L’Unione per la Repubblica porta all’attenzione dell’opinione pubblica un argomento attualmente secondario ma di grande importanza, al quale, al più presto, il Governo dovrà dalle risposte concrete e definitive. L’argomento in questione riguarda la convenzione bilaterale in materia radiotelevisiva, scaduta ormai da
tempo, unita all’incertezza legata all’erogazione del contributo annuale
da parte della RAI.
L’UPR ha già espresso, nei mesi scorsi, le proprie perplessità circa l’assenza di apposite politiche e di prospettive per la radio televisione di Stato. La nomina del nuovo Direttore Generale, da parte della RAI avvenuta negli ultimi mesi del 2012, ha indubbiamente contribuito a chiudere una pericolosa fase legata ad attriti nel management dell’emittente. Frizioni che evidentemente hanno avuto una ricaduta anche sul bilancio con un deficit di quantificato in 670.000 euro, quasi raddoppiato rispetto al 2011 ( -367.721 euro). Per questo occorre iniziare a prestare attenzione su una società che – dati del 2011 – introita solo 1.031.000 euro di ricavi commerciali e 3.999.000 euro di entrate istituzionali (RAI e Ecc.ma Camera) a fronte di 3.046.000 euro di costi per il personale e 2.255.000 euro di costi operativi.
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