FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
FMI
Rapporto Paese N. 12/108
REPUBBLICA DI SAN MARINO
Consultazioni ai sensi dell’Articolo IV 2012
Ai sensi dell’Articolo IV dello Statuto del FMI, il Fondo
Monetario tiene discussioni bilaterali con i Paesi membri generalmente a
scadenza annuale. Nell’ambito delle consultazioni ai sensi dell’Articolo IV 2012 con la Repubblica di San
Marino sono stati pubblicati i seguenti documenti:
- Rapporto
dello Staff relativo alle consultazioni
ai sensi dell’Articolo IV 2012, redatto da una squadra di valutatori del
FMI, in seguito alle discussioni terminate il 2 marzo 2012, con funzionari
di San Marino su sviluppi e politiche in ambito economico. Sulla base
delle informazioni disponibili al momento delle discussioni, il rapporto è
stato completato l’11 aprile 2012. Le opinioni contenute nel rapporto sono
quelle dei valutatori e non necessariamente quelle del Consiglio esecutivo
del FMI.
·
Allegato informativo redatto dal FMI.
· Nota Informativa (PIN) la quale riassume le opinioni del ConsiglioEsecutivo espresse il
27 aprile 2012 nel corso della
discussione del rapporto che conclude le consultazioni ai sensi dell’articolo
IV.
·
Dichiarazione del Direttore esecutivo per San Marino.
Il documento è stato o sarà pubblicato
separatamente.
REPUBBLICA DI SAN MARINO
RAPPORTO SULLE
CONSULTAZIONI 2012 AI SENSI DELL’ARTICOLO IV
QUESTIONI PRINCIPALI
Contesto: L’economia
sta cercando di uscire da una lunga recessione e, nel contempo, il modello di
business del paese è oggetto di un importante adeguamento. I rischi rispetto
allo scenario base sono prevalentemente negativi, poiché San Marino sta
affrontando gravi avversità economiche e finanziarie, non da ultimo a causa del
persistere di una crisi di produzione dovuta alla perdita delle attività
tipiche dei paradisi fiscali. La normalizzazione delle relazioni economiche e
finanziarie con l’Italia sarà di cruciale importanza per facilitare un
riposizionamento efficace dell’economia.
Settore finanziario:
Le dimensioni del settore bancario stanno diminuendo e, allo stesso tempo, tale
settore sta affrontando vulnerabilità crescenti a causa di un forte declino
della liquidità, della qualità delle attività e della redditività.
Conseguentemente, le riserve di capitale sono progressivamente diminuite,
rendendo così necessaria la ricapitalizzazione della principale banca.
Politica fiscale: Una
riduzione significativa e permanente delle entrate fiscali, in gran parte
dovuta ad un ridimensionamento del settore finanziario, ha indebolito la posizione
della finanza pubblica. Il finanziamento del disavanzo finanziario sta diventando
una sfida sempre più impegnativa. E’ necessaria una strategia di consolidamento
generale nel medio termine per garantire la sostenibilità del debito.
Questioni strutturali:
Il ripristino della competitività e lo sviluppo di una piattaforma per la
crescita sostenibile costituiscono una sfida a lungo termine. Gli sforzi
recentemente computi in termini di riforme volti a ridurre gli ostacoli
strutturali presenti nel mercato dei prodotti e del lavoro rappresentano un
importante passo, ma sono necessarie altre misure in questi settori per
aumentare ulteriormente la flessibilità dell’economia.
Approvato da
Aasim Husain e
Thomas Dorsey
Le consultazioni 2012 ai sensi
dell’Articolo IV si sono tenute a San Marino dal 21 febbraio al 2 marzo 2012.
Lo Staff era composto dal Sig. Epstein (Capo Delegazione), dal Sig. Jeasakul
(entrambi del Dipartimento Europa), dalla Sig.ra Mowatt (SEC) e dal Sig. Pratt
(consulente MCM). Inoltre, il Sig. Jiménez de Lucio (Dipartimento Statistica)
ha condotto una missione parallela di assistenza tecnica. La delegazione del
FMI ha incontrato il Segretario
di Stato alle Finanze Valentini, il Presidente di Banca
Centrale Clarizia, altri membri di Governo, funzionari di alto livello e
rappresentanti del settore privato.
