni preliminari.

L’avvocato Massimiliano Annetta che difende Walter Dezi, ha chiesto al giudice la pronuncia di non doversi procedere indicando il suo assistito come autore del reato presupposto, per questo, non imputabile a San Marino in quanto all’epoca dei fatti non era ancora punibile l’autoriciclaggio.

L’avvocato Gian Nicola Berti, difensore di Aldo Geri, ha dal canto suo chiesto la nullità dell’atto di citazione e del procedimento, sollevando
il mancato rispetto del diritto di difesa. “Vorrei porre l’attenzione sul concetto di nullità: quando è pregiudicata l’attività difensiva, il procedimento è nullo. Questa istruttoria nasce segretata e si chiude segretata: come è possibile difendersi?”, ha detto l’avvocato Berti. Il difensore di Tartaglione, l’avvocato Daniele Cherubini, ha chiesto a sua volta il non luogo a procedere, ritenendo maturata la prescrizione processuale.

Non di questo avviso la Procura fiscale, presenti entrambi i Pf Roberto Cesarini e Giorgia Ugolini, che ha rilevato come nel termine di prescrizione processuale non fossero state conteggiate le ferie giudiziarie. Chiesto il rigetto anche delle altre eccezioni dei difensori degli imputati. Ritenendo il capo di imputazione sufficientemente chiaro e che il diritto di difesa non sia stato violato dal procedimento che prevede anche la possibilità di acquisire gli elementi ritenuti necessari anche nella fase dibattimentale.

Il Giudice Roberto Battaglino ha rigettato le eccezioni. Ha accolto invece le istanze istruttorie delle parti: sia i testimoni richiesti dall’avvocato Berti, sia le acquisizioni documentali annunciate dall’avvocato Annetta. Prossima udienza prevista per il 6 dicembre.

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