San Marino Social Club. Un’eredita` mantenuta da mantenere

San Marino Social Club. Un’eredita` mantenuta da mantenere

San Marino Social Club
Un’eredita` mantenuta da mantenere
(quell’entusiasmo nello sguardo di Austin)

Austin, e` un ragazzino riccioluto di 11 anni, sammarinese di terza generazione, nato a Detroit, nel Michigan, a nord degli Stati Uniti d’America.

Austin, nipote del Dott. Carlo Dall’Olmo e sua moglie Deneil, e` pieno di entusiasmo come ogni adolescente della sua eta`. L’ho incontrato un paio di volte e ho notato in lui una forte curiosita` e voglia di comunicare. Sa che provengo da San Marino e desidera la mia attenzione, anche quando recentemente, lo ho incrociato davanti a casa e mi ha salutato con un chiaro “Buongiorno”. Conosce poche parole italiane ma il fatto sorprendente e` stato il suo gesto spontaneo durante una veglia a chiacchierare con suo nonno Carlo. Con un scatto fulmineo ci ha raggiunto, da un angolo della casa in cui si trovava, e mi ha mostrato la sua opera: un piccolo disegno che aveva dipinto nella parte interna del suo polso. Era una piccola bandiera bianca e azzurra della repubblica di San Marino. Anche sua madre Elissa, con uno sguardo
premuroso, aveva avuto la mia stessa sensazione di stupore: me l’ha fatto capire, impegnata in un lungo discorso in italiano, col suo forte accento americano, parlandomi dell’importanza del San Marino Social Club e dei suoi ricordi delle visite fatte alla nostra Repubblica.
Vedi Santo Marino di Tiziano Bugli

San Marino per lei e`un piccolo giardino protetto dove tutti conoscono tutti, molto diverso dall’ambiente dove lei e` cresciuta, luogo piuttosto “a misura d’auto” nel quale si stenta a conoscere il vicino di casa. Un giardino dove spera di ritornare un giorno. Intanto si impegna a mantenere le sue radici sammarinesi, pur essendo americana, in una societa` assorbente che chiede molto. Cosi`, per lei ora, e`davvero vitale avere un’associazione in cui riconoscersi, utile per mantenere il patrimonio delle memorie collettive di tutti gli immigrati, a partire da quelli approdati nel nuovo mondo alla fine del diciannovesimo secolo. Questo vincolo vale anche se, pur essendo membro del comitato donne “Ladies Auxiliary”, non partecipa alle adunanze per mancanza di tempo. L’ammiro quando racconta dell’associazione privata San Marino Social Club definendola un “rifugio senza tempo” per tutti gli immigrati sammarinesi e i loro discendenti. Ha ragione.
Sono passati settant’anni da quando un gruppo di amici, 64 persone, decisero di fondare un’associazione con lo scopo di aiutarsi e favorire la fratellanza fra immigrati, nel rispetto dei principi d’uguaglianza.

Seguendo l’esempio del Santo Marino, fondatore della repubblica, questo gruppo – formato per la maggioranza da sammarinesi e da alcuni amici delle vicine citta’ confinanti la repubblica – ripropose con forza il sogno di mantenere la liberta` di essere se stessi con le loro tradizioni nel paese ospitante, in America. All’inizio, questi soci non avevano un posto fisso dove incontrarsi, dove parlare italiano o il nostro dialetto, cosi` si radunavano a turno nelle rispettive case. Per grandi incontri (le festivita’ nazionali del 3 settembre e 5 febbraio, matrimoni, adunanze mensili dei soci…), venivano prese in affitto le sale di altri club italiani: il Venetian Hall e il Lombard Hall, luoghi di riferimento presenti nella area centrale di Detroit chiamata “Piccola Italia”.
La situazione cambio` quando, nel 1950 i centoventicinque soci d’allora, seguendo l’esempio di altri club italiani, aprirono la loro sala denominata San Marino Hall, a circa sei miglia dal centro di Detroit. Gli associati di allora, per la maggioranza manovali, offrirono il loro tempo libero per costruire con le loro mani la sede sammarinese. Non ci sono parole adatte a descrivere il loro impegno e la soddisfazione ricevuta al termine della realizzazione: una grande gioia da dividere con le rispettive famiglie. Col passare del tempo ci fu anche una campagna per aumentare il numero degli associati. Questo accadeva in preparazione del secondo progetto: quello di costruire una nuova sede nella citta`di Troy.

Vedi sede San Marino Hall

Ricalcando lo spirito pionieristico imprenditoriale del tempo, tipicamente americano, (mostrato da altri immigrati nel creare centri per il divertimento), anche i nostri soci decisero di fare un investimento. Ecco dunque, che nel 1976 i soci, divenuti 250, erano quasi tutti pronti a dar vita ad un nuovo edificio, dotato di due sale incontri (una da affittare e una per i soci), due diverse cucine e un appezzamento di terra per costruire qualcos’altro in un futuro. La costruzione, disegnata dal geometra Livio Capicchioni sullo stile del Palazzo del Governo a San Marino citta`, in principio fu giudicata alquanto “strana”. Per questo crebbe un timore che porto` a pensare che il complesso sarebbe stato un fiasco, o “white elephant”.

