“Ad essere sincero, certe istituzioni dovrebbero comunicare ai cittadini sensazioni di sicurezza e protezione; beh, in questa circostanza, il Collegio garante, in ogni spiraglio della sentenza ha mandato forti segnali di protezione verso la Reggenza sottoposta a sindacato ricorrendo anche a pirotecniche girandole di parole ed elaborate circonlocuzioni”.
Così Augusto Michelotti sulla recente sentenza del Collegio dei Garanti, che ha rigettato il sindacato degli ex Capitani Reggenti, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani, accusati di aver violato, durante il loro mandato semestrale, leggi costituzionali e qualificate riguardanti la Suprema Magistratura della Repubblica di San Marino.
“La sentenza che è stata pubblicata può funzionare dal punto di vista formale e, anche se qualcuno dice che le sentenze si accettano nel bene e nel male, non mi trova d’accordo, perché anche i giudici sbagliano e prendono spesso fischi per fiaschiNoi sammarinesi crediamo molto nella condizione di super partes sia dalla Reggenza che dalle istituzioni di garanzia come il Collegio dei garanti. Io come cittadino non mi sento, in questo frangente rappresentato dalle istituzioni, è così che comincia la fine di un Paese piccolo e fragile come il nostro, da dentro, dalle sue forme di garanzia principali e storiche che perdono colpi e ci rendono vieppiù anacronistici perché quelle tradizioni che ci hanno distinto e sostenuto nel corso dei secoli e in cui la maggioranza dei sammarinesi crede fermamente, vengono ultimamente sempre più spesso violentate e screditate“.
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