NQRimini San Marino: I risparmiatori frenati dall’idea di una tassazione aggiuntiva sui capitali / Lo scudo bis non fa paura al Titano
Tremonti pensa ad un altro scudo fiscale per far rientrare in Italia i capitali depositati nelle banche estere. San Marino rischia di perdere altra liquidità anche perché questa volta lo scudo fiscale verrebbe attuato con in vigore la nuova legge sullo scambio di informazioni appena varata da San Marino.
Lo scudo precedente ha visto un deflusso di capitali da San Marino all’Italia pari a 5 miliardi di euro. Un’altra sanatoria per i capitali all’estero sarebbe pronta con una aliquota superiore a quella del 5% inserita nella precedente operazione di rimpatrio dei capitali. Un’ipotesi che per San Marino non inciderebbe più di tanto secondo la televisione di stato sammarinese che ha raccolto alcuni pareri.
“La vera e propria emorragia di denaro c’è stata con il primo scudo” dice a Rtv Marziano Guidi segretario Assofin, l’associazione delle finanziarie sammarinesi, per il quale i capitali non scudati hanno poi lasciato San Marino per lidi più sicuri, come la Svizzera.
Per l’Associazione bancaria San Marino ha bisogno di chiarezza: “Abbiamo già superato tre scudi – dice il presidente Pier Paolo Fabbri – non credo che una eventuale sanatoria bis possa incidere più di tanto. Appare in salita, invece, la strada per il prelievo sui capitali già scudati. Una eventualità che per Marziano Guidi potrebbe ritorcersi proprio su un eventuale scudo bis.