San Marino. San Marino versus facebook

San Marino. San Marino versus facebook

I risultati delle ultime elezioni
confermano una tendenza già
ampiamente osservata in altri
Paesi: non ci si improvvisa abili
comunicatori sul web. Due
movimenti hanno riscosso un
ampio successo, giustamente
messo in risalto da tutte le
testate giornalistiche locali e,
non a caso, sono le due neo
realtà del panorama politico
sammarinese che hanno
dimostrato di sapere gestire con abilità e competenze la
comunicazione on-line per
poi spostarsi fisicamente nei
dibattiti e, più in generale, in
mezzo alla gente.

Entrambi hanno saputo riempire
il vuoto telematico lasciato
dai partiti tradizionali corsi
poi affannosamente al riparo
in vista delle elezioni con
investimenti a pioggia che,
probabilmente, hanno ottenuto
l’effetto contrario (molti
proveranno ora una sensazione
di sollievo nel sapere che gli
spazi pubblicitari targati google
non proporranno più loghi,
facce e slogan che avevano
‘turbato’ la normale navigazione
nei giorni precedenti le
elezioni).

Credo che a tali movimenti vada
riconosciuto il merito di aver
colto l’importanza di fenomeni
ampiamente registrati altrove,
vedi il boom firmato Casaleggio
– Grillo del Movimento 5 Stelle
in Italia, la sapiente gestione
del web da parte del Presidente
degli USA Obama (la foto in cui
abbraccia la moglie Michelle
dopo la recente rielezione è
la più ritwittata di sempre),
il fenomeno Matteo Renzi
(definito non a caso “An Italian-
Style Obama on the Political
Trail” dal New York Times)
che turba l’establishment del Pd
italiano.

Entrambe le realtà hanno
intrapreso i rispettivi cammini
ben prima che venissero
annunciate le nuove elezioni,
sviluppandosi da realtà
embrionali, portando avanti
un percorso di crescita
supportato costantemente
da un confronto aperto con i
cittadini anche attraverso i più
recenti mezzi di comunicazione,
soprattutto i social network.
Hanno saputo crearsi una
reputazione affidabile online,
cosa non affatto scontata e per
nulla semplice, restituendo ai
potenziali elettori il piacere
di essere ascoltati, di una
facile usufruibilità delle azioni
intraprese e di uno scambio di
vedute alla pari.
Elementi trascurati e
sottovalutati dalle realtà
tradizionali che hanno così
appreso sulla propria pelle
che determinate abilità e
competenze comunicative non
possono essere acquisite con
frettolose campagne elettorali:
il classico santino può essere
tranquillamente riposto in un
cassetto.
Luca Zavoli

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