Se la Repubblica di San Marino rimarrà ancora per qualche tempo senza una riforma tributaria, la responsabilità è dei partiti di opposizione, cioè di quelli che non faranno parte -salvo possibili variazioni- della nuova coalizione: Alleanza Popolare, Democrazia Cristiana, Noi Sammarinesi, Arengo e Libertà,
Alleanza Nazionale ed il Partito dei Socialisti e Democratici.
Nonostante non vi fosse la richiesta ai partiti d’opposizione di condividere i
contenuti della riforma, ma solo quella di acconsentire alla sua discussione in
Consiglio Grande e Generale senza farne un’occasione di aspre polemiche,
ostruzionismo parlamentare ed esasperate tensioni di cui il nostro Paese non ha
bisogno in questo momento, l’opposizione ha rifiutato di dare questa
disponibilità. La richiesta dei partiti di opposizione di procedere con
cosiddetti “stralci” era del tutto impraticabile. La riforma tributaria,
necessaria alla stabilità fiscale e trasparenza del sistema, ha una sua logica
complessiva, così come a suo tempo puntualizzato al Fondo Monetario
Internazionale. Addirittura grottesca è apparsa la proposta “stralcio” di
approvare solo l’introduzione del reato di evasione fiscale, senza le procedure
e le strutture previste nella riforma tributaria che servono per renderla
effettivamente perseguibile.
Vedi comunicato stampa, Ap
GIORNALI PARLANO
DI …
Marino di N. Montebelli
di Ranfo