San Marino. Rifiuti: ok al nuovo impianto di compostaggio, ma mancano i soldi

San Marino. Rifiuti: ok al nuovo impianto di compostaggio, ma mancano i soldi

Rifiuti: ok al nuovo impianto di compostaggio, ma mancano i soldi

ANTONIO FABBRIIl governo ha, con la Delibera numero 30 del 7 febbraio scorso pubblicata in questi giorni, dato il via libera alla “realizzazione impianto di compostaggio dei rifiuti organici”. Progetto, come noto, sul quale si punta molto per la gestione dei rifiuti in Repubblica, per l’aumento della percentuale di differenziata e l’abbattimento delle quantità di rifiuti che devono essere smaltite all’esterno della Repubblica. L’esecutivo ha dunque adottato la delibera con la quale si dà avvio alle pratiche per la realizzazione del progetto. Tuttavia dallo stesso provvedimento del
governo si comprende una certa macchinosità nel finanziarlo ed emerge anzi il fatto che nella sostanza i soldi al momento non ci sono e che per trovarli si dà mandato al Segretario al Territorio Stefano Canti di reperire le somme necessarie in sede di variazione di bilancio.

In estrema sintesi: l’incarico di realizzare l’impianto di compostaggio presso il sito di raccolta rifiuti di San Giovanni è conferito all’Aass, cui fa capo il servizio di raccolta rifiuti. La stessa, che come noto quest’anno ha avuto il bilancio in perdita, per il 2022 ha già previsto la spesa per investimenti “immobili e impianti”. Questi soldi non basteranno, però per portare a compimento l’intera opera. Inoltre subentra nel progetto anche l’Aaslp che di fatto farà da supervisione, per un accordo con l’Aass, sui lavori dell’impianto di compostaggio. Si legge infatti nella delibera “considerato che per ragioni tecniche finanziarie è sopravvenuto accordo fra AASLP e AASS per cui quest’ultima eseguirà i lavori di ampliamento del piazzale (P3) e finanzierà la progettazione definitiva ed esecutiva, direzione lavori, collaudo e coordinamento della sicurezza, dei piazzali per la maturazione del compost (P4), mentre l’AASLP curerà la predisposizione delle gare di appalto e la successiva realizzazione del piazzale per la maturazione del compost (P4)”.

Quindi è stabilito nella Delibera come le Aziende Autonome servizi e lavori pubblici dovranno procedere, seppure in maniera un po’ macchinosa e probabilmente anche un po’ forzata per l’autonomia che le stesse Aziende pubbliche portano nel nome.

Ma dalla stessa Delibera salta agli occhi che non si sa di preciso come questo lavoro, che non è di poco conto, verrà finanziato.

Infatti l’Esecutivo nella stessa delibera “dà mandato, altresì, al Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente di reperire le somme necessarie alla copertura finanziaria in sede di Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2022, anche a seguito dell’individuazione della predetta opera quale opera prioritaria, all’interno del piano pluriennale degli investimenti ai sensi della Legge n.67/2015; all’AASLP la quale, non appena ricevuta nei pertinenti capitoli di bilancio la relativa copertura finanziaria nelle modalità di cui al punto precedente, è autorizzata ad avviare le gare di appalto, sottoscrivere i contratti con le Imprese Appaltatrici, per la realizzazione del progetto del nuovo sito di collocamento per la maturazione del compost (P4) in località San Giovanni, Castello di Borgo Maggiore, e seguire l’esecuzione delle predette opere compresa la relativa direzione tecnica”.

Dunque una delibera che potrebbe essere definita “in divenire”, che programma opere purché si trovino i soldi. In sintesi: si dice che l’opera s’ha da fare; che al momento i soldi non ci sono; che il Segretario al Territorio li dovrà trovare nell’assestamento di bilancio – c’è da capire come, perché potrebbero anche non esserci e la coperta, come da un po’ di anni a questa parte, potrebbe essere corta – e, una volta che il Segretario comunicherà all’Aaslp che i soldi li ha trovati, questa potrà dare il via agli appalti, sulla base della progettazione che nel frattempo è stata fatta fare dall’Aass, con spesa di tasca propria, seppure anche il suo di bilancio non sia roseo.

Risulta, insomma, quanto meno inusuale affidare il reperimento di denaro per opere di tale importanza definite “prioritarie” a quanto si riesce a raggranellare nella variazione di bilancio.

La Delibera attende il vaglio della Commissione di controllo della finanza pubblica, anche se, definendo cosa si dovrà fare e il percorso, non si dice quanti soldi serviranno né dove esattamente si prenderanno.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 23

 

 

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