Donatella Filippi – Il Resto del Carlino: ‘Mi hanno puntato la pistola in faccia ma ho capito che l’arma era finta‘ / La testimonianza del direttore del Simply, dopo la tentata rapina
Direttore, come sono andate le cose? «Mancavano cinque minuti alle 20. Non c’erano clienti e le porte erano già tutte chiuse. Quando a un certo punto due uomini sono entrati da un accesso secondario. Erano entrambi armati, con un casco integrale e mi hanno detto di mettermi a terra a faccia in giù. Ho sentito soltanto uno dei due parlare ed era un italiano». Era solo nel supermercato? «C’erano anche sei cassiere, ma si trovavano in ufficio visto che era l’orario di chiusura e non si sono accorte subito di quello che stava accadendo». Poi cos’è successo? «Sono uscito dal mio ufficio e la mia prima reazione è stata quella di alzarmi dalla postazione nella quale mi trovavo e di avvicinarmi chiedendo loro di stare tranquilli. Era un modo per non permettere loro di avvicinarsi agli uffici». Non ha avuto paura che sparassero? «Mi hanno puntato la pistola in faccia dicendomi più volte di sdraiarmi. Io non l’ho fatto, in quel momento ho cercato soltanto di restare calmo. Uno dei due ha esploso un colpo in aria. E in quel momento, non so dire bene nemmeno io come ho fatto, mi sono reso conto che quell’arma non era vera». Attimi di paura, ma lei non ha perso la freddezza. E soprattutto, come è riuscito a capire immediatamente che quella non era una vera pistola? «Forse dal rumore. Non mi è sembrato un colpo di un’arma da fuoco e probabilmente quello mi ha dato coraggio. Magari non ho avuto nemmeno la reazione che si deve avere in questi casi, ma ho pensato che la cosa più giusta da fare fosse quella di predicare calma. Non so se questo sia servito a far stare più calmi i due uomini o soltanto a tranquillizzare me stesso. Non ho nemmeno avuto il tempo di avere paura». (…)