Riforma del lavoro, il Segretario è soddisfatto a metà: “Dai punti caldi dovremo ripartire con il dialogo”
La riforma del lavoro rimanda sui temi caldi ai decreti delegati da approvare entro il 30-06-2023, un lavoro sicuramente importante che ha portato ad accontentare le parti sociali ma che forse non ha portato ai quei cambiamenti che dovevano essere oggetto di riforma. Parliamo del tempo determinato, del lavoro interinale e dei distacchi. Anche il Segretario Lonfernini intervenuto ieri si è dichiarato soddisfatto a metà: “Ho voluto rispettare la necessità manifestata dai sindacati di non creare turbative nel delicato momento di definizione del testo unico del settore industria, così come ho pieno rispetto per la decisione di ricorrere allo strumento democratico dello sciopero. Spero però che anche loro abbiano riconsiderato il giudizio di inutilità espresso su questo progetto di legge. Nessuna riforma è inutile quando tende a perseguire il necessario ammodernamento e l’affermazione di buone politiche”. Il Segretario di Stato al Lavoro, Teodoro Lonfernini, apprezza il riconoscimento della complessa opera di mediazione svolta tra le parti sociali, datoriali e politiche, e rivolge alle organizzazioni sindacali il chiaro invito a rivedere le proprie perplessità, per lavorare insieme alla definizione di un testo completo e capace di interpretare al meglio i cambiamenti in atto non solo nel nostro Paese. Il progetto di legge adottato dalla Commissione Finanze è un passo in avanti per l’affermazione di una logica di sistema, accantonando solo momentaneamente le buone idee contenute nel documento di riforma (…)
Articolo tratto da La Serenissima