San Marino. “Ricordo e Chiedo”: Il 24 aprile, gli Armeni ricordano le vittime del Genocidio

San Marino. “Ricordo e Chiedo”: Il 24 aprile, gli Armeni ricordano le vittime del Genocidio

“Ricordo e Chiedo” – il 24 aprile, gli Armeni di tutto il mondo ricordano le vittime del Genocidio del loro popolo nell’Impero Ottomano.

Il 24 aprile si avvicina e, come ogni anno, anche quest’anno gli Armeni di tutto il mondo e l’umanità progressista ricordano le vittime del Genocidio del Popolo Armeno, il primo genocidio del XX secolo e ogni anno, senza speranza, sono in attesa che il presidente turco chieda perdono per i crimini contro l’umanità, ma nuovamente i 100.000 Armeni che vivono e lavorano in Turchia sono in pericolo: i quotidiani turchi Zaman e Hurriyet riportano le parole del presidente: “possiamo deportarli, ma non l’abbiamo ancora fatto”.

Le uccisioni di massa non hanno giustificazioni e non possono essere in alcun modo ignorate. È d’altronde un fatto che il genocidio Armeno fosse universalmente noto, nei suoi tratti di fondo se non nei particolari, già dopo la prima guerra mondiale: Hitler citava i casi degli Armeni per convincere i suoi collaboratori più riluttanti che una politica di sterminio, una volta portata a termine, finisce sempre con l’essere dimenticata dall’opinione pubblica mondiale. Il che peraltro, nella stragrande maggioranza dei casi che conosciamo, purtroppo è del tutto vero. Ciò non toglie che, in materia di genocidi dimenticati, la nostra memoria sia straordinariamente corta e la nostra visuale vergognosamente parziale.
Lo sterminio di massa e le deportazioni furono effettuate nei territori dell’Impero Ottomano (oggi Turchia), abitati prevalentemente da Armeni che professavano il Cristianesimo. A metà del XIX secolo, nell’Impero Ottomano circa il 56% della popolazione non professava l’Islam; gli Armeni erano circa 3 milioni; la politica dell’Impero Ottomano si distingueva per l’intolleranza verso i popoli non turchi. Vennero bruciate e saccheggiate più di 60 città ed oltre 2500 villaggi Armeni; circa 1 milione di loro fuggirono o vennero deportati; più di mezzo milione di civili vennero uccisi, mutilati, mentre oltre 600mila vennero cacciati dalle proprie case e sottoposti a repressione. Furono distrutti monumenti e santuari religiosi e furono bruciati libri e manoscritti di valore inestimabile.
I nostri cuori si stringono al popolo Armeno, che ha vissuto una delle peggiori tragedie della storia dell’umanità. Gli eventi del 1915 hanno sconvolto il mondo intero; l’annientamento degli Armeni nell’Impero Ottomano è considerato il primo genocidio del XX secolo: Medz Yeghern !
Il Genocidio degli Armeni è purtroppo il prototipo del genocidio moderno, con tutte le caratteristiche richieste dalla definizione dell’Onu del 1948: intenzionalità, sistematicità, coordinamento fra strage, deportazione, limitazione coatta delle nascite e via dicendo.

Occorre fare di tutto affinché i tragici eventi del passato non si ripetano e che tutti i Popoli possano vivere in pace e armonia, senza conoscere gli orrori che derivano dall’incitamento all’odio religioso, al nazionalismo aggressivo e alla xenofobia. I rapporti tra i Popoli devono sempre essere distinti per la vicinanza e il rispetto reciproco.

Epifanio Troina

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