San Marino. Scontro acceso in Consiglio e scambio di accuse

San Marino. Scontro acceso in Consiglio e scambio di accuse

NPR ai ferri corti. Scontro acceso in Consiglio e scambio di accuse

Pedini Amati: Vergognoso che chi si sarebbe già dovuta dimettere si permetta di avanzare accuse infondate

Noi per la Repubblica non pare essere più propriamente “noi”, ma più un “tu” da una parte e un “io” dall’altra. L’impressione è che il cartello elettorale messo in piedi per salire sul carretto del Governo dei 44 stia perdendo smalto, evidenziando che gli obiettivi dell’asse elettorale erano per qualcuno personali, per qualcun altro professionali, per qualcun altro ancora particolari, per altri – all’apparenza sempre meno – generali.

Sta di fatto che ieri si è consumata in Consiglio la faida interna a Npr con Matteo Ciacci di Libera che ha fatto da agente provocatore, contribuendo a surriscaldare l’animo della capogruppo di Noi per la Repubblica. D’altra parte, seppure ci si sia sperticati in almeno tre passaggi nella relazione della commissione di inchiesta per inserire la dicitura che la Bronzetti non avrebbe tratto “nessun vantaggio” dal rapporto di affari con Grandoni, non si è potuto però evitare di inserire nella relazione stessa quell’accordo sul 5% di una operazione immobiliare pattuito a favore della capogruppo Bronzetti.

Su questo ha puntato il dito Libera. E su questo ha puntato il dito pure il Psd assieme a Movimento democratico, in un comunicato stampa di domenica scorsa. E’ la richiesta del passo indietro che spacca Npr. Così nella seduta di ieri la capogruppo Denise Bronzetti, prima si è rivolta a Matteo Ciacci, che le chiedeva di intervenire. Fosse solo l’opposizione a chiederle un passo indietro, sarebbe normale amministrazione. Il problema è quando lo chiedono i suoi.

Al momento pare, così, che la relazione di questa Commissione di inchiesta abbia fatto più male alla maggioranza che all’opposizione, a parte essere da sponda, come gli interventi di Roberto Ciavatta in Consiglio, agli avvocati difensori del conto Mazzini.

Comunque la Bronzetti ha reagito con un po’ di vittimismo, rinfacciando altrettante accuse ai colleghi, ripescando commissioni passate, richiamando gli episodi che la indussero assieme a Beradi e Ottaviani ad andarsene dal Psd e lasciando intendere che, oggi come allora, dietro a queste situazioni ci sia l’ombra di Fiorenzo Stolfi. E allora la Bronzetti parla di ricatti per le posizioni prese in Commissione affari di giustizia nella scorsa legislatura e poi dice di avere informato i suoi “” della faccenda dell’affare con Grandoni e “nel momento in cui decido di ricandidarmi, Npr mi accorda la fiducia come capogruppo pur essendo a conoscenza di quanto stava succedendo”.

Poi aggiunge richiamando la storia del Psd: “i ribelli non c’entravano nulla con Grandoni, ma con un moto di insofferenza con l’allora dirigenza che ha dato l’avvio al così detto Conto Mazzini”.

Quindi l’affondo ai colleghi del gruppo che la vorrebbero fuori anche dal Consiglio: “Cito la commissione Fincapital, il capitolo lotti di Valdragone. Nella scrittura c’era scritto che le aree dovevano diventare edificabili per intercessione di Stofli, gli altri sottoscrittori si impegnavano a portare voti per lui e ai candidati della sua cordata. Si ricorda Iro Belluzzi? Due anni dopo è diventato Segretario di Stato per il Lavoro. Il Psd questi passaggi non se li ricorda. Nella stessa relazione si cita Federico Pedini Amati il mio collega Mancini, però si danno sempre letture politiche a seconda di quello che si vuole dimostrare e di chi si vuole colpire in un determinato momento”.

Risponde direttamente in aula Iro Belluzzi: “Non ho mai firmato contratti che mi avrebbero concesso il 5% di ritorno in conseguenza dell’affiliazione politica”.

Non stempera certo la tensione il Segretario di Stato Federico Pedini Amati che a distanza risponde affidando una dichiarazione a Rtv: “Vergognoso che chi si sarebbe già dovuta dimettere da capogruppo, e forse dal Consiglio, si permetta di avanzare accuse infondate. Il suo è un gioco politico per spaccare Npr e di cui si assumerà ogni responsabilità anche nel caso ci fossero fibrillazioni di Governo”. Tutto lascia intendere che ne vedremo delle belle.

 

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