Ricordando Umberto Eco (fondatore della Università di San Marino) per i suoi libri ed, in particolare, per Il Pendolo di Foucault.
‘Riflessioni del tutto personali e private’ di Marino Cecchetti.
Testo pubblicato col titolo, Libere oscillazioni della mente, su:
– TRIM, Anno III, nn. 8 e 9, febbraio-luglio 1989
– Didattica delle scienze e informatica nella scuola, Editrice La Scuola, Brescia, Anno XXVI, novembre 1990
Ci sono tanti modi di leggere un libro, specie un libro di Eco.
Specie un libro di Eco come il Pendolo di Foucault.
Ne sono rimasto stupito!
Non solo per quel trovarsi, da subito, dentro il teatro, in piena azione. Teatro in cui cerchi invano di capire dove finisce il palcoscenico e comincia la platea. Sempre un po’ traumatico per noi educati a paragonare ogni incipit a quello manzoniano.
Nemmeno per l’impianto dell’opera: quel mescolarsi di farneticanti sfoggi di erudizione anche linguistica, e di scarni dialoghi, scheletrite descrizioni in cui ciascuna parola è nodo essenziale della struttura.
Nemmeno per le oscure iscrizioni.
Nemmeno per quel “68. Certo, per me, di provincia, questo è il miglior resoconto su quegli anni: anni importanti per leggere la nuova Italia. Per me, di provincia, che ho colto di riflesso i bagliori di quella voglia di fuoco dilagante per le città che contano. Tema recente, attuale. Tutto il libro è attuale. Come è attuale (solo attuale?) l’inquietudine che ossessivamente costringe a cercare nuovi punti fissi che, sistematicamente, dimostreremo essere tali solo nella nostra mente. (…)
Continua a leggere le considerazioni sul Pendolo di Foucault.