San Marino. “Tentativo di sovvertire lo stato di diritto e far saltare i processi”, Antonio Fabbri

San Marino. “Tentativo di sovvertire lo stato di diritto e far saltare i processi”, Antonio Fabbri

Tentativo di sovvertire lo stato di diritto e far saltare i processi

C’è un attacco evidente e continuo ai giudici con la ‘rivoltella’ della maggioranza dei due terzi puntata contro i magistrati

Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino: conferenza stampa tenuta ieri nella sede di Repubblica Futura da Nicola Renzi e Andrea Zafferani su giustizia e Fondo monetario

Giustizia, Nicola Renzi
“Vediamo che si procede a spron battuto sull’unica priorità della maggioranza, che sulla giustizia interviene nel modo più deteriore possibile. Dopo aver dato patenti di ingerenza e non rispetto delle norme alla precedente maggioranza, che come è stato dimostrato, sentenze di Garanti alla mano, non ha mai sgarrato una regola, assistiamo a provvedimenti allucinanti come il testo di legge depositato.
In un colpo solo viene menomato il diritto di voto del Dirigente del tribunale. Cosa indecorosa. Sfido chiunque a trovare, in qualunque ufficio che sia rappresentato in un organismo, il capo di quell’ufficio che non abbia diritto di voto in quel consesso. Non esiste. 

Poi si va a trasformare la composizione del Consiglio Giudiziario Plenario. E guarda caso oggetto delle trasformazioni è, tra gli altri, un magistrato, il giudice Caprioli, che è stato prima impedito nella celebrazione del “Conto Mazzini”, impedendo per mesi il giuramento dei due nuovi Giudici di appello di cui, ad oggi, non si sa nulla. Ora Caprioli viene attaccato nuovamente cercando di farlo uscire dal Consiglio Giudiziario Plenario, l’organismo di autogoverno della magistratura. A noi questo pare un vero e proprio attacco nei confronti della celebrazione del “Conto Mazzini”. Così l’ex segretario alla giustizia Nicola Renzi, capogruppo di Repubblica Futura.

Un vero e proprio attacco, secondo Rf, al giudice di appello del “Mazzini”, prima colpito con il blocco delle nomine dei due giudici di appello e ora punito estromettendolo dal Consiglio giudiziario. Quindi le parole del Consigliere Gian Nicola Berti. “Berti, consigliere della Repubblica e avvocato di un magistrato del tribunale, prima esprime in Consiglio giudizi pesantissimi sui precedenti membri del Collegio Garante, sul Dirigente del tribunale, su qualche giudice del nostro tribunale e oggi apprendiamo dalla viva voce di Berti che il Congresso di Stato ha chiesto un parere al Collegio Garante in merito a come applicare la sentenza, dal cui presidente ha ottenuto risposta che la sentenza va rispettata. Noi questa richiesta la vogliamo vedere e ci chiediamo se questo non sia una atto illegittimo. Perché il Congresso di Stato, al pari di tutti gli altri organi politici, ha il dovere di applicare le sentenze e non di chiedere come si interpretano.

Seconda cosa, come fa il Consigliere Berti a sapere queste cose? Anche questo lo vogliamo sapere. Il Segretario alla Giustizia che non ha comunicato a noi queste cose, evidentemente e le ha dette al consigliere Berti. Di più. Il consigliere Berti sa anche come ha fatto il Collegio Garante a dare la risposta. Come fa a saperlo? E’ evidente che c’è una commistione tra professioni, chi fa l’avvocato, chi fa la politica e chi fa altre cose, che sono intollerabili per un Paese. Un parere, che noi non sappiamo cosa sia e perché sia stato chiesto, è nelle mani di un Consigliere di maggioranza e per di più avvocato di un giudice del tribunale, quando l’opposizione di tutto questo non sa nulla. Ora vedete bene che, oltre al tentativo di sovvertire lo stato di diritto, c’è anche una certa sfacciataggine che noi non possiamo certo tollerare. Si sta cercando di minare processi in corso, colpendo costantemente i giudici che ce li hanno nelle mani, il ‘conto Mazzini’ uno per tutti, ma non solo.

Inoltre si stanno cambiando le regole della giustizia, facendo man bassa di nomine, regole, leggi e quant’altro e io credo che gli organismi internazionali che ci stanno guardando siano enormemente preoccupati di quello che sta succedendo. Quale implicazione nella vita di tutti i giorni dei cittadini? Non avere una giustizia che funziona nei tempi richiesti. In più c’è l’indipendenza della magistratura che non può vivere con la rivoltella puntata della protervia di una maggioranza dei due terzi che ha al governo due Segretari rinviati a giudizio e un esponente di maggioranza. Maggioranza che ogni giorno dice ai giudici ‘state attenti a ciò che fate’ e questi messaggi li abbiamo sentiti dalla viva voce dei consiglieri rivolti ora a qualche magistrato, ora al Collegio Garante, ora all’intero tribunale. Queste cose sono veramente inaccettabili”.

Fondo monetario Rf chiederà un comma all’ordine del giorno per conoscere la linea e progettualità del governo in campo economico dopo la visita del Fmi e in vista dell’incontro con Fitch rating. Lo anticipa Andrea Zafferani.

“Ci siamo approcciati alla visita del Fmi con il bollettino di statistica che riportato il dato della crescita per il 2018 attestatasi all’1,7% quando il Fondo aveva previsto per quell’anno l’1%. Meglio della previsione, dunque, molto meglio rispetto all’Italia. Buon andamento soprattutto perché gli investimenti delle imprese, stimolati da una serie di leggi che abbiamo approvato nel 2017. L’occupazione ha visto livelli di assunzioni con 590 dipendenti in più rispetto al passato. Oltre 1.100 dipendenti in più in due anni. Non sono dati scontati, con la disoccupazione scesa sotto il 6% per la prima volta dal 2012. Ci siamo presentati a questa visita con un quadro economico del settore delle imprese, senza fare trionfalismi, abbastanza dinamico. Quindi questi dati ci portano subito a dire che la narrazione del disastro fatta da alcune componenti della maggioranza era largamente non giustificata dai dati.

Ora occorrerebbe proseguire il lavoro sulle linee politiche avviate. Mi auguro che la maggioranza sappia farlo, anziché distruggere l’attività precedente. Poi ci sono le difficoltà nel settore bancario. Questo è evidente. Problemi iniziati non tre anni fa, ma negli anni del governo straordinario. Banche facevano prestiti a caso e problemi che nascono con la crisi economica problema che nostro paese si sta portando dietro da oltre un decennio”. Quindi le valutazioni del fondo.

“Questa volta il Fmi – dice Zafferani – è stato più esplicito nelle dichiarazioni finali. Ha sottolineato la fiducia che una maggioranza di governo ampia possa fare le riforme che il paese chiede, sempre che non che serva solo a mettere le mani sulla giustizia. Ha anche aggiunto di fare fallire le banche non sistemiche, applicare il bail-in e consentirne la vendita a eventuali nuovi investitori, consentire la vendita degli Npl anche immobiliari a soggetti esterni. Ha poi proposto di tagliare le filiali, in percentuale elevatissima rispetto a popolazione; convertire debito di imposta in debito pubblico, criticato l’ultimo bilancio ritenuto problematico con un deficit che raggiunge il 5% del Pil.

Il Fondo monetario non è un Vangelo, ma come sottolineato attende di sapere dagli Stati quali sono le linee politiche che intendono adottare, per affrontare le situazioni e le loro analisi. Il punto di tutta questa situazione è che ci siamo presentati con una dinamica economica interessante, ma che piani ha portato il governo davanti al Fondo monetario? Nessuno. Ha preso tempo. Siamo d’accordo che si sia appena insediato, ma sentiamo continuamente dire che non bisogna toccare niente. È stato chiesto tempo, ma deve esserci un progetto molto preciso. Vediamo molto attivismo sulla giustizia, sugli altri fronti silenzio. Il Segretario Marco Gatti ci parla di panorami mozzafiato e di turismo. Non so se sia sufficiente per affrontare i nodi sul tappeto.

Insomma, il Fondo – dice Zafferani – è stato molto più chiaro del solito nel proporre le sue ricette. Non è detto che debbano essere quelle, ma serve un intervento e un piano credibile per affrontare i problemi che sono emersi. Determinante per non aggravare il rating, per noi oggi vitale allo scopo di reperire finanziamenti. Se non verrà proposto un piano serio, il Paese sta rischiando molto”, conclude Zafferani.

 

 

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