Marco Gatti, Segretario del Partito Democratico Cristiano Sammarinese non condivide affatto la proposta di rendere pubblici i nomi di coloro che hanno frodato lo Stato della Repubblica di San Marino, non pagando, ad esempio, la monofase per un importo complessivo di 170milioni circa. Lo ha detto ad Annalisa Boselli di Corriere Romagna San Marino.
(…) Un appunto, però, Gatti
ci tiene a farlo e avverte
che occorre fare attenzione
quando si parla di
crediti che lo Stato vanta
nei confronti degli evasori
come se fosse lo Stato
a non esigerli. Con l’esattoria
unica è anche
molto più
facile arrivare
al fermo
o al pignoramento
dei beni.
Le procedure
di riscossione
oggi vengono attivate
subito, solo che prima
che rientrino effettivamente
nella disponibilità
dello Stato occorre
che passi del tempo. Ad
esempio, nel caso di una
liquidazione coatta di
un’azienda, per quanto
possano partire celermente
le attività di recupero
crediti,
occorre
aspettare
che il tribunale
finisca
il suo operato.
Ma la vera
difficoltà
viene anche dal fatto che
molte di quelle aziende
che hanno evaso sono
scomparse, chiuse o fallite.
Leggi l’intero articolo di Annalisa Boselli pubblicato alle 20
Marco Gatti ha espresso la sua contrarietà a rendere pubblici i nomi di detti evasori, in contrasto con Teodoro Lonfernini, il Presidente dello stesso Pdcs, che in contemporanea ad Antonella Zaghini della Voce di Romagna San Marino affermava il contrario.
