San Marino. Santo Natale, ‘i poveri bambini dell’occidente ricco’, mons. Eligio Gosti

San Marino. Santo Natale, ‘i poveri bambini dell’occidente ricco’, mons. Eligio Gosti

‘Il Natale stravolto’,  da una riflessione di Mons. Eligio Gosti, già Rettore della Basilica del Santo Marino, Fondatore e Protettore della Repubblica di San Marino agli auguri scomodi di don Tonino Bello. (Da L’Informazione di San Marino).

 

Alberi di Natale, un rito che è diventato una ‘gara di altezza, di luci, fino all’assurdo dell’idolo eretto ad Abu
Dhabi’.

E’ un
segno del Natale o il trionfo del consumismo? E anche il povero Babbo
Natale, dal Santo Nicholaus, vescovo di Mira che portava i doni ai
bambini, in ricordo della sua generosità verso i poveri e verso le tre
fanciulle che non potevano sposarsi per mancanza di dote. Attraverso la
finestra della loro camera il Santo gettava un gruzzolo di monete perché
potessero coronare il loro sogno d’amore. Alla perdita poi del proprio
nome, ridotto a Santa Claus, per finire poi negli anni trenta nel
pagliaccio a pubblicizzare la Coca-Cola e sfociare poi nel rubicondo
vecchietto che dal polo nord, a traino di renne, porta doni ai bambini
buoni, addirittura arrampicandosi negli ultimi tempi a finestre e
balconi, perché forse i portoni di casa, come molti cuori, sono chiusi
dal di dentro. Tutto questo in una ridda e in un intreccio di favole, di
tradizioni, senza che alcuno sappia il significato e il perché del
tutto.
Il frenetico scambio di doni e di auguri, un insano bisogno di
spendere, nonostante la crisi, ha qualcosa di anormale.

I poveri bambini
dell’Occidente ricco
sono affogati da tanti riguardi e da tante offerte
senza sapere il perché e la provenienza della generosità degli adulti.


Almeno fosse loro detto che l’albero rappresenta la vita e le sue luci
la grazia di Dio che vede in ogni bambino la stessa immagine di quel
Gesù, vita e luce del mondo, che duemila anni fa è venuto a nobilitare
la natura umana. Che Babbo Natale è il simbolo dell’amore dei genitori
verso i loro bambini nei quali riconoscono lo stesso valore di quello
nato a Betlemme.

Per fortuna, che, almeno in Italia, la fa da padrone il
presepio nato dal cuore di un santo fanciullo e da un poeta della
nostra lingua nascente.
San Francesco in quel lontano 1223, a Greccio
ebbe un lampo creativo, di riproporre in una stalla, la stessa scena
svoltasi a Betlemme. Una miriade di artisti, di pittori, di musicisti ha
ripetuto quella scena attraverso i secoli, mantenendo vivo il vero
spirito di Natale e un grande insegnamento per i bambini.
 

 

Leggi l’articolo di Mons. Eligio Gosti, L’Informazione di San Marino

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