San Marino. USL: “Necessaria normativa che implementi strumenti a tutela e sostegno della famiglia”

San Marino. USL: “Necessaria normativa che implementi strumenti a tutela e sostegno della famiglia”

“Da tempo USL è impegnata a sollecitare la parte governativa, come già accaduto nella passata legislatura, al fine di favorire ed ampliare gli strumenti a sostegno della famiglia.

Nello specifico USL ha più volte richiesto di ampliare alcuni istituti normativi, tra i quali la possibilità di aspettativa prolungata oltre i 18 mesi in caso di parti gemellari o plurimi e con indennità maggiorata, l’estensione del diritto ad assentarsi dal lavoro durante il periodo di allattamento anche per i papà ed il riconoscimento di un congedo di paternità per i padri che lavorano.

In merito a quest’ultimo punto, ricordiamo come attualmente a San Marino non sia previsto alcun giorno di congedo di paternità, differentemente da quanto disposto a livello europeo dalla direttiva 2019/1158, che prevede per i padri un congedo di paternità minimo di 10 giorni lavorativi retribuiti, e che la stessa Italia ha recepito recentemente in questi termini. Il congedo di paternità, e più in generale la questione dei congedi parentali, sono degli strumenti che impattano diverse sfere del vivere privato e sociale. Coinvolge la salute del bambino, la salute delle mamme, specialmente dopo il parto, e rappresenta un fondamentale sostegno alle famiglie. “Serve un passo deciso in avanti– afferma il Segretario Industria ed Artigianato Enrico Biordi-  nel riconoscere pienamente il valore di tali strumenti, determinanti ai fini di una politica che abbia come obiettivo la tutela della famiglia, anche e soprattutto in momenti determinanti della stessa, e la tutela dell’occupazione in senso più ampio. Tale obiettivo rappresenta un’opportunità, in particolar modo in un contesto relativamente piccolo come il nostro, dove è quanto mai determinante mettere in campo tutti gli strumenti a favore ed a sostegno della natalità e della famiglia in generale”.

Riteniamo pertanto non più procrastinabile il confronto tra le parti sociali ed il governo al fine di individuare i giusti strumenti normativi da adottare per dare una risposta concreta a tali esigenze”.  

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