“Unione consumatori sammarinesi, in un comunicato, afferma che continua a dare il proprio sostegno all’azione delle tre sigle sindacali: il dialogo prima di tutto, ma ci vuole chi ascolta”.
“Agli attivi dei quadri sindacali di Csdl, Cdls e Usl, è stato toccato anche il tema degli aumenti delle utenze dal prossimo gennaio, argomento caldo per chi opera per tutelare i consumatori – si legge nella nota di Unione consumatori sammarinesi -. La proclamazione dello sciopero unito ai vari comunicati inviati dalle Assoconsumatori ha avuto l’effetto immediato di far fare passi indietro rispetto agli annunciati aumenti del 104 e 120%. Tuttavia, anche a fronte di rincari più contenuti, attorno al 30% quelli del gas e sarebbero variabili i costi dell’energia elettrica, poco o nulla viene fatto per aiutare le fasce più deboli. Se si considerano gli aumenti a partire dal gennaio 2022 siamo già a quota +90%. Essendoci un regime di monopolio, si tratta di rincari non accettabili anche perché non legati completamente al prezzo di approvvigionamento”.
E ancora: “Il grande rischio, da Unione consumatori sammarinesi denunciato più volte, è quello di far precipitare le persone che arrivano ancora a fine mese, nella condizione di non arrivarci più. Oltretutto a complicare una situazione difficile, ci sono bollette per la gran parte delle voci di non facile lettura. Complesso per l’utente effettuare verifiche visto che le letture dei vari contattori non corrispondono al periodo in cui la fattura viene inviata. Si potrebbe andare avanti con l’elenco delle criticità, ma quello che a noi interessa è che vengano risolte definitivamente e in tempi celeri. Per questa ragione siamo stanchi di assistere a rimpalli di responsabilità sui giornali o sui social, responsabilità che alla fin dei conti si tenta furbescamente di far ricadere sulla popolazione che non risparmia, cosa peraltro non vera!”.
Ucs, al termine del comunicato, afferma: “Condividiamo appieno la linea dei sindacati: ci vuole sicuramente un dialogo, ma perché possa essere avviato, occorre ci sia chi è disposto ad ascoltare realmente, ad avere una visione prospettica propositiva e non soltanto adorganizzare incontri di facciata a distanza di diversi mesi l’uno dall’altro”.