Salute Attiva diffida il governo di San Marino contro obbligo vaccinale e ulteriori restrizioni per i non vaccinati

Salute Attiva diffida il governo di San Marino contro obbligo vaccinale e ulteriori restrizioni per i non vaccinati

In queste ore si sta discutendo nella maggioranza l’ennesimo decreto che si prefigge di combattere l’epidemia e la diffusione del virus Sars-Cov-2.

Il nuovo decreto anti-Covid, secondo le indiscrezioni raccolte dall’Associazione Salute Attiva e pubblicate in una nota, prevedrebbe “ulteriori restrizioni per chi ha liberamente scelto di non vaccinarsi, oltre all’inserimento dell’obbligo vaccinale per una determinata categoria di persone, e ulteriori restrizioni per i non vaccinati”.

Le varianti al virus “mostrano oggi una altissima contagiosità ma una ridottissima capacità di causare la malattia severa, questa attitudine è sotto gli occhi di tutti perché ormai in ogni casa ci sono positivi e sintomatici indipendentemente dal loro status vaccinale”.

Nonostante le richieste ufficiali avanzate dall’Associazione Salute Attiva all’Istituto per la sicurezza sociale di “ricevere dati aggiornati, divisi settimanalmente tra contagiati, ricoverati in area Covid, in terapia intensiva e deceduti, ripartiti tra vaccinati e non vaccinati”, la stessa associazione dice di aver “ricevuto solo proclami e propaganda tanto da spingerci, dopo mesi di richieste, a presentare alla Magistratura un esposto penale contro ignoti al fine di poter avere statistiche certe che dovrebbero essere alla base di ogni decisione politica di tale portata che preveda la restrizione delle libertà fondamentali”.

Inoltre, “unitamente ai legali Bacciocchi, Bugli, Cardogna, Cristina Ercolani e Giovanardi, abbiamo inviato oggi una formale invito al Congresso di Stato a non perpetrare nelle attività legislative e governative fino ad oggi attuate, a ripristinare il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini, come sanciti nella nostra Carta dei diritti e nelle convenzioni internazionali, e pertanto ad astenersi dall’adottare ulteriori misure restrittive delle libertà personali, in particolare sulla base della avvenuta o meno vaccinazione e/o con riferimento ad essa, quali l’estensione dell’obbligo del Green Pass a tutte le categorie di lavoratori e come condizione di accesso a tutti gli uffici pubblici, la previsione di un obbligo vaccinale, generico o per fasce d’età, e quella di un lockdown solo per non vaccinati, che si rivelerebbero ulteriormente dannose, inadatte per impedire la diffusione del virus ed unicamente discriminatorie”.

L’inserimento del Green Pass “è avvenuto, infatti, agli inizi di dicembre e nonostante questo i contagi sono esplosi essendo anche i vaccinati portatori di infezione”.
Nella diffida “si fa riferimento a diversi Stati europei dove il Green Pass è stato eliminato o ridotto (Finlandia, Spagna, Romania) in quanto non garantisce la limitazione dei contagi”. L’ospedalizzazione “è ai minimi storici, grazie alla ridotta aggressività del virus che tende a colpire le vie aeree superiori”, ma “nonostante questo le notizie di stampa fomentate dalla comunicazione ufficiale, peraltro non suffragata da nessun dato, recitano che i più colpiti siano i non vaccinati, mentre ci risulta che sia in area Covid, sia in Terapia Intensiva e sia tra i deceduti si annoverino entrambe le categorie a dimostrazione che la discriminate non sia tanto lo status quanto la capacità di fermare l’infezione in soggetti con comorbilità in maniera tempestiva ed efficace”.

E ancora: “Non dobbiamo dimenticare che il Consiglio d’Europa ha stabilito il principio fondamentale che la vaccinazione non deve in nessun modo essere resa obbligatoria e non si possono mettere in atto azioni discriminatorie nei confronti di chi sceglie liberamente di non vaccinarsi. Facciamo anche presente di aver scritto una lettera al segretario generale del Consiglio d’Europa nella quale facciamo presente l’assurda situazione sammarinese che vede ormai due anni di restrizioni e discriminazioni a fronte di una malattia curabilissima che ha, a tutt’oggi, una letalità dello 0,010% a fronte di neoplasie a malattie cardiocircolatorie che ancora rappresentano oltre il 70% delle morti a San Marino”.

“Ci sentiamo in dovere di utilizzare qualsiasi mezzo per fermare questa politica sanitaria miope e scellerata per il bene di tutto il Paese”, chiosa l’Associazione Salute Attiva.

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