San Marino. Tarcisio Pagnozzi, Dmc shop: ‘Carinzia, crocevia di italiani: evasori in fuga …’

San Marino. Tarcisio Pagnozzi, Dmc shop: ‘Carinzia, crocevia di italiani: evasori in fuga …’

CORRIERE.IT (mercoledì 25 gennaio 2017, modifica il 26 gennaio 2017 | 07:59)

IL REPORTAGE

Carinzia, crocevia di italiani: evasori in fuga, arrivano le startup

La caduta del segreto bancario fa scappare chi aveva depositi non dichiarati. «Tempi rapidissimi per apertura conti». Il paesino di 1700 anime dove gli italiani, molti pensionati, hanno comprato 600 case

Andrea Pasqualetto, inviato in Carinzia 

KLAGENFURT (Carinzia) – Fra i verdi laghi della Carinzia, nel cuore della nuove aree industriali e abitative ma anche fra gli austeri sportelli bancari e i caffè di questo land austriaco di confine, ci sono due Italie in grande movimento. Una che arriva e una che fugge, entrambe protagoniste di una sorta di mutazione genetica nella terra che diede i natali al controverso Heider. Da una parte mettono radici creativi imprenditori e professionisti partiti dalla Penisola per sviluppare un’idea in un luogo che promette rapidità di insediamento e fiscalità più leggera, e con loro anche una vasta schiera di pensionati in cerca di pace e sicurezza. Dall’altra, molto meno appariscente, si agita invece un gruppone di avventurieri, evasori e faccendieri che sta levando le ancore da un paese diventato di colpo a rischio, nonostante il salvataggio del colosso Hypo Bank abbia scacciato fantasmi da Piccola Grecia.
Il motivo? Semplice: è caduto il segreto bancario. In nome di quell’Europa voluta ardentemente dal nuovo presidente austriaco, l’ambientalista Van der Bellen, l’Austria ha detto no a conti e depositi anonimi dietro i quali si è nascosto per decenni il mondo dei fondi neri. Due flussi di segno opposto, uno che sbarca con progetti e sogni, l’altro che chiude e scappa con i milioni mai dichiarati. (…)

Nuovi volti

Per esempio, al parco tecnologico di Villach (Villaco), cittadina appena oltre confine, è arrivata gente seria come il nordestino Enrico Boaretto. Dopo aver lavorato tre anni con il nobel Carlo Rubbia alla Sincotrone ha provato ad aprire una sua attività in Friuli per poi decidere di trasferirsi in Carinzia con moglie e figlia: «In Italia dedicavo il 60 per cento del mio tempo a fare carte e ad aspettare risposte. Qui ci sono poche e semplici regole applicate velocemente, per il business e per la vita. Hai un credito fiscale? Il mese dopo te lo ritrovi sul conto. Il tuo progetto piace? Un anno e mezzo di uffici gratuiti dove non pago la corrente e nemmeno le pulizie». Si è inventato un ruotino che motorizza le carrozzine per disabili come la sua e da settembre le produce con la società che ha creato, la Klaxon: «Vendite oltre ogni aspettativa, un sogno». Tornerà in Italia? «No». Nel settore della ricerca ingegneristica ci sono anche la XAutomata di Salvatore Campana che studia nuovi software e algoritmi e la Kim Remote Serving che in Italia fa droni e qui sviluppa i progetti.

A Klagenfurt sta nascendo il capannone della Dmc di Fernando De Filippo, attiva da 16 anni a San Marino nell’home shopping televisivo. «In Austria siamo start up – spiega l’entusiasta Tarcisio Pagnozzi, cfo della neonata Dmc shop, tipo sveglio in giacca cravatta e bicicletta – Noi paghiamo più tasse rispetto a San Marino e le autorizzazioni numericamente sono le stesse. Ma cambiano le risposte, i tempi. Da me gli austriaci sono venuti con un pullman che era un ufficio tecnico e dopo 15 giorni avevamo l’autorizzazione. E poi, diciamolo, non esistono mazzette». Obiettivi? «Ora abbiamo 4 dipendenti, nel 2020 saremo in 200». Ma non è tutto un Eldorado. In Carinzia mancano buona cucina, clima è una certa italica poesia che mal si concilia con l’asburgica rigidità. Ragione per cui fra chi se n’è andato, con gli evasori, c’è anche qualche insofferente uomo d’impresa.

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