Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Tercas-Smib Trony-Fidens arresti e intrecci
Una serie di inchieste parallele in questo periodo stanno portando alla luce rapporti tra banche italiane, imprenditori, banche sammarinesi e finanziarie. Il tutto in un quadro del quale al momento i contorni non sono netti, ma in cui emergono chiari i collegamenti. Così nella vicenda Tercas-Smib che ha portato agli arresti di Antonio Di Matteo, direttore della banca teramana, emerge come questi a San Marino avesse intenzione di crearsi una banca parallela. “Il significato strategico che avrebbe avuto per l’operatività del sodalizio criminale attraverso il sistema della “banca parallela” l’acquisizione di Banca Smib – scrive il Gip che ha disposto l’arresto – appare chiarissimo, anche solo avendo riguardo alle opportunità conseguenti l’effettiva disponibilità da parte di una banca italiana, quale la Tercas, di una banca sammarinese, nell’agevolazione e compimento di operazioni bancarie, in particolare di finanziamento, altrimenti irrealizzabili in ragione dei poteri di vigilanza attribuiti dalla legge alla Banca d’Italia”. Per la verità il 20% delle quote di Smib in mano a Di Matteo arrivarono, dato che si trasferirono, come noto con un mandato fiduciario in Smi senza costi, dall’imprenditore bancarottiere romano, Raffaele Di Mario, a Cinzia Ciampani, compagna e “copertura” di Di Matteo, secondo gli inquirenti, che hanno disposto la custodia cautelare di quest’ultimo per pericolo di inquinamento delle prove nell’indagine che lo riguarda e nella quale è accusato, assieme ad altri a vario titolo, di bancarotta, ostacolo
all’attività finanziaria di vigilanza e associazione per delinquere. (…)
