San Marino. “Verso il memorandum sanitario con l’Italia”. Covid, i guariti salgono a 5.

San Marino. “Verso il memorandum sanitario con l’Italia”. Covid, i guariti salgono a 5.

Covid, i guariti salgono a 5. “Verso il memorandum sanitario con l’Italia”

Effettuare test in ospedale dovrebbe fornire un quadro più rispondente allo stato della diffusione dell’epidemia

“Oggi sono positivi perché non registriamo nessun nuovo deceduto e abbiamo finalmente un nuovo guarito, quindi da 4 andiamo a 5. La lentezza con la quale i guariti crescono, risente delle modalità con le quali vengono consegnate le risposte sui tamponi.” Queste le parole pronunciate con soddisfazione in conferenza stampa dal Direttore per l’Authority sanitaria Gabriele Rinaldi

Poi i dati sull’infezione da nuovo coronavirus COVID-19: 
• n. 192 i casi positivi, di cui 63 ricoverati all’Ospedale di San Marino (13 in Rianimazione con sintomatologia severa, 4 femmine e 9 maschi, 50 nelle degenze di isolamento predisposte con sintomi moderati, 26 maschi e 24 femmine) e 129 in isolamento a domicilio (femmine 57, maschi 72) 
• n. 21 decessi 
• n. 5 guariti 
• n. 70 dimessi a domicilio per migliorate condizioni cliniche 
• n. 409 quarantene domiciliari sui contatti stretti compresa la rete familiare, amicale e personale sanitario (383 laici, 19 sanitari, 7 Forze dell’Ordine) 
• n. 565 quarantene terminate Totale quarantene attivate: 974 “Non c’è nessun paziente che è stato trasferito al di fuori della Repubblica. 
Ancora una volta – ha riferito Rinaldi – mi piace sottolineare il fatto che molti pazienti sono seguiti presso il proprio domicilio. 

Non vuol dire che si è trattati in maniera meno attenta rispetto ai pazienti che sono in ospedale. Ieri eravamo in attesa di avere i materiali per cominciare a eseguire i test rapidi per l’esecuzione delle immunoglobuline, e questo materiale è arrivato. Abbiamo un’arma in più per la diagnostica. Verificata la qualità delle prestazioni verranno rese disponibili per le diagnosi precoci e per il monitoraggio dei pazienti già contagiati. Il tutto gestito dal laboratorio pubblico dell’Istituto di sicurezza sociale. Questo non vuol dire che possiamo cominciare a fare quello che ci pare perché abbiamo i test. Le modalità di restare a casa, tenersi le mani pulite e a debita distanza agli interlocutori, rimangono. La correttezza dei comportamenti è l’unico modo per non ammalarsi.”

Al termine delle comunicazioni sull’andamento giornaliero le consuete domande dei giornalisti formulate telematicamente. Fra queste quella del giornalista Mauro Torresi della RTV al Segretario agli Esteri che ha riferito sulle attività che la segreteria sta cercando di portare avanti legate a questa emergenza sanitaria.

“Primo, l’attività di assistenza a sammarinesi all’estero che si trovano fuori territorio per motivi di lavoro o per motivi di studio, – ha detto Beccari -. 90 casi seguiti da una squadra dedicata da parte del dipartimento affari esteri. Abbiamo già portato a buon fine circa 50 rientri. Una trentina sono in corso di gestione, ma tra questi ve ne sono alcuni che riguardano veri e propri rimpatri. Dobbiamo ringraziare per questo la rete diplomatica italiana, l’Ambasciata italiana a San Marino che fornisce tutta l’assistenza per i paesi oltre oltreoceano.

Inoltre abbiamo concertato una serie di misure con la provincie di Rimini e Pesaro per chiudere alcuni varchi limitando la mobilità, che non preclude quella transfrontaliera e il transito delle merci. Sul confine di Dogana, queste scelte hanno generato inevitabilmente alcuni file e intoppi e stiamo lavorando per una decongestione controllata e progressiva su altri varchi. Per quanto riguarda invece gli approvvigionamenti, la settimana scorsa nella misura in cui Quasi tutti gli stati europei hanno cominciato ad adottare misure restrittive per l’esportazione di materiale sanitario. Le restrizioni sulle esportazioni ha comportato, anche per il nostro paese, alcune difficoltà nell’approvvigionamento da stati esteri come nel caso della fornitura delle mascherine che provenivano dalla Svizzera. Insomma, non c’è un’emergenza approvvigionamenti in senso generale. Ci sono paesi che non pongono limitazioni ma richiedono, ad esempio, il rilascio di una nota formale o di una nota verbale, che attesti che quel materiale è un materiale diretto alle strutture sanitarie e non destinato alla libera vendita. Queste sono situazioni che si risolvono molto velocemente. Ci sono situazioni, invece, più complesse che riguardano l’organizzazione dei trasporti. Soprattutto quando questi interessano più stati. Siamo fiduciosi di poter garantire gli approvvigionamenti alla nostra struttura sanitaria e del materiale necessario.”

