Pier Roberto De Biagi di NQ Rimini San Marino: Una pubblicazione sul blog di Roberto Galullo (Sole 24 ore) provoca la reazione del governo, ma si trattava di stralci di una relazione della Dna / Quei giudizi erano della Direzione antimafia e San Marino va in scacco
SAN MARINO – L’8 febbraio Pier Luigi Dell’Osso, Consigliere della Direzione nazionale antimafia italiana, consegna al Procuratore nazionale Piero Grasso una relazione con informazioni e giudizi impietosi sul sistema fiscale, finanziario e giudiziario di San Marino.
Roberto Galullo, giornalista de “Il Sole 24 Ore”, ne pubblica in anteprima ampi stralci sul suo blog. Il governo del Titano va in confusione e insolentisce lui, la stampa che lo ha ripreso e recita la consueta giaculatoria delle cose fatte e dei riconoscimenti internazionali, rasentando il grottesco e barando clamorosamente sulla provenienza di quelle notizie.
E naturalmente al giornalista de “Il Sole” non sfugge lo scivolone e lo stronca da par suo: “la notizia – scrive – è l’integrale relazione consegnata nelle mani del Capo della Procura nazionale antimafia Piero Grasso dal sostituto procuratore nazionale Pier Luigi Maria Dell’Osso. L’intera relazione è stata spedita ai Procuratori generali delle Corti di appello per la recentissima apertura dell’anno giudiziario e, successivamente, al Governo, al Parlamento e alla Commissione parlamentare antimafia. Nulla da me è stato tolto o è stato aggiunto. Neppure una frase o una parola. […] Se ci sono parti identiche alla relazione dell’anno precedente potrebbe significare che a giudizio del pm Dell’Osso nulla è cambiato in 12 mesi e su questo, fossi un sammarinese, mi interrogherei. Le gravissime accuse di notizie vecchie, false e approssimative, colpiscono dunque direttamente duramente uno dei più stretti e preparati collaboratori del capo della Procura nazionale antimafia Piero Grasso che, oltre ad avere letto ovviamente la relazione consegnata da Dell’Osso, l’ha anche vidimata, firmata e data alle stampe”.
Un altro duro colpo alla credibilità della Repubblica, messo a segno non da un giornalista “nemico”, ma direttamente da chi la governa.