Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Svendita istituzionale e “Divo quattrino dicatum”
(…) C’è da chiedersi, allora, arrivati a questo punto, se per far tacere il brontolio delle viscere si sia disposti a chinare il capo. Vedere il ginocchio che si piega e una sovranità svenduta per un contributo di tre milioni, quello della Rai a Rtv, peraltro dovuto sulla base di accordi internazionali, spiega molte cose sull’asservimento cui lo Stato è disposto nei confronti di chi nelle banche del Titano di milioni ne ha ammonticchiati, bianchi o neri che siano, ben di più. A quel punto diventa tutto drogato: concedere residenze, permutare terreni, condonare debiti, dimenticare crediti. E allora, se si assoggetta una istituzione intera ai denari da avere e ai mediatori di tale riscossione, la politica diventa subdola, inutile e figlia di interessi particolari. Di fronte all’arroganza dei comportamenti, non solo il Consiglio non è stato capace di tenere testa alle reiterate, irrituali e inopportune note di biasimo di un sindaco revisore di una società di cui lo Stato è comproprietario, ma non è stato neppure capace di dire a un presidente: sei sfiduciato e te ne devi andare. La parola “sfiducia” non è stata pronunciata né dal Cda né dall’assemblea dei soci. E mentre Romeo e Ascoli dettavano la politica alla maggioranza e al Congresso di Stato, nella faccenda di Rtv Marcucci si è dovuto dimettere da solo. Ci fosse stato uno a dire chiaramente “vattene perché hai scritto castronerie”. (…)
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