San Marino. Telecomunicazioni, serve chiarezza

San Marino. Telecomunicazioni, serve chiarezza

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Serve chiarezza sulle Tlc

Marino Cecchetti

In materia di telecomunicazioni, non c’è chiarezza. Dal processo Conto Mazzini abbiamo appreso che nel 2005-6 sono girate tangenti quand’era in ballo la concessione del sistema UMTS. Hanno scritto i giudici: “Claudio Felici creò le premesse normative, Giuseppe Roberti procacciò il fornitore di tangenti, la Fondazione di Podeschi occultò e ripartì i proventi”. Si ricorda il Caso Murray. L’imprenditore avrebbe dovuto versare oltre 20 milioni di euro alle casse dello Stato. Fu consigliato di limitarsi a darne un paio o poco più a ‘privati’.

L’avv. Antonella Mularoni, Segretario di Stato alle Telecomunicazioni dal dicembre 2008 al 2016, in sostanza ha parlato di una prassi censurabile. 

Intervenendo in Consiglio nel febbraio 2016 disse: di qui in avanti “non si agirà nell’interesse dei singoli operatori, ma di tutti, cosa mai fatta in 20 anni”. Il governo Adesso.sm attribuisce al governo San Marino Bene Comune – cioè alla stessa Mularoni – la responsabilità del progetto che prevede la installazione di 22 antenne da 40 metri. Si è cominciato a installarle, dette antenne, nonostante che l’Azienda di Stato per i Servizi abbia annunciato di aver iniziato a portare la fibra ottica a tutti i contatori dell’energia elettrica. Insomma le mega antenne potrebbero essere sostituite da ‘microcelle’. Il 17 luglio scorso Il Segretario di Stato Andrea Zafferani ha annunciato che Tim sta sperimentando proprio nel nostro Paese la tecnologia 5G – che promette una velocità di navigazione e connessione in rete strabiliante – precisando: “La Repubblica sarà il primo Stato d’Europa e fra i primi al mondo, ad avere una rete mobile 5G”.

Ebbene sull’ultimo numero di Panorama si legge: col 5G “cambieranno anche le infrastrutture. Quelle 5G dialogheranno tra loro creando una rete senza fili da un tetto a un altro.” Le mega antenne occorreranno ancora? Gli Stati europei assegneranno il sistema 5G mediante asta pubblica. Pare che l’Italia sia intenzionata a mettere come base d’asta 2,5 miliardi di euro. San Marino? Per UMTS , qui, ci fu solo trattativa privata. Lo Stato rinunciò ad oltre 20 milioni di euro.

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