INDICE
CONTESTO
MACROECONOMICO
A. Sfide fondamentali
B. Sviluppi recenti
C. Previsioni e rischi
QUESTIONI
RIGUARDANTI IL SETTORE FINANZIARIO
A. Sviluppi recenti e vulnerabilità
B. Questioni strutturali per il settore finanziario
C. Pareri delle autorità
QUESTIONI DI
POLITICA FISCALE
A. Sviluppi nella politica fiscale
B. Strategia di consolidamento fiscale
C. Pareri delle autorità
POLITICHE
STRUTTURALI E DI ALTRA NATURA
A. Mercati dei prodotti e del lavoro
B. Sistema statistico
C. Pareri delle autorità
VALUTAZIONE
DELLO STAFF
TABELLE
1. Indicatori economici e sociali selezionati, 2007-13
2. Visione d’insieme del settore finanziario, 2003-11
3. Indicatori di solidità finanziaria, 2007-11
4. Posizione finanziaria consolidata del sistema
bancario, 2008-11
5.
Conto economico di gestione per l’amministrazione centrale finanziaria di San
Marino, 2007-12
FIGURE
1. Sviluppi della Produzione, 2000-14
2. Indicatori recenti di attività economica, 2009-11
3. Sviluppi del Mercato del Lavoro, 1990-2011
4. Indicatori del Settore Esterno, 2005-11
5. Indicatori del Settore Finanziario, 2008-11
6. Indicatori di solidità finanziaria del sistema
bancario, 2007-11
7. Indicatori finanziari, 2004-14
8. Indicatori di competitività, 1995-2010
RIQUADRI
1. CRSM e Piano di Ricapitalizzazione
2. Perseguimento di un Nuovo Modello di Crescita
ALLEGATI
I. Matrice di Valutazione del Rischio
II. Azioni intraprese per soddisfare le Raccomandazioni
FSAP
III. Sostenibilità del debito
IV. Una strategia di consolidamento fiscale
V. Assistenza tecnica del Fondo relativamente alle
statistiche di contabilità nazionale
CONTESTO MACROECONOMICO
A. Sfide fondamentali
1. Nell’economia sammarinese è in atto un processo importante di
adeguamento. Per anni, l’economia ha
tratto vantaggio dal proprio status di paradiso fiscale. Le banche sono state
capaci di attirare dall’Italia e da altri paesi importanti depositi, contribuendo
a far sì che le attività del sistema finanziario ammontassero a circa il
950% del PIL nel periodo precedente la crisi. Tuttavia,
la crisi finanziaria internazionale ha avuto un impatto di ampia portata
sull’economia. Oltre a subire una forte riduzione della domanda di
esportazioni, San Marino è stato costretto ad intraprendere un percorso
di maggiore trasparenza e a rivedere il segreto bancario. In particolare, lo
scudo fiscale applicato dall’Italia nel periodo 2009-10 ha comportato una
fuoriuscita considerevole di depositi bancari da San Marino e l’inclusione
della Repubblica da parte dell’Italia in una “blacklist” di
paradisi fiscali nel 2010
ha ulteriormente incrinato le relazioni tra i due
paesi, oltre ad ostacolare le prospettive di crescita di San Marino.
2. Una recessione prolungata ha determinato una perdita permanente di produzione
(Figura 1). Tra il 2008 e il 2011, l’economia ha subito una
contrazione di circa il 22% e, in base alle stime, i tre quarti circa di tale
percentuale saranno permanenti, principalmente a causa di una diminuzione significativa
dei bilanci degli istituti finanziari, nonché di una sensibile riduzione della
base manifatturiera. Le banche hanno subito una considerevole fuoriuscita dei
depositi dei non residenti, mentre le società finanziarie non bancarie hanno
perso quasi completamente la loro attività fiduciaria. Allo stesso tempo, l’attività
manifatturiera è diminuita del 30% e i due terzi di tale percentuale potrebbero
essere permanenti, poiché alcune imprese sammarinesi, che si sono trasferite in
Italia, potrebbero non ritornare a San Marino neanche dopo la normalizzazione
delle relazioni tra i due paesi.
3. Le autorità
hanno riconosciuto la necessità di
adeguare il proprio modello economico e di esplorare nuove fonti di crescita. Vi
è stato un ampio sostegno da parte dell’intera classe politica agli
sforzi volti a migliorare la trasparenza e a soddisfare gli standard
internazionali, considerati fondamentali per la normalizzazione delle relazioni
con l’Italia. In particolare, le autorità hanno modificato le leggi e i
regolamenti, nonché rafforzato le misure di applicazione in risposta ai
rapporti critici del MONEYVAL sul riciclaggio di denaro e dell’OCSE sulla
trasparenza fiscale. Sebbene lo sviluppo di nuove fonti di crescita sia un
obiettivo fondamentale a lungo termine, sia le autorità che il settore privato
ripongono le loro speranze in una rapida rimozione della Repubblica di San
Marino dalla “blacklist” italiana per ridare slancio all’economia.
