San Marino. Sviluppo, Andrea Zafferani: “Puntare su norme ‘di settore’ e promozione”

San Marino. Sviluppo, Andrea Zafferani: “Puntare su norme ‘di settore’ e promozione”

Riceviamo e pubblichiamo

Leggi anche la prima parte, la seconda parte dell’intervento di Andrea Zafferani.

 

NORME DI SETTORE E PROMUOVERLE CON UNA AGENZIA PER LO SVILUPPO

Accanto al lavoro di semplificazione descritto nell’ultimo articolo, va poi effettuato un lavoro di carattere normativo, utilizzando al meglio la nostra capacità di produrre e modificare rapidamente leggi per cogliere l’opportunità del mercato ed adattarsi ai mutamenti dello stesso.

Così abbiamo fatto, ad esempio, fra fine 2018 e inizio 2019 nel settore delle applicazioni della blockchain per le imprese e delle imprese ad alto contenuto tecnologico, dove attraverso il Decreto Delegato siamo intervenuti per sviluppare corpi normativi compiuti ed attrattivi per nuove operatività e business (cercando, nel campo della blockchain, di essere tra i primi).

Oggi, da quanto può leggere nei comunicati pubblici, i gruppi di lavoro impegnati sull’applicazione e l’evoluzione di queste norme sono stati riempiti di tecnici/teorici anziché (come in precedenza) di esponenti di primarie aziende del settore interessate alla Repubblica e, come prevedibile, la normativa non avanza e le imprese non si insediano. Invece sarebbe importante non solo andare avanti con decisione su questo e altri settori ma anche saper essere innovatori, sapere rischiare, collocarsi un passo avanti rispetto a quello che fanno altri per diventare, almeno su alcuni ambiti, Paese di riferimento per gli investitori.

Trovo interessantissimo, personalmente, oltre all’ambito delle imprese tecnologiche, creare “norme di settore” nell’ambito sanitario (per incentivare la nascita a San Marino di strutture sanitarie di eccellenza in ambiti di lavoro nuovi) e nell’ambito alimentare, fitoterapico e dell’integrazione (per cogliere la spinta sempre maggiore delle persone verso il “wellness” e spingere una ulteriore crescita di questo settore in Repubblica, già ben rappresentato da aziende di alto livello): sono 2 ambiti su cui punterei tanto con specifiche normative incentivanti in vari campi di attività (fisco, contribuzione, procedure di insediamento, operatività, assunzioni, residenza, ecc…).

È basilare che ci sia, poi, un Ente capace di promuovere all’esterno, in maniera professionale e continuativa, le opportunità che la Repubblica offre: il compito che abbiamo affidato a inizio 2018 all’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio, che in 1 anno e 9 mesi di lavoro (prima del blocco dell’attività avvenuto a ridosso delle elezioni) ha saputo realizzare un ottimo sito Internet (in italiano e inglese) di presentazione del Paese e stringere accordi con strutture analoghe di grandi Paesi (come Italia, Cina, India, Giappone, Gran Bretagna, Germania, Emirati Arabi, Brasile, ecc…) per aprire opportunità commerciali alle nostre imprese. Purtroppo, anche qua, dopo le vicende legate allo Statuto dell’Ente si è tornati all’inerzia del periodo pre-Agenzia e speriamo che le cose possano ripartire.

Sia il lavoro di tipo normativo sia il lavoro di promozione sono attività a basso costo e di grande resa, a cui occorre dedicare attenzioni che al momento non si vedono.

 

RISULTATI IMPORTANTI CON POCHE RISORSE A DISPOSIZIONE

Solo con questo genere di attività descritte in questo e nel precedente articolo (semplificazione, permettere alle imprese di lavorare serenamente e stare sul mercato, normative efficaci e promozione) siamo riusciti negli ultimi anni ad ottenere risultati importanti, come mostrano i dati diffusi dall’Ufficio di Statistica: è cresciuto il tessuto imprenditoriale, quindi l’occupazione (+10% tra il 2018 e il 2019), si è ridotta la disoccupazione interna (del 15% circa nello stesso periodo), sono esplosi gli investimenti delle imprese (raddoppiati sia come numero sia come importo medio nel 2018) e quindi è cresciuto il Pil (+1,7% nel 2018, ultimo dato disponibile, in un contesto di crescita zero del nostro principale partner commerciale, l’Italia).

Significativo il dato sugli investimenti delle imprese che, come noto, è (era) segno premonitore di ulteriore crescita futura. La revisione del meccanismo della detassazione degli utili reinvestiti (effettuato con la legge sviluppo del 2017) ha sicuramente aiutato, ma principalmente è frutto di una ritrovata fiducia nel futuro da parte delle stesse imprese.

Pensiamo a cosa si potrebbe fare utilizzando bene le risorse esterne che potrebbero arrivare dal debito, potendo quindi fare manovre fiscali o investimenti che negli anni passati non si sono potuti porre in essere.

Ne parlerò nel prossimo articolo.

Andrea Zafferani

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