San Marino. Rispetto principi del Consiglio d’Europa. Titano sotto esame anche per la giustizia

San Marino. Rispetto principi del Consiglio d’Europa. Titano sotto esame anche per la giustizia

La prossima settimana partirà la visita sul Titano della Commissione di monitoraggio per il rapporto periodico di revisione.

La Commissione di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha stabilito che San Marino sarà soggetta al controllo periodico relativo al rispetto delle obbligazioni e degli impegni scaturenti dalla appartenenza al Consiglio d’Europa. Il compito, come relatori, è affidato ad un deputato rumeno e ad un deputato tedesco, appartenenti rispettivamente ai gruppi politici dei Popolari Europei e della Sinistra unita europea. Essi hanno già tenuto riunioni a questo riguardo, anche con il Greco (Gruppo europeo contro la corruzione, altro organismo del Consiglio d’Europa), ed è imminente una visita del Comitato sul Titano.

Ricordiamo che nel giugno 2018 Marco Gatti, allora membro della Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, consegnò al presidente Michele Nicoletti una lettera con cui reputava che la revoca dell’incarico di magistrato dirigente al giudice Valeria Pierfelici, stabilita dal Consiglio giudiziario con la larga maggioranza dei giudici, violasse “i diritti dell’uomo che sono recepiti integralmente dalla nostra legislazione”. Il Presidente precisò di aver passato la documentazione alla suddetto comitato di monitoraggio, che non assunse tuttavia nessuna azione.

Nell’agosto 2020, al contrario, la larghissima maggioranza degli allora magistrati sammarinesi (David Brunelli, Francesco Caprioli, Fernando Treggiari, Andrea Morrone, Giovanni Guzzetta, Roberto Battaglino, Alberto Buriani, Laura di Bona, Antonella Volpinari, Massimiliano Simoncini, Manuela Albani, Aurora Filippi) si rivolse al Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Maria Pejinovic Buric, per denunciare la grave lesione alla autonomia della giustizia che era posta in essere dalla maggioranza politica, successiva alle elezioni. Il Segretario generale rispose esprimendo preoccupazione, ed inviando la segnalazione dei giudici tra gli altri proprio al comitato di monitoraggio. Rispose pochi giorni dopo anche il Commissario per i diritti umani dello stesso Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, invitando le autorità sammarinesi ad astenersi da ogni azione sui giudici fintanto che non fosse chiarita la situazione. Così non fu, come noto. Rispetto ai firmatari e ai membri dell’epoca del Consiglio giudiziario, infatti, ebbe luogo un repulisti generalizzato. In particolare, sugli alti magistrati: Lamberto Emiliani si dimise; Michele Sesta (ordinario a Bologna) e Vitaliano Esposito (procuratore generale della Corte di Cassazione) non vennero rinnovati nell’incarico. Sui giudici di appello: Francesco Caprioli, professore ordinario alla università di Roma La Sapienza, fu espulso dal Consiglio giudiziario con una legge di interpretazione autentica (votata dalla maggioranza politica, tra cui il consigliere Gino Giovagnoli, e grazie alla quale il figlio Fabio entrò in Consiglio giudiziario al posto del professor Caprioli). Lo stesso Caprioli oggi si è dimesso, anche se la notizia non è stata fatta circolare; Andrea Morrone, professore ordinario all’Università di Bologna, sempre in forza della legge di interpretazione autentica, venne rimosso dal suo incarico dalla maggioranza politica del consiglio giudiziario; Ferdinando Treggiari, professore ordinario nell’Università di Perugia e alla Luiss di Roma, venne rimosso dal suo incarico dalla maggioranza politica del Consiglio giudiziario. Per quanto riguarda gli altri giudici, Giovanni Guzzetta venne destituito sempre sulla scorta della legge di interpretazione autentica; Gilberto Felici assunse l’incarico di giudice alla Corte Europea e si dovette dimettere; Massimiliano Simoncini, nominato Commissario della Legge venne rimosso dal suo incarico dalla maggioranza politica del consiglio giudiziario; ad Alberto Buriani vennero sottratti tutti i fascicoli relativi ad indagini di rilievo, venne poi sospeso illegittimamente una prima volta, vinse il ricorso, reinserito in tribunale e applicato al settore civile, ed ora è di nuovo sospeso dalle funzioni in attesa di giudizio; Antonella Volpinari, dopo il congedo per maternità, venne destinata alle funzioni civili; gli uditori Manuela Albani e Aurora Filippi, non vennero promosse al ruolo di Commissario della Legge, al contrario di quanto accaduto per i colleghi uditori Francesco Santoni e Elisa Beccari che non firmarono la suddetta lettera e furono nominati Commissario della Legge.

Una ecatombe di giudici in meno di due anni, a partire dal cambio di maggioranza politica, che ha stravolto la formazione del tribunale e completamente alterato gli equilibri all’interno del Consiglio giudiziario (poi riformato con una legge che ha visto l’ingresso degli avvocati nell’organo, tre dei quali già legali del giudice Pierfelici oltre a quei giudici, in passato minoranza, allineati alle posizioni della ex dirigente nelle vicende degli anni precedenti).

La Commissione di monitoraggio ha ricevuto dal Segretario Generale la segnalazione fatta a suo tempo dai giudici sammarinesi, si è avviata la procedura di controllo e tra qualche giorno la delegazione inizierà la sua visita. Se il Comitato incontrerà il Consiglio giudiziario odierno, non troverà nessuno dei giudici che firmarono la segnalazione al Consiglio d’Europa. Infatti, come scritto sopra, nessuno di quei giudici è oggi sostanzialmente in funzione, tutti sono stati rimossi – verrebbe da sospettare – anche a causa di quella segnalazione.

Il Comitato è chiamato davvero ad un compito essenziale: verificare se la rimozione della stragrande maggioranza dei giudici successiva alle elezioni politiche, grazie a leggi di interpretazione autentica e deliberazioni del Consiglio giudiziario a maggioranza politica, rispetta gli impegni della Repubblica con la sua adesione al Consiglio, tra i cui valori fondanti ci sono lo Stato di diritto e l’indipendenza della magistratura. Chissà se avrà la forza di sentire, per svolgere il proprio compito in pieno contraddittorio con tutti gli interessati, anche i giudici cacciati?

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy