Su IlSole24Ore, da parte di Roberto Galullo (blog ‘Guardie o ladri’), prosegue la pubblicazione delle deposizioni dei vertici della Repubblica di San Marino davanti al pm di Forlì Fabio Di Vizio.
Sopaf-Delta/ 4 Gatti ai pm di Forlì: “Uno che investe in una banca di San Marino o è scemo o è pericoloso”
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I magistrati, di fronte a un Gatti estasiato che disegna la San Marino dei sogni da bambino, lo riporta con i piedi per terra a proposito dell’evasione che dall’Italia correva (corre?) come un una valanga verso la Repubblica del Titano. “Le evasioni sono di tanti tipi – obiettano infatti i magistrati a Gatti – e noi non abbiamo trovato tanti bagnini di Riccione, anzi non ne abbiamo trovati proprio. Abbiamo trovato persone che creano dei veri e propri imperi, che mettono su società che poi falliscono e che fanno giri strani. Si sono chiusi gli occhi di fronte alla realtà. La capacità di distinguere tra evasione e nero pulito è sbagliata e illusoria. La difesa pervicace di un sistema ad accogliere il cosiddetto nero pulito, diventa illusoria in un mondo in cui le informazioni devono viaggiare”.
Gatti risponde a queste osservazioni del pm Fabio Di Vizio e va giù duro ancora una volta. Indovinate su chi? Ma su Fantini! “Ricordo che all’inizio del mio mandato, a fine 2008 – fa mettere Gatti nero su bianco – in un incontro feroce con Fantini e due o tre direttori di banca proposi, per uscire dalle procedure rafforzate e dal blocco dei pagamenti, di introdurre il reato fiscale come presupposto del riciclaggio. Fantini si oppose fortemente”. E Gatti dirà nel corso dell’interrogatorio: “Fantini mi saltò addosso, dicendo che era la fine di San Marino. Lui si sentiva il padrone di San Marino e non era neppure sammarinese”.
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