I Capitani Reggenti, Oscar Mina e Paolo Rondelli, hanno lasciato Londra nella giornata di ieri, dopo aver preso parte ai Funerali di Stato di Sua Maestà la Regina Elisabetta II alla volta di New York, per partecipare all’avvio dei lavori della 77ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Nella sera di ieri, al Palazzo di Vetro di New York, è stato pronunciato, attraverso videomessaggio, un intervento dei capi di Stato sammarinesi, Oscar Mina e Paolo Rondelli, in apertura del vertice Onu “Transforming education summit”, che vede la partecipazione del segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, l’Università e la Ricerca Scientifica e le Politiche Giovanili, Andrea Belluzzi, accompagnato da una sua delegazione.
A raggiungere in giornata l’alta delegazione istituzionale a New York, sarà il segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, che parteciperà attivamente ai lavori dell’Assemblea Generale, pronunciando un intervento, per la sua prima volta in presenza, nella giornata di sabato 24 settembre.
È prevista in capo a Beccari un’articolata trasferta e una serie di incontri bilaterali che favoriranno anche la sigla di importanti intese.
Attraverso l’intensa collaborazione della Missione Permanente accreditata alle Nazioni Unite, è altresì previsto un incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres.
Di seguito, si riporta la versione italiana del testo del videomessaggio della Reggenza trasmesso nella giornata di ieri.
“Signor Presidente,
Signor Segretario Generale,
Eccellenze,
Signore e Signori,
I sistemi di istruzione e formazione di tutto il mondo sono stati gravemente colpiti negli ultimi anni a causa di un’emergenza sanitaria che ha interessato 1,6 miliardi di alunni e che solo di recente si è attenuata.
Nella società dell’informazione e della conoscenza, alla scuola è affidata una funzione complessa, ovvero garantire il successo nell’apprendimento e consentire il raggiungimento di traguardi formativi personali ad ogni studente, in risposta al diritto di tutti i cittadini all’uguaglianza e alla diversità.
Alla luce di quanto detto, si stanno ridefinendo i compiti prioritari della scuola, sia per quanto riguarda l’apprendimento delle conoscenze e lo sviluppo delle competenze, sia per la socializzazione degli studenti.
Negli ultimi anni, confermare il raggiungimento di questi obiettivi si è rivelato estremamente difficile. Anche in un Paese come San Marino, dove la chiusura delle scuole è stata ridotta al minimo grazie all’efficace collaborazione tra il sistema educativo e quello sanitario, i bambini più svantaggiati e vulnerabili sono rimasti inevitabilmente ‘indietro’.
Le differenze sociali, che la scuola ha il compito di eliminare, sono riemerse.
Inoltre, le ripercussioni negative di questi anni non sono state evidenti solo a livello cognitivo. Hanno inciso, in modo molto grave, anche sul sistema di relazioni dei giovani e dei giovanissimi, determinando un malessere psicologico inimmaginabile, che i sistemi educativi, e la società nel suo complesso, si trovano oggi ad affrontare.
Di fronte a questo scenario scoraggiante, dobbiamo accettare pienamente la sfida di realizzare un cambiamento sistemico nei nostri sistemi educativi.
La Repubblica di San Marino ha già avviato un forte processo di rinnovamento sia dei programmi scolastici che del reclutamento degli insegnanti, rimodulando la formazione iniziale e la formazione in servizio.
La scuola sammarinese, da oltre un ventennio, promuove e costruisce ambienti di apprendimento inclusivi. L’integrazione conteneva già alcuni degli elementi che caratterizzano l’attuale prospettiva inclusiva nelle sue forme più qualificate, sintetizzabili nella volontà di permettere a tutti di frequentare proficuamente la scuola predisponendo ambienti e interventi adeguati.
La conoscenza nella scuola, oggi, risiede sempre più nella capacità di organizzare ed interconnettere i saperi in una visione complessa della cultura attraverso processi di formazione orientati alla costruzione di competenze: è necessario un approccio interdisciplinare ai curricula, con elementi epistemologico-scientifici, pedagogico-didattici ed etico-sociali.
Per questo motivo, San Marino ha varato una nuova proposta di Indicazioni Curricolari scegliendo due approcci integrati.
Il primo propone che gli insegnanti delle singole materie adottino modelli di programmazione che valorizzino i collegamenti tra i saperi trattati e ciò può essere facilitato dall’adozione di traguardi di competenza.
Il secondo approccio individua due aree specifiche, ovvero le Competenze di Cittadinanza e le Competenze Digitali, che vengono progettate dalla comunità scolastica.
In particolare, nel curricolo verticale dai 0 ai 18 anni di Educazione alla Cittadinanza, argomenti che riguardano aspetti fondamentali delle società democratiche, quali l’educazione allo sviluppo sostenibile, l’educazione di genere, la diversità culturale, i diritti umani, la cittadinanza globale, la cultura della pace e della non violenza, sono integrati e affrontati mediante un approccio interdisciplinare. Nella trattazione delle tematiche citate, le scuole sammarinesi favoriscono esperienze di cittadinanza attiva in cui gli studenti si assumono responsabilità dirette, dando vita a forme di democrazia scolastica che stimolano il protagonismo del singolo e del gruppo.
Il ruolo degli insegnanti nella comunità è quindi fondamentale, solo attraverso le loro competenze e la loro formazione le scuole possono beneficiare di una credibilità diffusa e legittimità educativa. Pertanto, i docenti necessitano di competenze sia di natura individuale che di natura collegiale.
San Marino è determinato a perseguire immediatamente questi obiettivi.
Grazie per l’attenzione”.