Quando si tratta di trasparenza, alla classe politica della Repubblica di San Marino pare ottundersi la mente. E si rimette, a spada tratta, a difendere il sottobosco costituito a suo tempo da 548 società anonime, oltre 300 immobiliari, 120 fondazioni circa, migliaia di società per azioni e società
a responsabilità limitata con azioni e quote intestate a fiduciarie anche di
paesi offshore. Sottobosco fatto sopravvivere con l’escamotage
di abolire le società anonime ma non l’anonimato societario, grazie al
mantenimento delle fiduciarie.
La riprova?
Il comunicato diffuso poco fa dalla Segreteria delle Finanze, retta da Claudio
Felici, con cui si dice papale papale che si intende disattendere
una legge, cioè il disposto
legislativo che obbliga banche e finanziarie a pubblicare i beneficiari
effettivi fin dal 1° gennaio 2013.
Fra l’altro, il Segretario di Stato, si era già impegnato a mettere in vigore detta legge.
Oggi apprendiamo invece che detta legge non verrà applicata, come del resto aveva preconizzato Antonio Fabbri dell’Informazione sulla base di quanto affermato dallo stesso Segretario di Stato Felici nell’ultima conferenza stampa del Congresso di Stato.
Le motivazioni di Claudio Felici?
Da azzeccagarbugli, come già quelle, a suo tempo, dell’avv. Luigi Mazza, Capogruppo del Pdcs-Ns.
Da notare che Felici e Mazza sono autorevoli rappresentanti dei due massimi partiti della coalizione denominata ‘Bene Comune’.