Anche lo scudo quater ha spremuto la Repubblica di San Marino specie nelle ultime settimane come del resto era avvenuto con lo scudo ter.
Per lo scudo ter (termine ultimo 15 dicembre 2009) il ministro italiano della Economia Giulio Tremonti – o, meglio, il regista, forse un militare, dell’operazione San Marino
– aveva fatto firmare
l’accordo di collaborazione il 26 novembre annunciando che con tale accordo la Banca d’Italia estendeva la vigilanza al territorio della Repubblica di San Marino.
Il 15 aprile 2010, a ridosso della fine dello scudo quater (30 aprile) è arrivata da Roma la notizia che la Repubblica di San Marino – cappio a collo della black list di cui al
decreto ‘incentivi’
– non poteva non accettare da subito lo scambio automatico delle informazioni.
Di quanto successo nelle ultime settimane dello scudo quater tratta La Tribuna Sammarinese.
‘Gli ultimi 7 giorni (dal
23 al 30 aprile) sono stati
effettivamente molto
pesanti per il sistema
finanziario sammarinese
che ha dovuto subire
un’impennata delle
richieste di scudo fiscale
da parte di quei clienti
che hanno deciso solo
all’ultimo momento
di aderire alla sanatoria,
stimolati soprattutto
dalla ‘sferzata’ mediatica
che ha fatto dire
al Ministero dell’Economia
che la posta per
il riscatto di San Marino
era rappresentata dallo
scambio automatico delle
informazioni. ‘