SAN MARINO. Tangenti, corruzione, clientelarismo sono all’ordine del giorno dopo le dichiarazioni di Giuseppe Roberti rilasciate all’Informazione di San Marino. Oggi sono intervenuti PSD e SU che, in tempi e modi diversi, prendono posizione sulla situazione che sta sconvolgendo il Titano.
Il PSD “intende continuare ad esprimere la propria azione riformista e ad impegnarsi per l’affermazione della legalità, promuovendo una serie di norme anticorruzione, di cui la nuova legge sugli appalti è un esempio concreto e rimarca che i processi non si compiono sui giornali per mezzo di dichiarazioni di indagati, ma nelle aule di Tribunale sulla base di prove concrete e fatti circostanziati”. Plaude inoltre all’atteggiamento di Claudio Felici che “con un atto di estrema chiarezza, ha pubblicamente dichiarato la sua totale disponibilità verso la Magistratura nel fornire informazioni degli ultimi 30 anni in merito ai suoi conti bancari, beni immobili e mezzi registrati di sua proprietà e dei suoi familiari, rigettando ogni accusa di corruzione, dimostrando un atteggiamento trasparente e responsabile“.
SINISTRA UNITA invece stigmatizza come “dal coro unanime emergono le dichiarazioni di fermezza nel condannare qualsiasi fenomeno corruttivo e la totale fiducia e collaborazione verso la magistratura. Da parte sua il Governo, per dimostrare la propria buona volontà nel porre un argine alla corruzione, ha preparato un apposito decreto che tra le altre cose prevede, udite udite, la creazione di un numero verde per denunciare eventuali misfatti. (…) Questo piccolo dispositivo di trasparenza – che costituisce un efficace deterrente alla corruzione – fu introdotto all’articolo 26 della Legge di Bilancio per il 2013 grazie a un emendamento di Sinistra Unita e Civico 10. (…)”
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