B. Sviluppi recenti
4. L‘economia rimane
molto debole. Dopo quattro anni di contrazione del PIL, per lo più manifestatasi
con un forte declino delle esportazioni e degli investimenti, l’economia
rimane debole con recenti indicatori di attività economica che mostrano
segnali limitati di ripresa. L’aumento della disoccupazione, la
crescita stagnante dei salari ed una minore fiducia hanno contribuito ad
una riduzione dei consumi privati e ad una bassa inflazione. Nel
frattempo, il settore finanziario è diventato vulnerabile, a causa di un
forte declino della liquidità e della redditività, nonché della
ricapitalizzazione non ancora definita della principale banca, la Cassa
di Risparmio della Repubblica di San Marino (CRSM), e delle recenti
difficoltà registrate in alcune banche di dimensioni minori.
5. Alla fine del 2011, le attività nella maggior parte dei settori erano ben al di sotto dei
livelli precedenti la crisi, con
la sola eccezione del turismo (Figura 2). Il settore manifatturiero,
strettamente integrato con le catene produttive italiane, presenta attualmente
deboli prospettive in termini di domanda, a causa del rallentamento
che si registra nell’area dell’euro. Anche il settore finanziario è in una fase
di adeguamento, con il sistema che continua a subire una riduzione delle
dimensioni dei bilanci a seguito di una diminuzione costante della
raccolta. Inoltre, l’attività edilizia rimane molto inferiore rispetto
ai livelli precedenti la crisi, mentre le imprese dei settori dei servizi
commerciali e non finanziari continuano a chiudere. Al contrario,
il turismo è l’unico settore in cui la crescita è stata sostenuta,
sebbene la sua percentuale rispetto al PIL sia limitata.
6. L‘occupazione
continua a diminuire, con una
crescita della disoccupazione e un aumento delle richieste di ricorso al
sistema di cassa integrazione (Figura
3). Dopo una forte crescita
dell’occupazione durante il periodo precedente la crisi, negli ultimi tre anni
l’occupazione ha subito una diminuzione. Nel frattempo, il tasso di
disoccupazione è aumentato, passando da circa il 2,5% della metà del 2008 a quasi il 7% registrato
di recente. Il numero delle richieste di ricorso al sistema di cassa integrazione rimane elevato, attutendo così
l’impatto di un tasso di disoccupazione ben più elevato.
C. Previsioni e rischi
7. La recessione dovrebbe persistere per tutto il 2012, con una modesta ripresa nel medio termine, in linea con l’andamento della
produzione in Italia. In considerazione dello scenario base, lo Staff
prevede che quest’anno il PIL reale diminuirà del 2%, principalmente a
causa di una minore domanda di esportazioni e di difficoltà strutturali
nel settore finanziario, che sta cercando di adottare un nuovo
modello di business. Inoltre,
l’attività di investimento e i consumi durevoli saranno
probabilmente limitati dalla continua
diminuzione del credito al settore privato, dato che
le banche registrano una fuoriuscita dei fondi e un aumento dei
prestiti in sofferenza. In
considerazione delle previsioni economiche modeste per l’Italia, paese verso cui si
dirige il 90% delle esportazioni sammarinesi (Figura 4), lo Staff
prevede una ripresa molto graduale nel 2013, con una crescita che si dovrebbe
attestare attorno all’1,5% nel medio termine.
8. I rischi rispetto allo scenario base sono prevalentemente negativi. San Marino sta affrontando gravi avversità
economiche e finanziarie, non da ultimo a causa del persistere di una
crisi di produzione dovuta alla perdita delle attività tipiche dei
paradisi fiscali. I rischi chiave rispetto allo scenario base comprendono una
recessione più profonda del previsto in Italia e crescenti tensioni nel settore
finanziario. In termini positivi, la normalizzazione delle relazioni con
l’Italia potrebbe rafforzare la
fiducia. In particolare, la ratifica della convenzione contro
le doppie imposizioni fiscali con l’Italia, presupposto per l’attuazione di
importanti accordi