E sull’accordo con l’Italia “C’è una stretta collaborazione tra San Marino e la regione Emilia-Romagna che non richiede particolari formalità diplomatiche. L’accordo è proprio uno strumento per facilitare e migliorare ancora più questo tipo di interscambio di materiali e interscambio di conoscenze. Siamo in attesa di perfezionare la firma di un memorandum d’Intesa fra la segreteria di Stato per la sanità e il Ministero. Non sarà un vero e proprio accordo internazionale ma ci permetterà di migliorare ancora il livello di collaborazione con l’Italia che, tra l’altro, sarà bidirezionale”, ha concluso il Segretario agli Esteri.

Poi una nostra domanda al direttore dell’Authority dott. Rinaldi. L’Ospedale e tutti i suoi reparti sono blindati. Immagino che quotidianamente si interfacci con i suoi primari e i suoi colleghi e ne raccolga anche le emozioni e le difficoltà che esprimono. Ci può rappresentare quanto sta accadendo all’interno del nosocomio, se ci sono timori o gioie da parte del personale…

“Questa è una domanda molto impegnativa nella risposta. Un conto è dire i numeri, un conto è parlare di cifre, un conto è entrare sulla dimensione gioie e dolori. Sono due livelli molto diversi che richiedono delle risposte diverse. E’ più facile dare risposte sui numeri che sui sentimenti. Ma fin dal primo momento ho detto che non mi sarei sottratto, anzi questa era la dimensione che più mi piace di questo momento di confronto con le persone. E’ vero, l’ospedale si è protetto. Garantisce un accesso, garantisce il controllo della temperatura, richiede alle persone una testimonianza diretta sulle cose che si vanno a fare dentro l’ospedale.

In questo meccanismo di protezione anche il personale è costretto a percorsi nuovi e diversi. Anche il personale vive con noi le sconfitte legate ai decessi e vive con noi la gioia legata a poter restituire le persone alla loro vita. La dottoressa Stefanelli qualche giorno fa ha detto che sono tante le testimonianze che cominciano a esserci in questo senso e cominceremo a raccoglierle. Quindi, raccontare delle gioie e dei dolori davvero mi fa entrare in una intimità col personale che forse sarebbe anche irrispettoso, da parte mia, cercare di interpretare nella sua completezza. Però sicuramente ci sarà il dolore del dover vedere persone che sono sottoposte a terapie invasive, persone che non possono avere la garanzia dei rapporti con le loro famiglie e con le persone a loro care e ci saranno anche le gioie che verranno dal fatto di poter restituire delle persone alla loro vita corrente.

Questo è il mestiere di fare i dottori, di fare gli infermieri. Non è una cosa nuova Noi siamo abituati a sapere che il nostro lavoro è fatto di accompagnare le persone e di curarle cercando di farle sentire che l’attenzione e tanta. L’attenzione e la necessità di predisporre per tutti loro i migliori percorsi. Questo il bello di avere una copertura universale come c’è a San Marino e le persone lo devono sentire. E lo sentono… sa in questo momento la cosa che sentiamo di più? E’ che girando con le mascherine facciamo anche fatica a vedere i sorrisi. Facciamo fatica a vedere talvolta la fatica. Però facciamo anche fatica a vedere i sorrisi.

Quando potremo anche comunicarci in qualche modo, non solo attraverso lo sguardo, anche queste sensazioni sarò in grado di dare forse dalle risposte anche più attente. L’unica cosa che posso garantire è che noi perseveremo nel garantire la correttezza dei percorsi e nel garantire a tutti le migliori cure possibili. Non sbanderemo saltellando da un l’uno all’altro a seconda di dove tira il vento e di che cosa va più di moda in quel momento perché su questo non ci crediamo. Le posso garantire che la meraviglia e lo stupore che ogni volta che la vita vince questo ci accompagnerà sempre.”

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