Invece proprio da li`, e`iniziata una storia che dura tuttora, ma con un qualcosa in piu`. Una storia di successi fatta di convenzioni sociali e culturali che legano il San Marino Social Club con la madre patria della nostra Repubblica. Tra le inziative degne di rilievo ci sono state delegazioni di politici, visite dei Capitani Reggenti, compagnie teatrali dialettali, balli folk, il complesso musicale “San Marino Quartet” con la fisarmonicista Lisetta Gatti, raccolte di ricette tradizionali sammarinesi, l’istituzione per due anni del giornaletto “L’Emigrante”, sbandieratori, e perfino il divertente poeta dialettale Checco Guidi. E non e` tutto: grazie all’impegno degli associati si e` ottenuta la partecipazione nel 1994 alle Olimpiadi di Lillehammer, viaggi elettorali di immigrati, ricerche sullo stato di salute dei membri, emissioni di francobolli commemorativi riguardo l’emigrazione sammarinese, e si sono ricevuti riconoscimenti al valore del Club da vari Presidenti americani tra i quali Bill Clinton, Gerald Ford, Ronald Reagan. Infine, per l’aspetto agonistico, le iniziative aumentavano d’interesse e partecipazione: gare ciclistiche, campionati di calcio, elezione di “Miss San Marino”, gioco delle bocce, gare di briscola e ramino, campi estivi per ragazzi…
Vedi sede San Marino Social Club (che ricorda il Palazzo del Governo a San Marino Citta`)


Sempre in fermento, a fine anni Settanta, alcuni membri del San Marino Social club proposero al governo Sammarinese l’idea di creare organismi apartitici in ogni comunita` di sammarinesi immigrati nel mondo. Per cui nel 1980 nacque un altro ente denominato Comunita’ Sammarinese di Detroit, separato dal San Marino Social Club allo scopo di collegare tutte le famiglie sammarinesi alla nostra Repubblica. Sono proprio tutte le iniziative sociali, culturali, politiche, dei due enti – Il San Marino Social Club e la Comunita’ Sammarinese di Detroit – a mantenere e a promuovere l’identita` sammarinese. Della Comunita’ Sammarinese di Detroit le azioni che dal 1979 favoriscono questi contatti vivaci e calorosi, sono rappresentate dalle adunanze, da cene e balli sociali, da visite di delegati dell’ente a San Marino, per gli incontri della preconsulta e consulta, nonche’ da soggiorni culturali in Repubblica per una decina di discendenti (dai 18 ai 28 anni) per apprendere l’italiano e la cultura sammarinese. Inoltre, nell’ufficio della Comunita’ – presso il San Marino Social Club – e’ stata istituita una scuola di italiano gratuita, e si sono organizzati soggiorni culturali, per un paio di sammarinesi residenti in Repubblica, con la possibilita’ di frequentare l’istituto linguistico di Ann Arbor nel Michigan.

Vedi foto dell’interno “La Casa” (raffigurante i soci durante la cena prima dell’adunanza mensile)

Con lo spirito di fratellanza dei soci fondatori sempre presente, nel 1985, tra i membri del San Marino Social club, crebbe il desiderio di avere una struttura piu` “intima” dove giocare a carte, avere del cibo a un prezzo popolare, un posto confortevole sullo stile trattoria che, una volta ultimato, tutti chiamarono con familiarita` “La Casa”. L’armonia famigliare e il cibo, infatti, sono le tradizioni piu’ amate dai sammarinesi. Il sammarinese immigrato vuole trovare nel suo club il cibo uguale a quello che viene cucinato dalla sua sposa, nel sapore ma anche nell’aspetto e, di consistenza, tipicamente romagnolo.

Dall’apprezzamento per le tradizioni culinarie, e non solo, e` nata l’idea di creare un centro culturale per incoraggiare i giovani discendenti di immigrati a mantenere la memoria e conoscere meglio l’eredita` tramandata dai loro genitori e nonni.
Attualmente il San Marino Social club conta, con l’ultimo rinforzo, 350 associati. Dalla fine dello scorso febbraio 2008 l’associazione risulta essere quasi un “impero”, se confrontiamo la precedente struttura del “San Marino Social Club” con il nuovo complesso “San Marino Cultural Centre” che verra` inaugurato il prossimo giugno. Tutti sono contenti e aspettano il taglio del nastro che dara`il via al nuovo impianto – ristorante Tre Monti, Centro Culturale, La casa –, e che sapra` marcare una nuova era.

Vedi foto del Nuovo centro “San Marino Centro Culturale” (che sara` inaugurato il 15 giugno prossimo)

C’e’ un aspetto particolare, ancora, della storia del San Marino Social Club. I soci fondatori non avevano considerato la partecipazione femminile nell’assemblea del Club, forse rispettando (ingenuamente) i dettami del loro retroterra culturale. Una tradizione, questa, che si e’ mantenuta fino ad oggi favorendo la creazione di un centro sociale di prestigio. Inoltre, le attivita` del San Marino Social club sono dirette da due comitati separati: uno prettamente maschile, uno prettamente femminile, nato intorno al 1970. La maggioranza di donne e`contenta di frequentare il Ladies Auxiliary, ma c’e` anche chi vorrebbe essere presente alle adunanze maschili. A questo proposito, e` significativo che un passato presidente, Cimbro Merlini, assieme ad altri soci, trovi la partecipazione femminile una “opzione realizzabile nel futuro con pazienza”. Dello stesso parere e’ l’attuale presidente Dennis Giannini che, con il motto Evoluzione e non rivoluzione, giudica questa conquista “un’eventualita` da riconsiderare piu`avanti”, tenendo conto dell’invecchiamento generale degli associati ancora radicati a vecchi costumi.

Vedi foto del Comitato Lady Auxiliary (con in piedi la presidente Marisa Selva).


Nonostante cio`, occorre pensare ai molti benefici che un centro quale il San Marino Social Club ha portato e portera`, anche se il fenomeno dell’emigrazione si e’ arrestato.
Cosi`, anche i giovani come Austin potranno trovare, ancora accogliente e ricco d’umanita`, un centro di riferimento per la propria identita` sammarinese, un luogo d’incontro per trasmetterne i valori alle future generazioni di sammarinesi nati in America e del mondo.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy