San Marino, Titan flags. Di mira anche le targhe RSM? Il Resto del Carlino

San Marino, Titan flags. Di mira anche le targhe RSM? Il Resto del Carlino

Il Resto del Carlino. Finanza. L’inchiesta scatena il ‘terremoto’ / Dopo i sequestri delle barche potrebbe toccare alle auto

Sta scatenando  un piccolo terremoto, l’inchiesta della Guardia di finanza sugli yacht che battono bandiera sammarinese ma vengono utilizzati da italiani e che rischia di allargarsi preso ad altri beni di lusso, come ad esempio le auto. Un’indagine che, per ora, ha già visto mettere i sigilli a di quattro imbarcazioni di lusso nei porti di Rimini e Ravenna, barche parecchio costose per cui il sostituto procuratore, Davide Ercolani, ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo, ai fini però della confisca che scatta proprio per la tipologia di reato contestato, che non è quello di evasione fiscale, ma di contrabbando aggravato. I quattro yacht sono stati affidati in custodia giudiziale all’Agenzia delle Dogane di Rimini. Quando l’iter della legge sarà concluso (determinante sarà il responso del Tribunale del Riesame), sarà lo Stato a incamerarsi quei beni, mentre gli indagati dovranno versare il venti per cento di Iva che non hanno pagato, grazie al ‘gioco’ delle società. Per ovviare all’imposta, c’era più di un sistema. Il più usato, vede la società di leasing o finanziaria sammarinese che acquista la barca in regime di non imponibilità Iva, per cederla in leasing a un’altra società di noleggio, con sede sempre sul Titano. A quel punto lo yacht viene iscritto nei registri nautici di San Marino, e il passo successivo è il noleggiatore che sub-noleggia l’imbarcazione a una persona fisica residente in Italia. L’utilizzatore finale, appunto, o locatario che naviga con lo yacht battente bandiera sammarinese in territorio italiano comunitario, senza avere provveduto all’importazione definitiva e all’iscrizione nei registri nautici nazionali. Il vero proprietario, naturalmente è l’italiano, come hanno dimostrato gli investigatori delle Fiamme Gialle.

Sequestri sarebbero però appena cominciati, e il ‘rischio’ e che l’inchiesta, la prima del genere in Italia, si allarghi preso anche ad altri ‘settori’. Il primo sarà probabilmente quello delle auto. Sono parecchie quelle che nella provincia di Rimini ‘battono’ targa sammarinese, e secondo gli investigatori anche parte di queste hanno dietro lo stesso ‘giochetto’ utilizzato per le barche. Intestate quindi a società di leasing, ma di fatto proprietà di italiani che col Titano hanno poco a che vedere. Le Fiamme Gialle avrebbero già fatto i conti, nella nostra zona ce ne sarebbero la bellezza di 2.700. Basta cominciare da qualche parte.  

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