A San Marino venerdì 4 novembre sciopero dei lavoratori del settore commercio

A San Marino venerdì 4 novembre sciopero dei lavoratori del settore commercio

“A fronte dello stallo attuale, e dopo aver indetto nei giorni scorsi lo stato di mobilitazione, i lavoratori del commercio unitamente al sindacato proclamano lo sciopero del settore per l’intera giornata di venerdì 4 novembre”.

A dare l’annuncio sono le Federazioni Servizi di CSdL – CDLS – USL. I sindacati esprimono “sconcerto” per la replica delle associazioni di categoria USC e OSLA all’indomani della proclamazione della mobilitazione dei lavoratori del settore commercio, “necessaria – spiegano i sindacati – per sbloccare la trattativa per il rinnovo del contratto del settore, da tempo in situazione di stallo.

Nel 2018 – raccontano i rappresentanti dei lavoratori – le associazioni di categoria avevano chiesto al sindacato di avviare il confronto per il rinnovo del contratto, ma senza richiedere l’apertura ufficiale della trattativa; erano scaturiti alcuni incontri informali, a seguito dei quali si era convenuto di non proseguire il confronto, in quanto le associazioni di categoria avevano avanzato delle richieste normative volte a ridurre le condizioni dei lavoratori. Peraltro, ci si trovava in un contesto di inflazione prossima allo zero.

Quest’anno, nel contesto completamente mutato in cui ci troviamo, è stato il sindacato, dopo alcuni incontri informali con le associazioni datoriali, ad aprire formalmente la trattativa ufficiale per il rinnovo del contratto del settore, con l’obiettivo di adeguare le retribuzioni dei lavoratori, per far fronte ad un’inflazione sempre più elevata. Al contempo il sindacato si è reso disponibile – nonostante abbia dichiarato inizialmente di voler affrontare solo la parte economica – a valutare anche le richieste normative delle associazioni.

Ma a tutt’oggi – denunciano i sindacati – dopo mesi di trattativa con svariati incontri, non ci è ancora dato a sapere quali sono le richieste normative delle controparti. È quindi di tutta evidenza che ad USC ed OSLA interessa unicamente far vedere ai propri associati che non vi è alcuna intenzione di corrispondere aumenti in linea con altri contratti, nonostante questi abbiano coperto integralmente l’inflazione degli anni scorsi, mentre nel triennio 2019-2022 il dato inflativo è stato pari al 2,4%. Su questo versante, le controparti propongono degli aumenti minimi, peraltro a titolo di acconto e quindi al di fuori del contratto erga omnes, in quanto applicabili alle sole aziende associate. Ci si chiede, pertanto, cosa stiano aspettando per formalizzare le loro richieste normative”.

Di qui la scelta di incrociare le braccia venerdì 4 novembre.

“Ulteriori aspetti organizzativi – concludono i sindacati – verranno comunicati nei prossimi giorni”.

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