Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Dopo lo scandalo bolognese che ha investito alcune tv locali anche sul Titano voci insistenti rischiano di travolgere i mezzi di informazione /
Politici, un tariffario per le interviste /
Giunti alle sedi dei partiti prezzari per la pubblicazione dei comunicati firmati dai candidati
Un tariffario
per guadagnarsi
il titolo sul giornale: 50
euro per la firma del
candidato, “pena ” la
cancellazione della paternità
del comunicato.
Dopo lo “scandalo” bolognese
delle presunte interviste
pagate dai consiglieri
regionali per apparire
in alcune tv locali
(per questo, la Procura
ha aperto un fascicolo
per peculato e l’Ordine
dei giornalisti ha avviato
un’indagine interna),
anche San Marino pare
“adeguarsi”. Negli ultimi
giorni, infatti, si fanno
più insistenti tra i
partiti le voci di un prezzario
inviato alle sedi
politiche. Prezzi per la
divulgazione dei comunicati
integrali che, solo
se pagati, verrebbero
pubblicati anche col nome
del candidato firmatario
della nota.
Nel “menù”, ci sarebbero
anche interviste
brevi dove il contributo,
sempre di 50 euro, sarebbe
invece rubricato come
“spesa organizzativa
”. Sia chiaro: codice
penale alla mano, se gli
spazi di informazione
fossero davvero concessi
a pagamento, senza alcuna
distinzione dalle
note pubblicitarie, nessun
reato sarebbe comunque
commesso, almeno
da parte delle testate
giornalistiche. Altra
storia è invece la modalità
di pagamento utilizzata
dai candidati: se
questi, accettando l’offerta,
volessero pagare
di tasca propria, tanto
meglio.
Se invece attingessero
dal “fondo cassa” dei
partiti che hanno appena
ottenuto dallo Stato
un finanziamento doppio
in vista del voto
dell’11 novembre, allora
sarebbe un’altra storia.
E potrebbe profilarsi anche
l’ipotesi di reato di
appropriazione indebita
(o malversazione, se si
tratta di pubblici ufficiali
quindi consiglieri
all’epoca dei pagamenti).
Dal canto loro, le gole
profonde che da anni si
occupano della comunicazione
politica in periodo
di campagna elettorale
considerano quella
dei comunicati a pagamento
una “prassi” e assicurano
che i candidati
sono disposti a pagare di
tasca propria per cinque
minuti di celebrità (…)
