San Marino. Sopaf: i soldi del Titano finiti in Lussemburgo

San Marino. Sopaf: i soldi del Titano finiti in Lussemburgo

Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino:  Inchiesta Sopaf. Gli inquirenti ricostruiscono la rotta e l’uso dei danari ottenuti per chiudere il contenzioso Delta / I soldi del Titano finiti in Lussemburgo / Con quei proventi acquisita la LM&Partners, società di diritto lussemburghese

Le carte dell’indagine condotta dalla Procura di Milano su Sopaf, la holding di partecipazione finanziaria che fa capo alla famiglia Magnoni, aiutano a dipanare il cosiddetto “affaire Delta”, costato alla Cassa di Risparmio di San Marino 70 milioni di euro, di cui 15 milioni di ‘consulenze’ mai ben chiarite.

I fatti accaduti fra Cassa di Risparmio, Delta e Sopaf non entrano nella indagine che, venerdì scorso, ha portato all’arresto dei tre fratelli Magnoni, ma questo non ha impedito agli inquirenti di ricostruire la rotta dei danari con cui la Carisp ha liquidato la partecipazione in Delta di Sopaf e a che cosa sono serviti quei soldi. Stando a quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle e dai magistrati di Milano sono stati utilizzati – attraverso l’uso di una serie di società estere , fra cui lussemburghesi e svizzere – a pagare e così ad acquisire al cento per cento la LM&Partners, società di diritto lussemburghese, nella quale Sopaf aveva già delle quote. L’acquisto sarebbe stato possibile con i soldi che, mano a mano, arrivavano da San Marino (…)

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