San Marino. “Rincari della benzina: proposte per ridurre l’impatto sui cittadini”

San Marino. “Rincari della benzina: proposte per ridurre l’impatto sui cittadini”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Nicola Selva sul tema dei rincari della benzina.

La corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti spinta dalle quotazioni del petrolio è in forte aumento e il prezzo medio della benzina ha superato i 2 euro al litro. Con gli aumenti dei prezzi anche del gas e dell’energia elettrica, la pressione economica sui consumatori e sulle aziende sta diventando davvero insostenibile. L’aumento dei carburanti, che ha raggiunto quasi il 30% in un mese, sta mettendo in ginocchio intere famiglie.

Per bloccare il prezzo della benzina a San Marino va ridefinita la politica tariffaria per il prezzo del carburante. San Marino, che ha una propria fiscalità, deve applicarla anche alla vendita del carburante e mi sembra logico che, come Stato Sovrano, abbiamo una nostra specifica politica sui prezzi dei prodotti petroliferi senza andare sempre al traino dell’Italia. Come abbiamo visto in questi ultimi tempi, in caso di emergenza, ogni paese può – anzi – ha il dovere di proteggere i suoi cittadini e San Marino non fa eccezione.

In momento di crisi come quello che stiamo vivendo lo Stato deve evitare di fare pagare ulteriori tasse sul carburante ed evitare che l’aumento del costo non sia prevalentemente a carico dei cittadini. Infatti quando aumenta il costo del petrolio aumentano in proporzione anche le accise sul costo della benzina. Le tasse, sono certe, predeterminate e sono anche la maggior parte della composizione del prezzo finale, costituiscono quasi il 60 per cento del prezzo finale della benzina.

La proposta: lo Stato per un periodo temporale specifico può stabilire un tetto massimo della tassa sulla benzina, calcolato per esempio sull’entrata petrolifera del bilancio dell’anno passato. Stabilito il tetto massimo che si intende introdurre, lo Stato può rimborsare ai cittadini sammarinesi la parte eccedente, attraverso il sistema della SmaC Card. Cosi lo stato ha garantito l’incasso ma non riversa ulteriori costi sui cittadini che verranno cosi rimborsati dall’aumento dell’accise.

Tale iniziativa permetterebbe anche di sostenere l’economia reale del Paese, incentivando il consumo in Repubblica in un periodo di forte recessione. Questo è un esempio di come anche un piccolo Paese può affrontare in modo virtuoso il difficile momento e il forte aumento del caro vita che sta colpendo i nostri cittadini. Inoltre, lo Stato, avendo già tutti gli strumenti, può dare una risposta immediata.

Il progetto, essendo temporaneo, di fronte ad un’emergenza e utilizzando il sistema SmaC, non entra in conflitto con l’accordo di buon vicinato con la Repubblica Italiana, che a questo proposito sarebbe anche da rivedere; il mondo e le realtà dei nostri due paesi sono molto cambiate dagli anni 60.

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