Secondo gli industriali della Repubblica di San Marino, riguardo alla riforma fiscale, i sindacati della Centrale Sindacale Unitaria hanno contestato giustamente il testo varato dalla Commissione, ma hanno proposto – ed ottenuto – una soluzione sbagliata.
Lo scenario peggiore non stiamo neanche a ripeterlo, sarebbe da considerare il
più grave ko della politica sammarinese dell’ultimo decennio almeno, e di brutte
figure in tutti questi anni ne ha già collezionate parecchie.
Qui invece veniamo al nocciolo della questione e, dati alla mano, dati la cui
fonte è direttamente la Segreteria di Stato per le Finanze, spiegano in soldoni
quanto un lavoratore autonomo o il titolare di una licenza individuale andava a
pagare in passato, prima della proposta della Commissione Finanze, dopo il blitz
notturno in Commissione e dopo il contro-blitz diurno della Centrale Sindacale
Unitaria che ha portato ad aggiungere una “tassa fissa” che invece non esiste, a
parità di reddito, per i lavoratori dipendenti.
(…) Il sindacato aveva
ragione a protestare, ma, come si dice in questi casi, la pezza è
quasi peggio del buco. E che questa riforma, se mai sarà approvata, passerà alla
storia con tutte le sue toppe e i suoi limiti.
(…) … si tratta di un escamotage che va a rovinare l’impianto di
una riforma che in questo modo perde tutto il proprio appeal sociale.
OGGI
GIORNALI PARLANO
DI …
Marino di N. Montebelli
di Ranfo