San Marino. Valutate azioni di responsabilità verso ex vertici Bcsm

San Marino. Valutate azioni di responsabilità verso ex vertici Bcsm

Assemblea di Bcsm valuta le azioni di responsabilità verso ex vertici

Non ancora attivate le azioni. Si sta valutando il danno Intanto inviata una lettera al solo ex presidente Grais per bloccare il termine di prescrizione

Antonio Fabbri

Lettera di diffida nei confronti dell’ex presidente di Bcsm, Wafik Grais, ai fini di una eventuale azione di responsabilità. Questo, diversamente da quanto è stato divulgato ieri in mattinata sul profilo facebook di Civico10, ciò che è stato deciso mercoledì pomeriggio dall’assemblea dei soci – quindi lo Stato e le banche – di Banca Centrale di San Marino. Si tratta, in sostanza, di un passaggio tecnico: una lettera a Grais che ha lo scopo di bloccare il decorso dei termini per l’eventuale attivazione dell’azione di responsabilità.

Che cosa significa?

Va premesso che l’azione di responsabilità deve essere esperita entro due anni dalla data della cessazione della carica al vertice di una società, nel caso specifico la società è Bcsm. Si può però procedere ad azione di responsabilità nel momento in cui l’ente abbia verificato che il comportamento dell’amministratore abbia creato un danno all’azienda. Al momento, quindi, su questo danno ci sono verifiche in corso, in particolare per stabilirne l’entità e, di conseguenza, per valutare l’opportunità, anche economica, di procedere con l’azione. In parole semplici per valutare se il gioco – cioè quanto si possa riuscire ad ottenere come risarcimento – valga la candela – cioè quanto l’azione in termini di spese legali, consulenziali e di giustizia, possa gravare sulle casse della Bcsm, considerate anche le azioni transnazionali che potrebbe essere necessario intraprendere. 

A prescindere da tale valutazione, che dovrà essere comunque fatta, ad oggi sono già trascorsi quasi due anni dalle dimissioni di Grais dalla carica di Presidente, dimissioni formalizzate a fine ottobre 2017.

Per evitare, quindi, che il tempo trascorra infruttuosamente e che l’accertamento del danno possa arrivare dopo il termine per attivare l’azione di responsabilità, l’Assemblea di Bcsm, viste le relazioni del Consiglio Direttivo e previo specifico parere, ha deciso di dare il via libera ad una lettera che ha l’effetto di bloccare, si diceva, il decorso del termine oltre il quale l’azione di responsabilità non sarebbe più esperibile. Tecnicamente, quindi, l’azione di responsabilità nei confronti di Grais non è stata ancora attivata, seppure vi sia il mandato per avviarla qualora si valuti che da questa possa derivare un vantaggio e un proficuo risarcimento per la Bcsm.

Diversa è invece la posizione di Savorelli e Siotto, nei confronti dei quali non è stata attivata alcuna azione di responsabilità propiamente detta. Non perché non vi sia la volontà di verificarne le responsabilità, ma perché nei loro confronti, essendo inquadrati come dipendenti, ci sono altre azioni da poter attivare che hanno un termine di prescrizione più lungo, decennale. C’è quindi tempo. Inoltre, nel caso specifico di Filippo Siotto, non essendo questi membro degli organismi direttivi, non è proprio possibile attivare l’azione di responsabilità, che è uno strumento utilizzabile solo nei confronti degli amministratori delle società, e Siotto non lo era.

Insomma, in sintesi: l’assemblea, che aveva il compito di valutare eventuali azioni giudiziarie nei confronti degli ex amministratori, ha deliberato di inviare una lettera al solo Grais, per bloccare la decorrenza dei termini di prescrizione dell’azione di responsabilità, azione sulla quale ha competenza l’Assemblea e che da questa deve essere deliberata. Nei confronti degli altri due, invece, non è stato deliberato nulla, in quanto si è valutata la possibilità di esperire azioni diverse che hanno termini molto più lunghi per poter agire e possono essere adottate anche direttamente dal Consiglio Direttivo. Intanto a luglio scorso il Consiglio Direttivo ha anche deliberato la costituzione di Bcsm come parte civile nel procedimento sul cosiddetto “Caso titoli”, questo per poter avere accesso alle carte e valutare, sempre in funzione di eventuali azioni risarcitorie, se da quel fascicolo emergano elementi utili per stabilire come e in che misura procedere. Anche il governo, che all’Assemblea per conto dello Stato ha partecipato con due dei suoi membri, i Segretari alle finanze Eva Guidi e alla Sanità Franco Santi, aveva dato mandato già a maggio 2018 all’Avvocatura dello Stato ai fini della costituzione di parte civile nella vicenda qualora vi fosse stato il rinvio a giudizio. L’inchiesta ad oggi è ancora in fase istruttoria.

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