RASSEGNA STAMPA
ANTONIO FABBRI – Sono riprese ieri le udienze penali dopo le cosiddette “ferie delle messi”, la pausa estiva durante la quale non si celebrano processi.
L’attività dell’aula è ripresa con la prosecuzione del processo cosiddetto sul mobbing in Banca Centrale che vede imputati, davanti al giudice Adriano Saldarelli, gli ex vertici di Via del Voltone: l’ex direttore Lorenzo Savorelli, Filippo Siotto e Mirella Sommella della vigilanza di allora, l’ex direttore Roberto Moretti, succeduto a Savorelli, oltre a Francesco Confuorti considerato dall’accusa l’ispiratore degli spostamenti, demansionamenti e licenziamenti di dipendenti in Bcsm, finalizzati secondo l’accusa a favorire BancaCis.
Ieri era in programma l’audizione di due testimoni. Il primo il dottor Nicola Stabile, con alle spalle una lunga carriera in Banca d’Italia e consulente della difesa Confuorti. Introdotto dall’avvocato di Confuorti Serena Perna, il consulente ha affermato che quando vennero fatte le ispezioni in Banca Partner e poi in Banca- Cis, non vennero riscontrate anomalie nel rapporti di Confuorti con la banca dalla quale aveva come Advantage financial avuto un fido di 31 milioni a fonte di un pegno di titoli per 36 milioni.
“Non aveva dunque interesse a fare pressioni non essendo la sua posizione tra le criticità segnala- te dall’ispezione. Non si capisce quale interesse potesse avere Confuorti a non fare arrivare una segnalazione all’antiriciclaggio, considerato che non riguardava la sua società”.
Sull’Aqr il perito ha affermato che ci si rivolse alla Boston Consulting perché non vi erano risorse interne adeguate.
L’avvocato Filippo Cocco, legale dei dipendenti di Bcsm costituiti parte civile, ha chiesto conto del fatto che la Boston Consulting fosse stata individuata e incaricata in seguito alla mediazione di Confuorti, che per questo percepì un contributo.
“Mi risulta che il pagamento avvenne per una collaborazione della Advantage financial – ha detto il testimone – per cui se il pagamento da parte della Boston consulting fosse stato esclusivamente per essere stata introdotta lo riterrei anomalo, se per una collaborazione, lo ritengo invece normale”.
Quanto alla decisione di Bcsm di accantonare all’epoca il progetto Centrale rischi in favore dell’Aqr, il consulente Stabile ha giudicato la scelta corretta.
La parte civile ha però chiesto come sarebbe stato classificato il debito di Advantage, qualora fosse stata realizzata la Centrale rischi, se fosse risultato “esposto”. “Sì”, ha risposto il consulente.
Ascoltata come testimone anche l’avvocato Lara Forte, legale nello studio legale lussemburghese Arendt&Medernach.
Questo studio venne all’epoca incaricato per svolgere una due diligence sulla Banca Centrale, per gli aspetti legali e di accounting della Bcsm.
La due diligence produsse un rapporto finale che copriva la parte regolamentare, l’analisi organizzativa e l’analisi contabile.
Anche in questo caso è stato chiesto dalla parte civile quale fosse l’eventuale ruolo di Confuorti nell’incarico e nel progetto di due dilingence, ma la teste non è stata in grado di dare risposta.
Il processo si avvia comunque verso le conclusioni, previste per il 28 novembre. In mezzo altre due udienze: per ascoltare gli ultimi testimoni, il 26 settembre, e per le conclusioni di Procura fiscale e parti civili, il 10 ottobre. Poi il 28 novembre le arringhe delle difese e la sentenza.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 19