San Marino. Titano, Australia e Dubai, riciclaggio da quasi mezzo milione

San Marino. Titano, Australia e Dubai, riciclaggio da quasi mezzo milione

L’informazione di San Marino

Riciclaggio da quasi mezzo milione. Soldi tra Titano, Australia e Dubai 

Sotto accusa un 56enne romano e una serie di versamenti in contanti

Antonio Fabbri

Arriverà in aula il prossimo 12 febbraio un nuovo caso di riciclaggio da quasi mezzo milione di euro.

Dovrà rispondere dell’accusa contestata, Marco Scaringella, 56enne romano. Secondo l’accusa l’uomo fino al dicembre 2014, quando è stata sequestrata la somme incriminata, ha occultato le somme di denaro ritenuto di provenienza illecita, allo scopo di impedire l’individuazione dell’origine criminosa del denaro.

Le somme erano state accumulate su rapporti bancari a sé intestati presso la Banca di San Marino, attraverso quattro operazioni di versamento in contanti per un importo complessivo di 486.950 euro. Secondo l’accusa i soldi sono risultati di provenienza illecita da reati contro il patrimonio, falso e associazione a delinquere commessi i Italia.

La provvista versata sui conti corrente intestati all’imputato venne poi utilizzata per essere investita in titoli e in certificati di deposito. Poi prese diverse destinazioni. In parte finì su un rapporto aperto presso un istituto di credito australiano, presso la Commonwealth Bank of Australia di Sindey a favore di un socio di minoranza della stessa società, la Lucrezia immobiliare ‘92 srl di cui era titolare Romano Scaringella.

Il titolare dei rapporti, inoltre, chiese alla banca altre due operazioni, poi non effettuate: l’erogazione di un affidamento di 500mila euro a favore di un’altra società con sede a Roma di cui socio unico era il cognato dell’accusato, e il trasferimento di 250mila euro a favore di una società offshore di Dubai, che avevano acquisito il 90% di due società riconducibili sempre al cognato di Scaringella.

Infine, la a somma rimasta doveva esser trasferita in Tunisia. Il 12 dicembre 2014, però, è scattata l’indagine e la somma di 45.178,45 euro è stata congelata e finita sotto sequestro. La prima udienza del processo, si diceva, è fissata per il prossimo 12 febbraio davanti al Commissario della legge Roberto Battaglino.  

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