San Marino. Trasparenza? La classe politica fa quadrato

San Marino. Trasparenza? La classe politica fa quadrato

Trasparenza a San Marino negli assetti societari di banche e finanziarie?

Non sia mai. 

La classe politica, almeno quella della coalizione  che si è dato l’impegnativo nome di  San  Marino Bene Comune – cui si aggiungeranno altre forze politiche? –  fa quadrato. 
E dice no.
Non solo non vara una legge che finalmente tolga l’anonimato societario che fa rimanere il Paese nell’isolamento internazionale (a partire dalla black list italiana), ma addirittura non mette in esecuzione una legge approvata dal Consiglio Grande e Generale, entrata in vigore  già  prima del 1° gennaio 2013.

Il Consiglio Grande e Generale nel dicembre scorso  (articolo 26 della finanziaria, emendamento 19bis)  ha  stabilito quanto segue: I Beneficiari effettivi con le rispettive
quote societarie delle Società Bancarie e Finanziarie

Sammarinesi dovranno essere pubblicati sul
sito ufficiale
della struttura organizzativa di cui sono beneficiari
effettivi.

Ebbene il provvedimento ancora non è stato messo in esecuzione. Claudio
Felici
,  Segretario di Stato alle Finanze, si giustifica così: 
L’articolo 26 è stato inserito nella finanziaria a seguito di una iniziativa
nata dall’aula consigliare, al di fuori dello studio sul testo della
finanziaria; è quindi del tutto evidente che il suo legittimo inserimento,
voluto a maggioranza dell’aula, non è armonizzato con il contesto giuridico in
cui si inserisce, cosa che porta all’impossibilità della sua  immediata
applicabilità.
Il Governo, emersa questa difficoltà  tecnica, volendo e
dovendo dare attuazione all’articolo in oggetto, ha verificato anche con Banca
Centrale l’individuazione di una soluzione tecnica per regolamentare la materia
e  dare corso al dettato di legge
.

Insomma nulla, nonostante che il mondo della politica sia stato tirato in ballo direttamente e pesantemente, proprio in questi giorni: indagine 
Chalet
e  conti presso la Banca Commerciale
Sammarinese
, emersi grazie agli articoli di Patrizia Cupo, Corriere Romagna
San Marino, di venerdì
8
sabato
9 marzo
.

ll Segretario di Stato all’Industria, Marco Arzilli, sostiene che in merito ai conti Bcs, il governo ha respinto sdegnato le ‘minacce’ del prof. Giuseppe Roberti. Resta il fatto che il Governo bloccando la pubblicazione dei beneficiari di Bcs, di fatto impedisce di conoscere come stanno effettivamente le cose nei rapporti fra politica e sistema finanziario,  a partire proprio da Bcs.

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