Agli inizi di gennaio c’è stato chi, a San Marino, ha riproposto l’attivazione di una casa da gioco per ‘spolpare’ – questo è il termine – i poveri – di cervello? – italiani delle zone limitrofe.
Altre furbate: nuove leggi su trust ed affidamento fiduciarioresidenze.
Nei fatti?
Si apprende che San Marino continua ad essere invaso da personaggi che sfruttano la sovranità sammarinese per avviare attività criminose a danno dello Stato Italiano ed, al contempo, – dato che sono qui – si mettono a drenare quattrini dallo stesso Stato sammarinese.
Ultimo caso i Vallefuoco. Anch’essi a quanto è dato capire, oltre ad adoperare San Marino come base per operare in Emilia Romagna, avrebbero lasciato un buco presso l’erario pubblico, di cui ieri il Segretario di Stato all’Industria, Marco Arzilli, ha evitato di rendere noto l’ammontare.
Sappiamo invece del buco degli Scipioni – Punto Shop: quasi 3,5 milioni di euro.
Di Banca del Titano sappiamo l’ammontare del buco, oltre 16 milioni di euro, ma non i nomi dei responsabili perché i politici – con un vero e proprio capolavoro di bravura – hanno ritenuto di non dover procedere alla loro conoscenza.
La Repubblica di San Marino invece di spolpare è finita spolpata. Spolpata perfino della sua stessa dignità di Stato. Non è stata, infatti, classificata, fra i membri del Consiglio d’Europa, come la pecora nera nella lotta alla corruzione?